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Sabato, 20 Aprile 2024
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Missione Niger: dall'Italia 100 milioni di euro, dimezzato il contingente in Iraq

"Militari italiani in Africa fondamentali per l'interesse nazionale". Il ministro della Difesa Roberta Pinotti e il ministro degli Esteri Angelino Alfano spiegano alle commissioni di Camera e Senato l'impegno militare nel Sahel a fianco di Francia e Usa

Cento militari subito, 470 a pieno regime e oltre 100 milioni di euro di aiuti: l'Italia va in Africa per fermare la rotta dei migranti in Niger e lo fa con una missione militare sotto l'ombrello europeo e in coordinamento con Francia e Stati Uniti già impegnati nel Sahel.

La missione militare italiana in Niger verrà votata alla Camera il 17 gennaio ma oggi alla riunione delle Commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera il ministro degli Esteri Angelino Alfano e il ministro della Difesa Roberta Pinotti hanno fatto il punto della situazione. 

"Il Parlamento ha la competenza ad approvare l'invio di militari italiani in Niger o bocciarla, così come il prossimo potrebbe bloccarla. Pinotti ha spiegato che "non rispondere a un Paese che ci ha chiesto un aiuto, sulla base di una strategia europea condivisa e in linea con quella già attuata in Libia non ci sembrava opportuno".

Come sottolineato dal ministro Pinotti la missione è bilaterale, e nasce dalla richiesta formulata a novembre scorso dal governo nigerino di avere militari italiani sul proprio territorio. Un team della Difesa si è già recato sul posto e verificato cosa sia necessario. "La missione risponde a un preciso interesse nazionale e a minacce che ci vedono esposti in prima linea" le fa eco il ministro degli Esteri, Angelino Alfano.

Missione Niger, perché i militari italiani andranno in Africa

Il paese africano è una tappa fondamentale dei percorsi migratori: dal Niger sono passati 330mila migranti nel 2016, e 62mila nel 2017.

missioni militari

Il Niger è un Paese molto fragile che accoglie oltre 150mila rifugiati e, come ricordato da Alfano, l'Italia vi ha "destinato 100 milioni di euro, 50 per il rafforzamento del controllo delle frontiere con la Libia, 15 milioni per contribuire a programmi dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni, 31 milioni per migliorare condizioni di vita delle popolazioni". 

"Siamo presenti nel Sahel perché riteniamo che la regione sia di importanza strategica e abbiamo investito particolarmente nel Niger, nostro alleato strategico nella politica di contrasto alle cause profonde del fenomeno migratorio". 

Missione Niger, Pinotti: "Militari italiani per addestrare nigerini"

In Niger il supporto militare italiano "non sarà una missione combact né una missione in cui mettiamo 470 nostri militari a vigilare sui confini nigerini". Lo ha sottolineato il ministro della Difesa Roberta Pinotti spiegando che le regole d'ingaggio saranno le stesse delle passate missioni militari, ovvero i militari italiani potranno usare le armi solo in presenza di una minaccia specifica.

"Ci saranno tutte le tutele ed attenzioni, sappiamo che parliamo di zone pericolose, ma sarà una missione di addestramento, come il Niger ci ha chiesto. E' una missione nuova sulla base di una richiesta specifica, che ha evidenziato il loro problema nel controllo dei confini. Vogliono essere aiutati ad essere capaci di controllarli". 

Missioni all'estero, Pinotti: "Dimezzare contingente italiano in Iraq"

In vista del nuovo impegno militare il Governo stima una redistribuzione delle forze armate schierate all'Estero. "Per l'Iraq prevediamo un dimezzamento del contingente italiano presente nel Paese, ritirando 700 unità" ha spiegato il ministro Pinotti.

Attualmente come sottolineato dai dati del Ministero della Difesa sono 6800 i militari italiani in missione all'estero, di questi il contingente più numeroso è schierato in Iraq (1488), Libano (1127) e Afghanistan (900). 

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Fonte Agenzia Dire

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