Caos in Senato, Valeria Fedeli in infermeria: "E' stata spinta"
Contusione ad un braccio per il ministro dell'Istruzione. Anche il leghista Centinaio è rimasto infortunato
Bagarre in Senato dove oggi è inizata la discussione sullo Ius Soli, la legge, che concede la cittadinanza ai figli di immigrati nati o cresciuti in Italia. Non appena l'Aula ha dato il via libera all'esame, a Palazzo Madama è scoppiato il caos con i senatori della Lega Nord che hanno lanciato urla ed esposto dei cartelli di protesta all'indirizzo della maggioranza.
Molte le urla e le proteste, tali da costringere il presidente Pietro Grasso ad espellere il senatore del Carroccio, Sergio Volpi, espulsione revocata in un successivo momento. Gli animi sono rimasti accessi a lungo e il presidente Grasso ha dovuto richiamare più volte alla calma l’assemblea. Il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli è rimasta contusa nel trambusto che si è scatenato in aula. Mentre il capogruppo del Carroccio, Gian Marco Centinaio si aggrappava ai banchi del governo ed i commessi tentavano di allontanare la contestazione, nel parapiglia qualcuno è caduto sul ministro causandole una contusione al braccio. Ma è ancora giallo su ciò che è successo: secondo alcuni esponenti Dem la ministra sarebbe stata "spinta" contro il tavolo e le sedie da alcuni senatori della Lega Nord, "arrivati di corsa con in cartelloni".
La ministra ha poi rassicurato tutti su Twitter:
Sto bene, grazie a tutte e a tutti. Non saranno i tentativi di sopraffazione a fermare una battaglia di civiltà come lo #IusSoli
— valeria fedeli (@valeriafedeli) 15 giugno 2017
Anche Centinaio è rimasto infortunato: "Avevo chiesto la parola per formulare la richiesta di ritorno in commissione del ddl sullo ius soli - ha spiegato ai giornalisti visibilmente dolorante, con un sacchetto di ghiaccio sulla mano gonfia - ma il presidente Grasso non me l’ha concessa, cosa che fa spesso con me. Abbiamo dunque occupato i banchi del governo in segno di protesta e io diciamo che sono stato l’ultimo ad essere portato via, di viva forza. E’ stato un po come Fort Alama, d’accordo, ho resistito fino alla fine…".