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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Monti in politica anche dopo il 2013

Nonostante le smentite di rito, il 'tecnico' sarà presente nelle sorti politiche del nostro paese. Se non di persona, come 'spirito guida'. Il che sa tanto di chi darà la linea. Se non di Presidenza della Repubblica.

In vista della "primavera 2013" nelle segreterie politiche è tutto un lavorare sottotraccia per tirar fuori il cosiddetto coniglio dal cilindro che possa far saltare il banco.

MONTI CANDIDATO? - In queste ore si attendeva la smentita del premier Mario Monti in relazione ai tanti, chiamiamoli retroscena, che volevano l'attuale primo ministro pronto a candidarsi alle prossime Politiche.E alla fine, smentita è stata. Direttamente dal protagonista. GUARDA IL VIDEO

TUTTI VOGLIONO SUPERMARIO - Ma c'è un intero mondo pronto a gettarsi tra le braccia del professore anche una volta terminato il governo tecnico. Un mondo che è soprattutto quello fatto da un pezzo del centrosinistra che vedrebbe di buon occhio Monti oppure continuare nel solco di Monti. Ed è in quest'ottica che va letto un documento caduto quasi nel vuoto mediatico ma che invece denota come in quel 'limbo' tra il Pd e l'Udc c'è chi non aspetta altro che Monti, e teme un qualsiasi percorso alternativo alla strada dettata dal governo tecnico.

IL SENSO DEL PD PER IL CENTRO - Il documento è quello firmato da quindici esponenti del Partito democratico "sulle prospettive del partito" in vista della prossima legislatura.

Un documento che sarà la base della discussione dell'assemblea convocata a Roma il prossimo 20 luglio "che invita i democratici a seguire l'agenda delle riforme di Mario Monti".

Nel testo si legge come per i vari Marco Follini, Alessandro Maran o Giorgio Tonini "il governo Monti ha assunto un ruolo da protagonista in Europa". E questo, "per noi che siamo tra quanti hanno prima proposto e poi attivamente operato perché il governo Monti nascesse" è una conferma.

Insomma, per un pezzo del Pd "l'azione sviluppata dal presidente del Consiglio e dal suo governo in questi mesi - sia in Italia, sia in Unione Europea e nel più ampio contesto globale - può essere coronata da successo e deve essere quindi sostenuta, con piena convinzione" non solo "fino alla scadenza naturale della legislatura, nella primavera del 2013" ma oltre.

IL PD OLTRE MONTI - Dove per 'oltre' si intende lo stesso Pd che dovrà inserire nella sua agenda "riformatrice" gli assi portanti del governo Monti: in primis, la "incisiva e coraggiosa revisione della spesa pubblica per conseguire il pareggio di bilancio". A tal fine, il gruppo 'dei quindici' si dice pronto a "promuovere nel Pd una trasparente discussione sulle strade che vanno intraprese perché obiettivi e principi ispiratori dell'agenda del governo Monti - collocati dentro un disegno almeno decennale di cambiamento del Paese - possano travalicare i limiti temporali di questa legislatura e permeare di sé anche la prossima"

MONTI PREMIER O SPIRITO GUIDA - Monti come politico o Monti come 'spirito guida', poco importa. L'attuale premier ha comunque dettato una strada tecnica che i nostri politici sembrano non voler abbandonare, più per necessità che per voglia.

LEGGI "MONTI IN POLITICA DOPO IL 2013: CHI LO VORREBBE E CHI NO"

Di questo ne è convinto anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che da Lubiana, dove ha incontrato il presidente sloveno Danilo Turk, ha prima spiegato che la situazione politica ed economica italiana è "ampiamente condizionata dallo spread", quindi ha avvertito, un po' per rassicurare l'Europa, un po' per mettere le cose in chiaro con chi immagina un cambiamento 'post-Monti': dopo i tecnici, i partiti dovranno dare "un conseguente sviluppo a politiche contro il debito e per la crescita anche dopo le elezioni del 2013".

E ancora: "La politica italiana è un'entità un po' complicata. Se parliamo di partiti, in questo momento vediamo che tre di quelli più importanti convergono sul sostegno alle politiche del Governo Monti. Altri sono su linee completamente diverse". E questi ultimi sarebbero, secondo Napolitano, nell'errore.

LA POLITICA AL TEMPO DELLO SPREAD - Perché oggi, in 'tempo di spread', l'importante non è amministrare bene "ma dare ai mercati l'immagine di un Paese in cui le forze politiche e quelle sociali hanno comune consapevolezza e senso di responsabilità. Più lo faremo - ha spiegato Napolitano - più guadagneremo in termini di fiducia anche da parte dei mercati". 

QUALE FUTURO? - Da qui, i pensieri corrono veloci. E il fatto che non più tardi di lunedì sera un esponente "X" del Governo abbia sottolineato a denti stretti che "Monti difficilmente farà campagna elettorale", beh, ecco che il calcolo è presto fatto. Monti non si candiderà mai. Ma se qualcuno lo richiamasse in causa come salvatore della patria, le cose cambierebbero. 

MONTI COME MR.WOLF - Diciamo pure che più che candidato premier, Monti si sente come il mr.Wolf di Pulp Fiction. 'Colui che risolve i problemi'. Da chiamare in campo direttamente se le cose, in politica, non dovessero sbloccarsi. Oppure a cui chiedere conferma che la strada intrapresa sia quella giusta. Ovviamente, quella del risparmio e del pareggio di bilancio. Sennò poi i mercati chi li sta a sentire….

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