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Martedì, 23 Aprile 2024
Immigrazione

"Migranti, no all'Europa dei muri"

Il presidente della Commissione europea Juncker critica il populismo di alcuni Stati: "L'Europa in cui voglio vivere non è quella dei muri contro i profughi. Questa gente fugge dalla guerra e dalla disperazione"

ROMA - Il numero uno dell'esecutivo di Bruxelles Jean Claude Juncker interviene a gamba tesa nel dibattito sui profughi e si scaglia contro il populismo di alcuni Stati, affermando che "questa gente fugge dalla guerra e dalla disperazione". In un intervento pubblicato sul quotidiano La Repubblica, il presidente della Commissione Ue mette in guardia contro la miopia di chi vorrebbe un'Europa divisa da muri anti-migranti e scrive:

L'Europa fallisce se la paura prende il sopravvento. L'Europa fallisce quando gli egoismi hanno più voce della solidarietà presente in ampie porzioni della nostra società.

"Considero l'Europa - scrive Juncker - una comunità di valori di cui possiamo andar fieri, ma raramente lo siamo. In Europa vantiamo i massimi standard mondiali di accoglienza dei profughi, mai rifiuteremmo asilo a chi necessita della nostra tutela, lo stabiliscono le nostre leggi e gli accordi stipulati. Mi preoccupa però il fatto che l'accoglienza sia sempre meno radicata nei nostri animi. Quando parliamo di migrazioni parliamo di esseri umani, come noi, solo che queste persone non possono vivere come noi perché non hanno avuto la fortuna di essere nati in una delle regioni più ricche e più stabili del mondo. Parliamo di persone costrette a fuggire dalla guerra in Siria, dal terrore dell'Is in Libia, o dalla dittatura in Eritrea".

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IL VERTICE FRANCO-TEDESCO - L'emergenza migranti sarà uno dei temi al centro dei colloqui che si svolgerenno oggi a Berlino tra la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il presidente francese, François Hollande.  La cancelliera ha promesso al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker di presentare a settembre un piano per il superamento della crisi dei migranti. Merkel punta a fare breccia, grazie al sostegno francese, nel compatto fronte dei Paesi Ue dell'Est europeo che si oppongono all'ipotesi di quote obbligatorie per l'accoglienza dei rifugiati. La Germania stima di dover accogliere, solo quest'anno, circa 800mila rifugiati. Un numero che il Paese - secondo le parole del suo ministro degli Interni Thomas de Maiziere - può affrontare per uno-due anni, ma non più a lungo. La Francia accoglie meno rifugiati, ma si deve confrontare con emergenze a Nord, nella regione di Calais, e a Sud, con i flussi provenienti dall'Italia. Germania e Francia tenteranno anche di dare una definizione più precisa di quegli Stati da cui saranno respinte le richieste di asilo e verso i quali quindi saranno rinviati i migranti. Un nodo complicato, dato che con alcuni di questi, come ad esempio l'Albania, sono in corso trattative per l'adesione all'Ue.

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