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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Salvini alza il muro: "Nome Lega non si tocca". Ma il 5 settembre fa paura

''No, non sto pensando a un nuovo partito", dice Matteo Salvini da Alzano Lombardo. Ma la sentenza di mercoledì potrebbe segnare un prima e un dopo nella ultra-decennale storia della Lega, imponendo il sequestro dei conti fino a raggiungere quota 49 milioni

''No, non sto pensando a un nuovo partito. La Lega c'è e ci sarà con i soldi o senza soldi, con condanne o senza condanne, perché la Lega è il popolo''. Così Matteo Salvini alla Festa della Lega di Alzano Lombardo. ''Facciano quello che vogliono e la Lega ci sarà e il nome Lega non si tocca''.  Poi attacca il Pd: "La Lega è il popolo e il popolo non lo ferma nessuno. Preferisco avere cervello pieno e le tasche vuote e non come il Pd che ha le tasche pieno e il cervello vuoto".

La sentenza di mercoledì 5 settembre potrebbe segnare un prima e un dopo nella ultra-decennale storia della Lega, imponendo il sequestro dei conti correnti fino a raggiungere quota 49 milioni, cioè la cifra considerata dai pm il profitto illecito della truffa sui rimborsi elettorali. Il leader del Carroccio nega però di pensare a un nuovo partito, che secondo alcuni osservatori sarebbe invero uno  strumento utile sia per evitare il sequestro sia per attrarre esponenti in fuga da una Forza Italia ormai minoritaria, e non di poco, in quel che resta della coalizione di centrodestra.

La legge di bilancio sarà il primo vero banco di prova per l'esecutivo, con il ministro Tria sotto assedio da parte dei due vicepremier di Lega e 5Stelle. Ieri sera Salvini ha detto che il famoso 3% del trattato di Maastricht non sarà superato: "Lo sfioreremo dolcemente, come i leghisti sanno fare, senza superarlo ". Una mezza sfida al ministro dell'Economia, Giovanni Tria - che prova a rassicurare l'Europa sul rispetto dei parametri - peraltro condivisa dai 5Stelle.

Dalla dual tax alle pensioni: tutte le misure sul tavolo del governo

Ma Salvini per ora deve per forza di cose ragionare più a breve termine: il 5 settembre, tra soli due giorni, si deciderà se dovranno essere requisiti anche "tutti i futuri proventi, oggi fondamentalmente versamenti dei parlamentari e dei consiglieri regionali" della Lega. Una data che potrebbe dunque segnare il de profundis della Lega per come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.

Salvini contro Confindustria

Salvini parla anche di Confindustria. ''Io adoro la protesta, ma ho qualche piccolissimo dubbio sul fatto che ad esempio in provincia di Bergamo migliaia di imprenditori siano rappresentati dai vertici nazionali di Confindustria che pensano solo alle grandi aziende e alle multinazionali e non agli imprenditori'' afferma il leader della Lega.

Fondi alla Lega: "Con un nuovo nome non potremo più fare nulla"

''La cosa incredibile - sottolinea - è che Confindustria sta in piedi perché la maggioranza delle quote viene pagata da aziende pubbliche. Sarebbe la prima volta nella storia in cui un ente pubblico scende in piazza per protestare contro il governo che dà i soldi a quelle aziende pubbliche. A uno cattivo e io non lo sono potrebbe venir voglia di dire a quelle aziende pubbliche di uscire da Confindustria''.

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