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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il lutto nella politica

È morto Gugliemo Epifani, fu segretario della Cgil e del Partito Democratico

E' stato segretario di uno dei sindacati più importanti del Paese tra le ere di Cofferati e quella della Camusso. Poi la carriera Parlamentare, terminata all'interno di Liberi e Uguali

E’ morto all’età di 71 anni Gugliemo Epifani, al termine di una breve malattia. E’ stato uno storico esponente della sinistra italiana in quanto socialista. Prima dentro il sindacato della Cgil, di cui è arrivato a ricoprire anche la carica di segretario a partire dal 2002, raccogliendo l’eredità di Sergio Cofferati (di cui era stato vice) e precedendo la nomina di Susanna Camusso, prima donna segretaria nella storia del sindacato. Una figura di rilievo della sinistra italiana, tanto che, alla notizia della morte, è stato interrotto l'incontro in corso fra Partito Democratico e sindacati. 

La sua carriera era poi proseguita nelle fila del Partito Democratico, nelle cui liste si candidò in Parlamento nella circoscrizione della Campania nel 2013. FU eletto deputato e il 7 maggio 2013 divenne anche presidente della X Commissione permanente Attività produttive, Commercio e Turismo. Per un breve periodo è stato anche segretario del Partito democratico per poi passare a Liberi e Uguali di cui era attualmente parlamentare. Era nato a Roma nel 1950.

E’ stata una figura più volte al centro di polemiche e critiche. Prima nel 2004, quando si era aumentato lo stipendio come segretario della Cgil del 18% e poi alla fine della carriera politica quando, dopo anni di battaglie del sindacato a difesa dell’articolo 18, ha votato in favore del Job act passato durante il governo di Matteo Renzi. 

Chi era Gugliemo Epifani 

Nato a Roma nel 1950 da genitori di origine campana, socialista, nel 1979 incomincia la sua carriera di dirigente sindacale con l'incarico di segretario generale aggiunto della categoria dei lavoratori poligrafici e cartai. Vice di Sergio Cofferati dal 1994 al 2002, a seguito della conclusione del mandato di Cofferati, diviene segretario generale della Cgil fino al 2010. Alle elezioni politiche italiane del 2013 viene candidato alla Camera dei deputati come capolista del Partito Democratico, venendo eletto deputato della XVII Legislatura.

L'11 maggio 2013 è stato nominato, in seguito alle dimissioni di Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico fino alle elezioni a leader democratico di Matteo Renzi il 15 dicembre seguente. Infatti Epifani è stato tra i politi che si era allontanato dal partito con la segreteria dell’ex sindaco di Firenze. Tanto che alla fine, nel febbraio 2017, segue Pier Luigi Bersani nell'uscita dal Pd e aderisce ad Articolo 1-Movimento Democratico e Progressista. Tanto che attualmente era deputato alla Camera per Leu.

Guglielmo Epifani, le reazioni della politica 

Il primo ad esprimere cordoglio è stato il segretario della Fiom Maurizio Landini che parla di “una pessima notizia, per la Cgil è una mancanza molto grave. Guglielmo ha dato la sua vita alla Cgil e al sindacato".

Piero Fassino, deputato Pd ed ex sindaco di Torino ha detto di aver perso un compagno e un amico: "Epifani è stato un protagonista della storia sindacale e politica, contribuendo all'affermazione dei diritti del mondo del lavoro e alla crescita democratica del nostro Paese. Mancherà a molti e a coloro che, nel confronto democratico nel sindacato e in Parlamento, anche su posizioni diverse, ne hanno sempre apprezzato l'acuta intelligenza, l'apertura al dialogo e il senso del bene comune. Scompare - conclude Fassino - un appassionato uomo di sinistra, fiero di esserlo e sempre dalla parte dei più deboli e dei senza diritti". 

E in effetti il dispiacere è trasversale perché si dice addolorato anche il leader della Lega Matteo Salvini che, in un tweet scrive: Apprendo con tristezza della improvvisa scomparsa di Guglielmo Epifani, storico leader del sindacato e della sinistra. Invio il mio sincero cordoglio ai suoi cari e alla sua famiglia politica.” 

"Siamo sconvolti per la morte di Guglielmo Epifani e ci uniamo al dolore della famiglia e dei suoi cari. Tra noi c'era distanza politica, ma non umana e ci univa la comune dedizione alla politica come servizio e come strumento per la difesa della dignità delle persone e costruzione del bene comune. Oggi il Parlamento perde uno dei suoi uomini migliori". Lo afferma il presidente di Noi con l'Italia e vicepresidente del gruppo Misto alla Camera Maurizio Lupi. 
 

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