Governo Renzi, ecco la squadra dei ministri
Quasi tre ore di incontro al Quirinale fra Renzi e Napolitano per trovare l'accordo sulla squadra di governo. Economia a Padoan. Sorpresa Giustizia: ministero ad Andrea Orlando. Invariato il blocco degli alfaniani
ROMA - "Arrivo, arrivo" su twitter. Quindici minuti e poi l'annuncio: "Il presidente del Consiglio dei ministri darà ora lettura della lista dei ministri. Il giuramento domani alle 11.30 al Quirinale". Dopo quasi tre ore di incontro, l'impressione è che più che un incontro quello tra Renzi e Napolitano sia stato un vero e proprio confronto per la nascita del governo "della rottamazione". Renzi aveva in mente una lista. Napolitano evidentemente un'altra. Si era partiti con dieci ministri. Si è arrivati - per trovare l'equilibrio - a sedici nomi.
Alcune conferme importanti - in primis Alfano e Lupi che si tengono Interno e Infrastrutture - ma non mancano le sorpese con Andrea Orlando che dall'Ambiente "trasloca" alla Giustizia e Roberta Pinotti che si prende la "Difesa". Voci della vigilia confermate per l'Economia che va al neo presidente Istat Pier Carlo Padoan e Dario Franceschini che si "aggiudica" i Beni Culturali.
Il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri sarà il fedelissimo di Renzi, Graziano Del Rio. Agli Esteri via Emma Bonino e dentro Federica Mogherini. Invariato il blocco degli alfaniani. Al Viminale resta Angelino Alfano, alle Infrastrutture ancora Maurizio Lupi e alla Salute confermata Beatrice Lorenzin. Novità alla Giustizia con il nuovo Guardasigilli che sarà l'ex ministro dell'Ambiente Andrea Orlando. Il suo posto lo prende Gianluca Galletti, già sottosegretario all'istruzione col governo Letta.
Cambio alla Difesa con Roberta Pinotti che sostituisce Mauro. Sviluppo Economico alla ex presidente dei Giovani di Confindustria, Federica Guidi, che sarà affiancata da Giuliano Poletti - presidente LegaCoop - che dirigerà il ministero del Lavoro.
L'Istruzione va a Stefania Giannini, Scelta Civica. Dario Franceschini si prende i Beni Culturali e Maurizio Martina, sottosegretario Pd, le Politiche Agricole. Completano la squadra le tre ministre senza portafoglio: Maria Elena Boschi, per i rapporti col Parlamento, Marianna Madia, alla Semplificazione, e Maria Carmela Lanzetta, agli Affari Regionali.
Avverto la responsabilità e lo straordinario onore che deriva dal dare all'Italia un governo che sia in grado di affidare una speranza in particolare alle nuove generazioni - ha commentato Letta - Ringrazio il presidente della Repubblica e farò di tutto per meritarmi la sua fiducia, dei deputati, dei senatori e dai milioni di italiani che attendono da questo governo risposte concrete".
"Per la prima volta l'Italia ha un governo fatto da donne, un governo che è composto 16 persone - ha continuato - Siamo andati a scrutare il dato più interessante, è un De Gasperi III con 15 ministeri. E' un governo che da domani mattina si metterà al lavoro. Crediamoci, questa può essere la volta buona. Vorrei rivolgere un pensiero non formale al netto delle polemiche politiche lette in questi giorni di gratitudine rispetto al presidente Enrico Letta per un elemento di sostanza. E ora - ha concluso ironicamente il premier - tutti a vedere Sanremo".
