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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Migranti, Gentiloni: "L'Europa non torni in letargo"

Il ministro degli Esteri: "Abbiamo già visto come sia possibile soffiare sul fuoco della paura delle migrazioni anche in Paesi senza tensioni sociali drammatiche come l'Austria"

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni invita l'Europa a non tornare in letargo sulla crisi dei migranti e avverte che "è possibile soffiare sul fuoco della paura delle migrazioni anche in Paesi senza tensioni sociali drammatiche come l'Austria" e che "se la sinistra e i partiti tradizionali inseguono i populismi finiscono contro un muro", ha aggiunto in un'intervista a La Stampa parlando di quanto accaduto alle presidenziali austriache.

"C'è un'onda populista, ma non è uno tsunami. Può essere sconfitta. Bisogna combattere i distributori di paure, sapendo che, come dimostra l'Italia, non solo è possibile, ma è doveroso governare senza coltivare paure e divisioni". Il governo libico ha chiesto aiuto alla Ue per addestrare la Guardia costiera ed è "un altro piccolo passo avanti verso il consolidamento del governo", continua.

"Nei giorni scorsi sono stati decisi i criteri di reclutamento della Guardia presidenziale, e prosegue la ricerca di un accordo con il generale Haftar, che deve riconoscere il governo Sarraj e vedersi riconosciuto un ruolo nella nuova struttura di sicurezza del Paese", ha aggiunto il ministro che sull'ipotesi di un addestramento italiano della Guardia presidenziale ha spiegato: "Negli incontri con Sarraj finora ho discusso di sostegno diplomatico e umanitario, oltre che di possibili esenzioni sull'embargo di armi. L'Italia ha fatto e sta facendo molto, in piena sintonia con gli Usa e l'Europa. Quando la stabilizzazione sarà più avanzata, il governo libico potrebbe fare richieste di addestramento e ne discuteremo".

Dal G7 in Giappone il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk avverte: "La comunità internazionale deve agire in maniera solidale per affrontare la crisi migratoria senza lasciare sola l'Europa. Siamo coscienti che c'è una ragione geografica per cui l'Europa sostiene e continuerà a sostenere gran parte della responsabilità - ha spiegato parlando della crisi migratoria - Tuttavia vorremmo che la comunità internazionale desse prova di solidarietà e riconoscesse che si tratta di una crisi mondiale".

Migranti © Infophoto

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