Il governo (ri)salva Roma, ma si dimentica delle detrazioni
Dopo il "no" del Colle al salva Roma, tante norme del decreto sulla Capitale sono finite nel "Milleproroghe" che oggi approda in Cdm. Dai fondi per Roma a quelli per la Sardegna, ma nel decreto non c'è traccia delle detrazioni sulla casa
ROMA - I soldi per chiudere, almeno parzialmente, il buco del Comune di Roma. Le norme sugli affitti d'oro di Camera e Senato. E gli aiuti alla Sardegna alluvionata. Sono questi alcuni dei provvedimenti del "vecchio" dl salva Roma che con ogni probabilità verranno inseriti nel "Milleproroghe" sul quale il consiglio dei ministri discuterà in questi giorni. Nello stesso "Milleproproghe" pare, invece, che non troveranno posto le detrazioni Tasi - la nuova tassa sui servizi - nei confronti di famiglie numerose e meno abbienti.
Nonostante il "no" di Napolitano, quindi, il salva Roma "rivive" nel "Milleproroghe". Nel "maxi decreto", infatti, dovrebbero entrare i 400 milioni già stanziati per evitare il default del comune di Roma Capitale. Sarebbe in arrivo, sempre via salva Roma, la norma che potrebbe consentire di superare lo stallo nella questione affitti d'oro. Potrebbe essere reintrodotta la norma, voluta dai grillini, che consentirebbe a Camera e Senato di recedere dai contratti di affitto stipulato.
Sempre nel "Milleproroghe", e sempre dal vecchio salva Roma, potrebbero arrivare i fondi - circa 25 milioni di euro da spartire con Milano - in favore dalla Sardegna, colpita dall'alluvione del 18 novembre scorso.
Nel decreto, invece, non troveranno posto le detrazione Tasi per le famiglie numerose o svantaggiate economicamente. L'idea sarebbe aumentare l'aliquota massima dell'imposta, dal 2,5 al 3,5 per mille per la prima casa e dal 10,6 all'11,6 per la seconda, per assorbire le detrazioni. Al momento, però, la novità non dovrebbe essere inserita nel "Milleproroghe". Quindi, se ne riparlerà l'anno prossimo.
