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Giovedì, 25 Aprile 2024
Governo a ostacoli

Cosa succederà dopo il "non sono ricattabile" di Meloni a Berlusconi

Una maggioranza sull'orlo di una crisi di nervi ancor prima dell'inizio delle consultazioni. Se qualcuno l'avesse ipotizzato venti giorni fa, la sera del trionfo elettorale, sarebbe stato preso probabilmente per matto. E invece è quel che sta succedendo: tutti gli scenari

Una maggioranza sull'orlo di una crisi di nervi ancor prima dell'inizio delle consultazioni. Se qualcuno l'avesse ipotizzato venti giorni fa, la sera del trionfo elettorale (più ampio della storia repubblicana) del trio Meloni-Salvini-Berlusconi, sarebbe stato preso probabilmente per matto. E invece è quel che sta succedendo. Ieri sera è stata Giorgia Meloni in persona a sganciare una bomba sulla testa di Berlusconi. Dopo l'elezione di Lorenzo Fontana a Presidente della Camera, sembravano almeno in parte rientrate le tensioni nella coalizione di centrodestra dopo i voti mancanti a La Russa per la sua elezione al Senato, e invece la leader di Fratelli d’Italia a un giornalista che le chiedeva di rispondere a quanto scritto sul fogliettino in mano all’ex premier ieri, Meloni prima dice di non avere niente da aggiungere, salvo poi far arrivare la bordata: "Mi pare che mancasse un punto però fra quelli elencati da Berlusconi: che non sono ricattabile". 

Gli altri "punti" di cui parla la leader di Fdi sono quelli contenuti in un bigliettino scritto a mano su carta intestata "Villa San Martino" (la sua residenza ad Arcore) e fotografato tra le mani del Cavaliere seduto al suo banco in Senato. Si legge perfettamente un elenco di stroncature senza appello. "Giorgia Meloni - si legge sul foglio - un comportamento: supponente, prepotente, arrogante, offensivo". Un vero e proprio elenco numerato: "Uno, supponente, due, prepotente…". Poi il giudizio finale: "Nessuna disponibilità al cambiamento. È una con cui non si può andare d'accordo". Una sorta di memorandum, chissà se da distribuire ai propri più stretti collaboratori o mostrato apposta a favore dei fotografi (probabilmente non lo sapremo mai). Fatto sta che la maggioranza traballa. Ignazio La Russa ipotizza che la foto sia "fake", ma così non è, ed è lo stesso Alessandro Serranò, il fotografo autore dello scatto, a rivendicarne l'autenticità: "L'onorevole La Russa ha classificato quella foto come fake, un falso. Come se avessi tempo di mettermi a contraffare pure un foglio di carta intestata. Motivo per cui agevolo la sequenza originale". 

Lo scontro tra i partiti di centrodestra, di colpo, non sembra limitarsi più alla trattativa per un ministero di peso in più o in meno, a un posto per Licia Ronzulli oppure no. La divisione sembra profonda. "È probabile che la leader di Fdi tra pochi giorni avrà l’incarico dal Quirinale per formare un Governo. Ha il dovere di spiegare su cosa Berlusconi l’ha ricattata. Non possono esserci zone d’ombra sulle Istituzioni repubblicane" commenta il deputato Arturo Scotto (Articolo uno). Fratelli d'Italia potrebbe contare, per far rientrare la mini-crisi, sulle divisioni interne agli azzurri, c'è l'ala Ronzulli (che resterà fuori dal governo) da una parte e quella molto più soft di Antonio Tajani (favorito per la Farnesina) dall'altra. Certo è che l'elezione di La Russa alla guida del Senato sembra sempre più un'operazione organizzata ad arte da FdI per provare a rendere un po' più irrilevante l’anziano leader di Arcore ancor prima delle consultazioni, spostando il baricentro della coalizione di centrodestra verso destra.

Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e il gorilla invisibile

Se passasse nei prossimi giorni la linea dura, Forza Italia potrebbe decidere di salire da sola al Colle per le consultazioni. E addirittura far mancare il sostegno esplicito a Meloni, al primo giro al Quirinale. Scenario ai limiti dell'impossibile oggi come oggi, va detto. Matteo Salvini infatti con i giornalisti prova a minimizzare: "Ho sentito Berlusconi, si appianerà tutto", prevede. Ed è probabile che da martedì le cose andranno davvero così. Le trattative per i ministeri subiscono certamente uno stop di 48 ore, ma Meloni non può scaricare Berlusconi a cuor leggero. A meno che, ed è il vago sospetto che circola in certi ambienti azzurri, Fratelli d'Italia non decida di provare a fare un governo cercando un'altra maggioranza con i voti centristi. Senza Forza Italia, servono una decina di deputati e quattro senatori per raggiungere la maggioranza semplice nei due rami del Parlamento. Ma siamo davvero alla fantapolitica.

Molto più probabile, secondo tanti osservatori, che basterà un'apertura su un ministero chiave come quello della Giustizia, che Forza Italia aveva nel mirino e riteneva ormai assegnatole, prima che Meloni virasse su Nordio, per calmare le acque. Almeno fino al prossimo bigliettino. I candidati per quella poltrone sono Francesco Paolo Sisto e Maria Elisabetta Casellati. Per Forza Italia ci sarebbero poi anche gli Esteri, l’Istruzione, la Pubblica amministrazione e forse le Riforme. 

Ma facciamo un passo indietro: se Meloni non è "ricattabile", chi lo è? Qual è il sottotesto della stilettata? Una dose così massiccia di veleno nelle trattative per il governo non era preventivabile. A qualcuno ieri è tornata in mente una frase che Silvio Berlusconi pronunciò nella primavera del 2016, quando Meloni era candidata sindaco alle elezioni comunali di Roma: "Io la apprezzo da sempre, ma è chiaro a tutti che una mamma non può dedicarsi ad un lavoro così terribile". Lei non la prese bene, si disse all'epoca. Le ruggini arrivano, come sempre, da lontano. La cristillina disistima tra due dei leader della maggioranza uscita dalla urne probabilmente non impedirà la nascita del primo governo Meloni. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, la legislatura potrebbe essere tanto imprevedibile quanto quella precedente. E questa sì che è una sorpresa che nessuno aveva messo in preventivo. I tempi delle prossime tappe sembrano essere ormai definiti: consultazioni lampo tra il 20 e il 21 ottobre, quindi il conferimento dell’incarico da parte del Capo dello Stato e giuramento già sabato 22, con fiducia delle Camere all’inizio dell'ultima settimana del mese. Bigliettini permettendo.

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