Mattarellum, i 5 Stelle dicono no: "Al Pd interessa solo impedirci di vincere"
Al voto con la legge che uscirà dalla sentenza della Consulta: i grillini sono pronti a fare ostruzionismo contro la riforma della legge elettorale trasformando il Parlamento in un "Vietnam". "Il Pd vuole solo un sistema per far sì che non vinca il M5S"
C'erano le condizioni per andare al voto subito. Questa la posizione dei parlamentari del Movimento 5 Stelle che guardano in malmodo alla riposizione del Mattarellum come legge elettorale. "Siamo pronti al Vietnam parlamentare per contrastare la legge elettorale che il Pd vuole approvare contro il Movimento Cinque Stelle". I deputati pentastellati sono convinti che l'obiettivo del Partito Democratico sia quello di dar vita ad un vero e proprio "Anticinquestellum" ovvero un sistema elettorale che impedisca la vittoria alle prossime elezioni del movimento fondato da Beppe Grillo.
La prima accusa dei deputati M5S della commissione Affari costituzionali va all'ex presidente del consiglio Matteo Renzi che non si è ritirato a vita privata come aveva (più volte) promesso se avesse vinto il No al referendum.
"Dopo aver bloccato il Parlamento con l'Italicum, defindendola la legge più bella del mondo ora torna in campo e la butta via perchè consapevole che protrebbe vincere il Movimento Cinque Stelle" - replicano i 5 Stelle - "A loro interessa solo un 'Anticinquestellum' per impedirci di vincere le elezioni politiche. Al di la' del Mattarellum, al Pd non importa il tipo di legge: l'importante è che non vinca il M5S".
"Non trattiamo con costoro perché sono delegittimati anche dal voto di quasi 20 milioni di italiani e torniamo a chiedere di andare subito a nuove elezioni con il Legalicum, cioè con la legge che emergerà il 24 gennaio dalla decisione della Consulta sull'Italicum, estesa anche al Senato con i dovuti correttivi". "Ricordiamo che siamo noi che abbiamo firmato i ricorsi contro questa legge - concludono gli esponenti pentastellati - perché riteniamo che la sovranità appartenga al popolo e non alle segreterie dei partiti"
