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Venerdì, 29 Marzo 2024
Legge elettorale

Grillo tende la mano a Renzi: "Dialoghiamo sulla legge elettorale"

I grillini aprono al Pd. Di Maio: "Porteremo il Democratellum al cospetto del premier, sarà un dialogo". Brescia: "Abbiamo fatto autocritica". Ecco la legge elettorale "a 5 Stelle"

Se serviva una conferma formale è arrivata: la scelta del "dialogo" con il governo, il Pd e le altre forze politiche è una "nuova linea" inaugurata dal Movimento 5 stelle. Lo ha detto il capogruppo di M5S alla Camera Giuseppe Brescia, nel corso di una conferenza stampa convocata al Senato per illustrare la decisione di chiedere al premier Matteo Renzi l'apertura di un confronto sulla legge elettorale.

"Facciamo sul serio - ha detto dal canto suo il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio - non andiamo a vendere a scatola chiusa il nostro prodotto (la legge elettorale elaborata attraverso il voto degli attivisti stellati on line e ribattezzata Democratellum, ndr), sarà un dialogo". Si discute un passo alla volta, però: sulle riforme costituzionali, ha aggiunto, "vedremo se ci verranno poste delle pregiudiziali, l'incontro è sulla legge elettorale".

ORA IL DIALOGO - La linea del dialogo in parlamento è emersa, ha spiegato Brescia, "dopo diverse assemblee in cui abbiamo fatto anche autocritica rispetto all'atteggiamento tenuto fino alla campagna elettorale". Ma la novità è più profonda, e le parole di Di Maio non lasciano adito a dubbi: "Noi - ha affermato - eravamo convinti di poter far cadere il governo Renzi con il risultato elettorale delle europee. Adesso si apre un'altra vita della legislatura e noi sentiamo la responsabilità di portare a casa la legge elettorale e dei risultati. Partendo dal presupposto che in questo parlamento ci dobbiamo stare".

LA LEGGE "A 5 STELLE" - Il Movimento 5 stelle proporrà a Renzi la sua legge elettorale, fondata sul sistema proporzionale con sbarramento, circoscrizioni intermedie, voto di preferenza disgiunto dal voto di lista e possibile preferenza negativa "contro i candidati impresentabili", secondo la spiegazione del deputato Danilo Toninelli, massimo esperto del movimento sulla materia. "Con il 40 per cento, secondo le nostre proiezioni - ha affermato - il Pd avrebbe 315 seggi, quindi avrebbe la maggioranza, o la avrebbe con pochi seggi di appoggio di forze come l'Svp, da tempo coalizzate con il centrosinistra. Non ci sarebbero più i partiti che si mettono insieme in coalizioni-accozzaglia per vincere ma poi non garantiscono la governabilità".

DA RENZI SENZA GRILLO - Beppe Grillo non sarà presente all'eventuale incontro, richiesto dai vertici dei gruppi parlamentari M5S, ma i "grillini" ci andrebbero anche se non fosse disponibile Renzi: "Non ci impicchiamo a un nome, il tema è un provvedimento specifico, non la consultazione su linee politiche generali. Quanto alla diretta streaming, noi sappiamo che loro hanno dei problemi, abbiamo solo detto che non avremmo fatto saltare l'incontro se ce lo rifiutavano, ma siamo contentissimi che si faccia".

QUESTIONE DISSIDENTI - Nota dolente, il tema dei "dissidenti", alcuni dei quali sono entrati in rotta di collisione con il Movimento proprio sul tema dell'atteggiamento da tenere nel confronto con le altre forze politiche. "Non mi risulta che il nodo fosse quello, nei casi delle espulsioni decise dalla rete - ha detto ancora Di Maio - che comunque bisognerebbe andare a vedere caso per caso". E in ogni caso, Brescia ha rivendicato di aver dato, durante il suo mandato trimestrale da capogruppo alla Camera, "ampio spazio al dibattito interno".

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