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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Dalla rottamazione alla segreteria: il "sindaco bischero" che si è preso i dem

La storia del nuovo segretario del Pd: dall'esordio nel '99 con la guida del Ppi provinciale alle ultime primarie. Passando per la presidenza della Prrovincia di Firenze, Palazzo Vecchio e la rottamazione

ROMA - Sangue "rosso" nelle vene, un talento naturale per la comunicazione e una passione innata per la politica. In più, due date cerchiate di rosso sul calendario: 11 gennaio 1975, il suo compleanno, e 8 dicembre 2013, il compleanno del "nuovo centrosinistra". 

Una delle due, la seconda, Matteo Renzi l'ha aggiunta ieri a tarda sera tornando dall'Obihall dove ha ricordato a tutti perché il nuovo segretario del Partito democratico è lui. Ironia, linguaggio semplice e pungente, bordate ai nemici e sguardo fisso verso il futuro. Col mirino, chissà, puntato verso il governo. 

Non potrebbe che essere questo, infatti, l'approdo naturale di una carriera cominciata nel settembre del '99 quando Renzi, a soli 24 anni, diventava segretario provinciale del Ppi, prendendo lo "scettro", due anni dopo, di coordinatore della Margherita. 

Il primo grande passo, nel 2004 quando con una dichiarazione di "lotta alla casta e agli sprechi" Renzi si candidava alla presidenza della Provincia di Firenze per il centrosinistra dove veniva eletto il 15 giugno. 

Passavano tre anni e annunciava la decisione di volersi candidare alle primarie per sindaco di Firenze rinunciando al secondo mandato come presidente della Provincia. "Prima Firenze! Per una Firenze coraggiosa, semplice, bella" lo slogan, sempre riuscitissimi, di Renzi che confessava: "O cambio Firenze o cambio mestiere e torno a lavorare". Nel 2009 vinceva anche questa scommessa e veniva eletto primo cittadino, "il mestiere più bello del mondo".

Il 2010, invece, passava alla storia come l'anno della "rottamazione": un'idea lanciata durante un'intervista per dire addio alla vecchia classe dirigente. Nel novembre dello stesso anno esordiva l'appuntamento alla Stazione Leopolda, "prossima fermata l'Italia", e nasceva la coppia - rotta un anno dopo - Renzi Civati. 

Il 13 settembre 2012 uffiicializzava la candidatura alle primarie prima con lo slogan "Viva l'Italia viva" che poi diventava "Matteo Renzi Adesso". Il 3 dicembre usciva, però, sconfitto nel ballottaggio con Pier Luigi Bersani.

Nel luglio del 2013 decide di riprovarci e si ricandida alla guida dei dem, col grido di battaglia "Cambia verso". Le primarie sono una cavalcata trionfale fino alla vittoria del nove dicembre. Fino alla nuova data sul calendario. Fino al discorso all'Obihall. 

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