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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica / Corea del Sud

Monti da Seul: "Se il paese non è pronto, potrei lasciare"

Il premier in Asia per il vertice sulla sicurezza nucleare: "Il nostro obiettivo è un buon lavoro, non certo durare". Bersani: "Abbassare i toni". Alfano: "O buona riforma o niente"

"Il nostro obbiettivo è molto più ambizioso che quello della semplice durata. Se il Paese, attraverso le sue forze sociali e politiche non si sente pronto per quello che secondo noi è un buon lavoro, non chiederemo certo di continuare per arrivare a una certa data". Così il premier Mario Monti ha risposto ai giornalisti che, a Seul, gli chiedevano una presa di posizione sulla situazione politica italiana.  "Finora il Paese è stato molto più pronto di quanto immaginassi", ha spiegato Monti, e "se c'è stato segno di scarso gradimento è stato verso altri protagonisti del dibattito politico, non certo del governo".

Un duro attacco, quindi, ai segretari dei partiti che da giorni stanno discutendo polemicamente sull'agenda del Governo, in primis sulle vicende lavoro e Rai.

"NIENTE POLPETTE" - "Ora credo che il dovere che abbiamo è di spiegare sempre meglio e in modo più persuasivo questa riforma del lavoro - continua il premier - che era notoriamente un punto tra i più difficili", allo scopo di "cercare di convincere l'opinione pubblica e il Parlamento". "Evitando di farne polpette?", gli chiedono i cronisti, citando l'espressione del ministro del Welfare (Fornero aveva detto che "il governo non accetta che questo disegno di legge venga snaturato o ridotto in polpette"). "Con me non ha usato questa espressione, ma certamente evitando di farne polpette", ha risposto Monti.

LE REAZIONI: BERSANI - Immediate le reazioni delle forze politiche italiane al discorso del primo ministro. "Non sopravvaluto le parole dette oggi da Monti, gliel'ho sentito dire una ventina di volte, fa parte del ragionamento di una persona chiamata a risolvere dei problemi senza essersi candidata, lui pone il tema di capire se ci sono le condizioni. Io gli rispondo: ci sono le condizioni". Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Bersani, al termine della direzione del Pd, minimizza l'altolà di Monti sulla vita dell'esecutivo. "Noi cerchiamo - aggiunge Bersani - di dare delle buone idee, qualche volta vengono accolte, qualche volta meno. Probabilmente un meccanismo di uscita più simile a quello che avevamo proposto noi avrebbe risolto il problema. Noi siamo lì per servire, basta lavorare con serietà, senza drammatizzare i problemi".

ALFANO - "Monti ha detto che per lui è importante fare un buon lavoro e non tirare a campare. Siamo d'accordo: o si fa una buona riforma o nessuna riforma": così ha detto Angelino Alfano alla conferenza nazionale del Pdl sul lavoro. "Se facciamo una riformetta tra cinque mesi - ha aggiunto - allora aspettiamone dodici. Se vince il Pd farà la riforma dettata dalla Cgil, se vinciamo noi continueremo con il percorso di Marco Biagi". "Se ci sono le condizioni per il buon governo - ha concluso - noi ci siamo".

La vicenda della riforma del mercato del lavoro "è iniziata male - secondo il segretario del Pdl - a giudicare dall'esito". "Se l'epilogo doveva essere un disegno di legge, cioè un percorso lungo - ha detto alla conferenza del partito sul lavoro -, non valeva la pena di fare un logorante e lungo negoziato preliminare". A suo dire, il governo doveva presentare il testo che riteneva giusto e poi ci sarebbe stato lo spazio per discutere nei vari passaggi parlamentari. "È come se il coltello - ha spiegato - avesse difettato dal manico. Oggi c'è un ddl che parte da un compromesso ed è soggetto a un altro compromesso". "Se il governo tirerà dritto - ha concluso - ci troverà accanto. Se non sarà così aspettiamo il 2013".

CASINI - "La situazione drammatica in cui versava il paese non si è esaurita, per questo il governo deve continuare". Lo dice il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, arrivando al dibattito di 'Roma Incontra'. "Il Paese sta facendo sacrifici pesanti e importanti perché questo governo lo ha chiesto in quanto la situazione era drammatica e, al momento non si è esaurita", sostiene il leader centrista, secondo il quale "per noi il governo deve continuare".

Secondo Casini, infatti, "l'emergenza europea non è finita, la recessione è fortissima e tante imprese sono in difficoltà". "L'esperienza delle larghe intese è un'esperienza difficile ma è motivata dall'emergenza che c'è nel paese. È importante il lavoro fatto ma c'è ancora tanto lavoro da fare: chi abbassa la guardia non ha ben capito l'emergenza che c'è in Italia e in Europa". "Quello di Monti è l'ultimo governo di questa legislatura", dice Casini. "Il nostro appello è sempre lo stesso: ci vuole senso di responsabilità dei partiti, delle forze sociali e di tutti coloro che vogliono la salvezza del paese", ha concluso il leader Udc.
 

 

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