rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Italia

Migranti, doccia fredda per l'Italia: il "piano Conte" non può partire

Nuova strage di migranti in Libia: in un container i corpi di otto migranti, tra cui sei bambini, morti di stenti e per inalazioni nocive. Dall'Europa il monito all'Italia: "Impossibili i respingimenti verso la Libia"

"Nessuna operazione europea e nessuna nave europea effettua sbarchi in Libia, perché non lo consideriamo un Paese sicuro". Lo sottolinea la portavoce della Commissione Europea per le Migrazioni Natasha Bertaud, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.

Sbarcare i migranti soccorsi in mare in Libia, spiegano fonti Ue, costituirebbe un refoulement, contrario al diritto internazionale: ovvero l'allontanamento forzato verso un paese non sicuro è vietato dall’art.33 della Convenzione di Ginevra che stabilisce che ad un rifugiato non può essere impedito l’ingresso sul territorio né può esso essere deportato, espulso o trasferito verso territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate. 

La giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo stabilisce come tale divieto si applichi indipendentemente dal fatto che la persona sia stata riconosciuta rifugiata e/o dall’aver quest’ultima formalizzato o meno una domanda diretta ad ottenere tale riconoscimento.

Così se il piano del governo italiano di respingere i migranti in arrivo sulle coste italiane verso la Libia è di fatto giuridicamente inapplicabile poichè le navi europee non possono riportare i migranti soccorsi in mare verso le coste africane, un compito che può essere portato a compimento solo dalle autorità libiche.

Anche le navi europee, se soccorrono migranti nell'area Sar libica, tecnicamente non possono riportare i migranti in Libia, ma devono sbarcarli in un porto sicuro, quindi in Europa. Pertanto l'equipaggio della Vos Thalassa, se avesse riportato i migranti in Libia anziché affidarli alla Diciotti della Guardia Costiera italiana, avrebbe commesso un refoulement, in violazione del diritto internazionale.

Libia, migranti morti in un container a Zuara: anche 6 bambini

Otto migranti, tra cui sei bambini, sono morti soffocati per aver inalato vapori di benzina in un container merci a Zuara, città sulla costa libica ad ovest di Tripoli spesso utilizzata dai trafficanti di essere umani come punto di partenza per i barconi diretti in Europa. Lo riferisce una nota della Direzione per la sicurezza di Zuara, precisando che altri 90 migranti - anch'essi stipati all'interno del container - sono stati ricoverati in condizioni critiche.

La maggior parte dei migranti che viaggiava nel container era originaria di paesi sub-sahariani. Presenti anche persone provenienti dal Pakistan e dal Bangladesh. I migranti erano stati chiusi all'interno di un container frigo, solitamente adibito al trasporto di carne o pesce. Sono stati scoperti appena fuori Zuara, non distante dal terminal di gas e petrolio di Mellitah.

Oltre ai sei bambini sono morti anche una donna e un giovane, ha riportato la Direzione per la sicurezza, precisando che nel container è stata trovata benzina.

Pozzallo, 4 migranti morti annegati prima del salvataggio

Quattro migranti sono morti prima del salvataggio delle 450 persone 450 persone sbarcate oggi in Italia dopo uno stallo due giorni davanti alle coste di Pozzallo. Lo riferisce l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Iom). Secondo i sopravvissuti, circa 30 profughi che erano a bordo dell'imbarcazione sovraffollata si sono gettati in mare nella speranza di raggiungere una nave avvistata in lontananza.

Questo è successo venerdì, quando la barca dei migranti era a corto di cibo e acqua, ha scritto su Twitter Flavio Di Giacomo, portavoce dell'Iom. Su 30, "quattro sono annegati", ha aggiunto.

Intanto sul comportamento del governo italiano pende un nuovo cartellino giallo da parte della Commissione europea che boccia l'operato del permier Conte sulla gestione dei migranti di Pozzallo. 

"Questo tipo di soluzioni non possono essere sostenibili nel lungo periodo".

E i rimpatri? 28mila in 6 mesi

"Il numero dei migranti provenienti da Paesi terzi che sono stati rimpatriati volontariamente in modo assistito dall'Oim e con il sostegno finanziario dell'Ue dalla Libia ai Paesi di origine è di 28mila persone negli ultimi sei mesi. Lo ha sottolineato l'Alto Rappresentante dell'Ue per gli Affari Esteri Federica Mogherini, in conferenza stampa al termine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles.

"Più di tutti quelli fatti negli anni precedenti. Questo lavoro deve essere sostenuto".

"Gli arrivi sulle coste europee dalla Libia sono caduti dell'85% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno - continua la Mogherini - penso che questo mostri chiaramente che il lavoro che abbiamo iniziato finalmente a fare insieme l'anno scorso inizia a dare risultati. Naturalmente, deve essere continuato e consolidato".

"Ci vogliono anche più risorse: i ministri hanno concordato di fare più sul versante finanziario, specialmente per il Trust Fund per l'Africa"

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Migranti, doccia fredda per l'Italia: il "piano Conte" non può partire

Today è in caricamento