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Venerdì, 19 Aprile 2024
BANCHE E SCANDALI / Siena

C'è da salvare Monte Paschi Siena: dal Governo gli stessi soldi dell'Imu

Banca d'Italia 'apre' al salvataggio. Caso vuole che l'importo - 3,9 miliardi di euro - da destinare al 'Monte' è lo stesso di quanto entrato nelle casse statali con l'Imu. Monti precisa: "Ma la tassa sugli immobili non c'entra"

La Banca d'Italia ha dato il via libera al salvataggio del Monte dei Paschi di Siena approvando l'emissione di Nuovi strumenti finanziari, i cosiddetti Monti Bond, per un importo di 3,9 mld di euro. Ma per evitare le critiche sotto campagna elettorale l'ancora in carica premier Mario Monti ha assicurato che si tratterà della concessione di un prestito a tassi elevati.

"Il Direttorio della Banca d'Italia - si legge in una nota dell'Istituto di Via Nazionale - ha espresso parere favorevole all'emissione di Nuovi Strumenti Finanziari da parte del Monte dei Paschi di Siena, secondo l'iter previsto dalla legge".

Il finanziamento del governo a Mps, ha spiegato il premier uscente Mario Monti, "se ci sarà, sarà un prestito. L'Imu, mi spiace ricordarlo, è una tassa e non torna indietro"."E' stata previsto dai nostri tecnici questo finanziamento con obbligazioni - ha spiegato Monti - con un tasso di interesse molto elevato, su richiesta delle autorità europee, perché altrimenti sarebbe stato considerato un aiuto di Stato che distorce la concorrenza".

MARONI ATTACCA. Questo tasso, ha aggiunto Maroni, "è molto più alto dei cosiddetti Tremonti bond. In più rispetto a quei bond, nel caso la banca trovandosi in situazione di difficoltà non riuscisse a pagare interessi al tesoro, dovrebbe dare azioni al Tesoro. In quel caso sarebbe una sorta di nazionalizzazione di risulta. Questo è l'unico aspetto - ha detto - che spetta a me spiegare sul Monte di Paschi".

MONTI SI DIFENDE. Monti ha ricordato, per smentirlo, che per il finanziamento all'Mps "si è parlato di quattro miliardi, guarda caso, gettito dell'Imu", e "hanno detto di aver messo l'Imu per poter pagare il Mps".

DA MPS. Al momento non ci sono "altri cassetti da aprire" per Mps ma è necessaria prudenza prima di terminare le verifiche interne per l'inizio di febbraio. Lo ha sottolineato l'amministratore delegato Fabrizio Viola, secondo cui "a nostra conoscenza" non ci sono altri 'segreti' ma "per poter dire la parola fine occorre finire il lavoro".

"Ci siamo dati - ha aggiunto Viola durante una conferenza stampa ieri sera al termine dell'assemblea - l'obiettivo di concludere entro i primi dieci giorni di febbraio. È una materia delicata, un po' di prudenza ci vuole".

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