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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Violenza sulle donne, Meloni rilancia: ecco cosa vuole fare il governo

"Abbiamo rifinanziato con la legge di bilancio i centri antiviolenza e le case rifugio", ha detto la premier. La Russa: "Problema è di noi uomini"

"È un problema culturale. Quello che voglio fare e vogliamo fare come governo italiano è fare tesoro del lavoro fatto dalla Commissione parlamentare sui femminicidi. La relazione contiene molti spunti da cui partire per continuare a lavorare. Un lavoro condotto insieme. È una materia in cui non c'è differenza. Siamo tutti uguali. Non ci sono distinzioni, non solo tra donne di partiti diversi, ma tra uomini e donne".

Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dei risultati della Commissione parlamentare sui femminicidi dopo quattro anni di lavoro nella scorsa legislatura. Meloni ha ricordato che il 25 novembre 2022, la facciata di Palazzo Chigi viene illuminata con i nomi delle 104 donne uccise per mano di uomini nel 2022. L'obiettivo è quello di arrivare a una società dove "non sarà più necessario illuminare un palazzo con i nomi delle donne uccise" per far riflettere sulla questione ha detto Meloni. Per questo la premier ha spiegato da dove partire per migliorare la situazione. I pilastri sono tre: prevenzione, protezione e certezza della pena. 

Cosa farà il governo: braccialetti elettronici e codice rosso

Dopo aver ricordato il rifinanziamento con la legge di bilancio dei centri antiviolenza e le case rifugio, Meloni ha rilanciato l'uso dei braccialetti elettronici "che oggi non vengono usati perché non ce ne sono abbastanza e perché andrebbe anche rivisto il concetto di prossimità"; serve "facilitare l'adozione delle pratiche per agevolare il codice rosso nei tribunali". Poi Meloni ha detto di voler attuare la legge 53 del 2022 sulla raccolta dei dati statistici; ha detto di voler lavorare su prevenzione e contrasto, potenziare le forme di tutela e "investire nella formazione del personale, dalle forze di polizia, ai magistrati al personale sanitario" ha ribadito Meloni.

Meloni: "Denunciare unico modo per mettere al sicuro i figli"

La premier ha poi ricordato la storia di Anastasia Alashri: "Bellissima con i suoi occhi azzurri, ucraina 23 anni, andata via per scappare da guerra con un figlio di due anni, si era rifugiata a Fano. È stato vittima di violenza di un uomo, l’aveva denunciato, era scattato il codice rosso, era andata a vivere in un’altra casa. Poi ha fatto un errore: è tornata a casa per prendere quello che serviva a lei e al figlio, ha litigato con il marito ed è stata uccisa con tre coltellate, poi il suo corpo è stato messo in una valigia e abbandonato nella campagna". 

Meloni ha raccontato la sua storia per porre l'accento su un altro problema riscontrato dalla Commissione: "Molte donne non hanno il coraggio di denunciare. Questo è un tema. - ha ribadito Meloni - Molte non denunciano per proteggere i propri figli ma denunciare è un modo per mettere in sicurezza il bambino e come dimostra la storia di Anastasia, questo è un tema e sarà l’impegno che le istituzioni e il governo intendono percorrere". 

La Russa: "È un problema che riguarda noi uomini"

Ha strappato gli applausi della platea anche il presidente del Senato Ignazio La Russa quando, facendo eco all’intervento di Meloni, ha ribadito che è un tema culturale, sgomberando il campo dal dubbio di chi, ancora, pensa di giustificare la violenza guardando cosa fanno le donne: "No, non è un problema delle donne, è un problema che riguarda noi uomini perché ci sono ancora uomini che non hanno digerito i passi avanti fatti dalla società". Così il La Russa ha spiegato anche un paradosso: più si prende consapevolezza del problema, più aumentano i femminicidi.

Alla fine ha parlato anche la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione sui femminicidi della 18° legislatura. Valente ha detto che la Commissione lascia a questo governo e questo Parlamento un testimone pesante e rilevante. Un'eredità che la stessa Meloni ha detto di non voler perdere e anzi usare per andare avanti con la lotta alla violenza sulle donne. Tanto che oggi il Senato ha dato il via libera all'istituzione di una Commissione bicamerale di inchiesta sul femminicidio. "È un salto di qualità - ha detto Valente - Il lavoro fatto è importante e camminare insieme, Senato e Camera, significa andare più spediti".

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