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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Mattarella scioglie le Camere, Draghi: "Al voto il 25 settembre"

La testa di tutti è già al voto e si rischia una campagna elettorale sotto l'ombrellone, inedito nella storia della Repubblica italiana

L’Italia è chiamata alle urne 25 settembre per eleggere un nuovo governo capace di rispondere alle emergenze economiche, sociali e geopolitiche. 

Con la caduta del governo Draghi e appurata l’assenza di un’altra maggioranza possibile, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato oggi 21 luglio il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. 

"La situazione politica ha condotto a questa decisione. La discussione, il voto e la modalità hanno reso evidente l'assenza di prospettive per una nuova maggioranza", ha detto il Capo dello Stato, commentando che davanti alle crisi economiche e geopolitiche attuali, non sono concesse pause e ringraziando il presidente Mario Draghi e i ministri per i lavori durati 18 mesi. Si chiude così una legislatura caratterizzata da tre crisi di governo e alternata da due premier, Giuseppe Conte prima e Mario Draghi poi. 

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Come da attese, è impraticabile quindi la strada per continuare la legislatura per altri sei mesi, finisce (male) l'avventura del governo politicamente "neutro" che Mattarella aveva voluto e messo in piedi perché l’Italia reggesse l’urto della pandemia, organizzasse la campagna di vaccinazioni Covid e avviasse il lavoro sul Pnrr.
Il paese ora si prepara al voto e si recherà alle urne entro 70 giorni come previsto dalla Costituzione. Dopo la decisione di sciogliere le Camere, si va quindi a votare il 25 settembre.

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L’articolo 61 della Costituzione stabilisce che "le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti”. A seguito delle varie crisi di governo italiane, che hanno portato a elezioni anticipate, sono sempre passati tra i sessanta e i settanta giorni prima della chiamata alle urne. I tempi lunghi sono giustificati dalla necessità dei partiti di organizzare la campagna elettorale e presentare le liste elettorali. Ma la volontà di anticipare i tempi riguarda la capacità di impostare la legge di bilancio e procedere nella gestione del Pnrr.

Secondo le indicazioni del Capo dello Stato, il governo che va avanti per gli affari correnti, deve disporre l'attuazione nei tempi concordati del Pnrr, proseguire l’azione di contrasto alla pandemia e rispondere alle esigenze del Paese fino al giorno delle elezioni. L’esecutivo dimissionario quindi resta in carica, ma con poteri limitati. Non può prendere iniziative di governo, non approva decreti legge o riforme e non vengono fatte nuove nomine se non in situazioni di emergenza. Mattarella ha lanciato quindi un appello alla responsabilità ai partiti durante la fase elettorale "nell'interesse superiore dell'Italia",

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La testa di tutti è già al voto e si rischia una campagna elettorale sotto l'ombrellone, inedito nella storia della Repubblica italiana.
 

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