Grandi manovre intorno a Monti: ora deve scegliere

Il tempo delle scelte sembra essere vicino. Alla fine della prossima settimana Mario Monti scioglierà le riserve sul suo futuro politico, dopo l'approvazione della legge di stabilità e l'atto formale delle dimissioni nelle mani di Giorgio Napolitano. Ossia, venerdì o sabato.

MONTI - NAPOLITANO Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti.

"Buon Natale, tanti, tanti auguri". Mario Monti ha poi liquidato così i cronisti che all'uscita dal Senato, dove ha assistito al tradizionale concerto di Natale con le più alte cariche istituzionali, gli hanno chiesto se il colloquio di oggi al Quirinale sia servito a fare chiarezza anche sulla sua possibile candidatura. "Se l’incontro ha fatto chiarezza lo deve dire lui e lo dirà lui" dice Napolitano

Il progetto di presentare una lista tutta sua "non è ancora tramontato", dicono voci da Palazzo Chigi. Un gruppo molto numeroso di economisti, professori, professionisti, imprenditori è pronto a schierarsi al fianco del Professore. Il problema è proprio Monti. Il presidente del Consiglio non ha deciso, e l'ultima parola spetta a lui e solo a lui.

ITALIA POPOLARE -Al teatro Olimpico di Roma la manifestazione dell'ala ''montiana'' del Pdl. "L'Italia dei moderati è maggioranza nel Paese. Nell'attuale contesto, se lo riterrà, il professor Mario Monti potrà essere il federatore di quest'area. Egli condivide i miei, i vostri, i nostri stessi ideali: quelli della grande famiglia dei Popolari europei". Lo scrive Silvio Berlusconi nel messaggio al convegno 'Italia Popolare'. "Se Monti accettasse l'invito che più volte gli ho rivolto, da ultima a Bruxelles di fronte alla platea del Ppe, non sprecheremo certo un'occasione storica" per vincere le elezioni, afferma Berlusconi. "Come nel '94, però - aggiunge il leader del Pdl - per centrare l'obiettivo della vittoria occorre uscire dagli schemi vecchi e logori, rompere le barriere che si oppongono all'innovazione, mettere in collegamento storie e culture diverse".

Convegno Italia Popolare 16 dicembre ® Infophoto

CENTRO - I centristi del movimento di Montezemolo-Riccardi-Olivero continuano a sperare in una discesa in campo diretta di Monti. E Pierferdinando Casini è tornato a decantare le qualità di un premier che ha guarito il malato-Italia pesantemente provato dalla "cura" Berlusconi a base di "barzellette giravolte e baggianate". Il ministro Riccardi spiega: "So che Monti parlerà al Paese e farà un discorso argomentato - aggiunge il ministro per la Cooperazione - . Non decide sulla base delle pressioni, una battuta qua e una là. Le sue sono decisioni argomentate. Avremo dunque un discorso di Monti, argomentato, in cui spiegherà i motivi della sua scelta".

ALBERTINI - La leadership di Monti è trasversale, recupera credibilita e condizioni di adesione del popolo italiano alle sue istituzioni". Lo ha detto, durante la trasmissione 'In Mezz'orà su Raitre, Gabriele Albertini, deputato europeo del Pdl e candidato alla presidenza della Regione Lombardia per il Movimento Lombardia Civica. Quanto alla possibilità che l'attuale presidente del consiglio si candidi Albertini ha osservato: "nel mio focus group individuale do al 70% la probabilità che si candidi" e come quota di voto "dal 25 a salire".

NESSUN TORTO - Da una parte Mario Monti non vorrebbe fare un torto al Quirinale: il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli ha chiesto espressamente di restare fuori dalla campagna elettorale. L'orientamento di  massima e l'affinità tra Palazzo Chigi e Colle portano a escludere una candidatura diretta di Monti, ma fino alla fine della prossima settimana le novità sono possibili. Chi ha parlato in queste ore con Monti, scrive il Corriere odierno, riferisce che "è forte la voglia di non lasciare a metà strada un lavoro. Il premier avverte molto la responsabilità verso il Paese, coltiva un fortissimo senso del dovere nel proseguire la sua azione e salvaguardare il patrimonio di credibilità e rigore che il governo ha prodotto in questo anno".

LISTA MONTI AL 4%, PD AL 32%, PDL AL 15%

PDL - La speranza del Pdl è che Monti accetti di diventare il simbolo di uno schieramento composito, alternativo al Pd, in grado di rincorrere, con qualche chance, una vittoria a sorpresa. È quello che suggerisce la "nomenklatura" del partito e che chiede un numero sempre maggiore di deputati, da Franco Frattini ad Alfredo Mantovano, da Gaetano Quagliariello a coloro che rappresentano Comunione e liberazione. Se questa ipotesi verrà scartata, il Pdl preme in maniera insistente su Palazzo Chigi perché Monti resti "neutrale". Silvio Berlusconi, intervistato dal Tg5, dice che il Pdl è "l'unico partito del centrodestra che può tenere assieme tutti i moderati". Nessun riferimento, neanche implicito, a Mario Monti. Segno che un sostegno del Professore a una formazione riferibile al Pdl è lontano.

PD -  La lunga attesa sulla decisione di Mario Monti ha innervosito il Pd. Non si è lasciato impressionare dall'intervista di D'Alema ("Una candidatura del premier? Sarebbe moralmente discutibile"). Il suo interlocutore è Bersani. Si è discusso, negli ultimi giorni, di un sostegno del centrosinistra e del centro per l'elezione al Colle di Monti. Secondo Repubblica si è ventilata l'ipotesi di affidare a Monti un ruolo di governo, all'Economia, sul modello di Carlo Azeglio Ciampi nell'esecutivo Prodi. Ma sul piatto resta la possibilità di una prosecuzione del lavoro a Palazzo Chigi in vista di un altro anno di crisi dura.  C'è addirittura chi parla di un patto di legislatura che preveda il tandem Monti-Bersani, con una formula che appartiene al passato: la staffetta. Con il Professore che lascia il posto al segretario del Pd superato lo scoglio del prossimo anno.

MOVIMENTO ARANCIONE E CAMBIARE SI PUO': LE NUOVE FORZE