rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
La querelle

"Meloni neonazista nell'animo": la leader di Fdi querela Canfora (che risponde così)

"Parole inaccettabili da parte di chi si dovrebbe occupare di cultura". La replica: "Una valutazione politica non può costituire reato"

"Il termine neonazista è un'altra cosa rispetto a nazista". Lo dice lo storico e filologo Luciano Canfora dopo la querelle con la leader di Fdi Giorgia Meloni che il docente ha definito "neonazista" nel corso di un incontro avvenuto lunedì mattina in un liceo scientifico di Bari. 

"Essendo neonazista nell'animo", sono state le parole di Canfora, Meloni "si è subito schierata con i neonazisti ucraini, è diventata una statista molto importante ed è tutta contenta di questo ruolo. Non fa parte della maggioranza di governo attuale ma è una pedina esterna molto comoda per dimostrare che il Paese è unito".

Dichiarazioni che hanno scatenato una valanga di reazioni, sia da parte del mondo politico che di quello dei media. Insomma Canfora è stato subissato di critiche. Non è mancata, ovviamente, quella della diretta interessata: "Parole inaccettabili - ha scritto Meloni su Facebook -  ancora una volta pronunciate da una persona che si dovrebbe occupare di cultura e formazione e che invece finisce a fare becera propaganda a dei giovani studenti. La querela non gliela toglie nessuno…".

Meloni-Canfora-2

Il commento di Canfora: "Una valutazione politica non può costituire reato"

Raggiunto dall'Adnkronos lo storico si difende e dice di non temere una querela. "Neonazista - lo ripeto - è diverso da nazista" chiarisce Canfora.  "Neonazista - spiega - è, ad esempio, l'atteggiamento di chi usa le navi da guerra per respingere i migranti. Si tratta di comportamenti piuttosto recenti di una dirigente politica che ha le sue idee, secondo me troppo forti, sul terreno fondamentalissimo della migrazione in atto nel Mediterraneo e su cui a suo tempo abbiamo sentito parole tremende".

Quanto alla querela ventilata da Meloni, Canfora spiega che "una valutazione politica in termini di metafora politologica non può costituire reato, qualunque giurista lo sa. Poi, da quando il Parlamento Europeo ha proclamato una equiparazione tra nazismo e comunismo, i due termini sono stati sdoganati e sono diventati definizioni politiche. Se uno mi definisce comunista, che devo fare? Devo indignarmi? Devo querelare? Cerchiamo di ragionare in termini razionali e non emotivi. Le parole - conclude - vanno apprezzate nella loro esattezza".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Meloni neonazista nell'animo": la leader di Fdi querela Canfora (che risponde così)

Today è in caricamento