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Giovedì, 18 Aprile 2024
Movimento 5 Stelle

Figli e fidanzati come portaborse: "Parentopoli" fa litigare i grillini

Barbara Lezzi ha prima assunto e ora licenziato la figlia del suo compagno "per evitare polemiche". Ma intanto lo scandalo è scoppiato e il Pd non ha perso l'occasione per sottolinearlo: "Evitate di assumere anche i nonni"

Da una parte Alessandro Di Battista, grillino. Dall’altra, Ettore Rosato, del Pd. Il primo fa lo ‘spiritoso’ con il secondo, ricordando la vicenda del tesseramento dopato tra i dem: “Non tesserate i miei nonni, sono morti”. Rapido Rosato nel rispondergli: “Tu però i tuoi nonni non assumerli in parlamento”. Due a uno per Rosato e palla a centro in casa grillina per una partita spigolosa, con i cartellini rossi che si preannunciano fioccare come neve.

‘Moglie e buoi dei paesi tuoi’. Oltre alla moglie anche i parenti. La politica ne è piena. La cugina del senatore, lo zio dell’onorevole, il figlio del ministro. Chi fa il portaborse, chi finisce in Rai, chi guida qualche consiglio di amministrazione. Così i democristiani e i comunisti, prima; così nel Pdl e nel Pd, oggi. E così anche in ‘casa’ di Beppe Grillo. ‘Aria nuova in cucina’? Mica tanto. Sì perché la distorsione si chiama ‘parentopili’ (quelle paroline magiche che piacciono tanto al circo mediatico, tipo ‘eurolandia’), tra i protagonisti anche i profeti della nuova purezza, i 5 Stelle, appunto.

I casi non mancano: la senatrice Barbara Lezzi, ha assunto come assistente personale – i celebri portaborse – la figlia del proprio compagno. Ed è scoppiato il finimondo. Lunedì, durante un’assemblea dei senatori del Movimento 5 Stelle se ne sono viste di tutti i colori: urla, lacrime, accuse al veleno. La scintilla che ha fatto incendiare l’ha lanciata un’altra grillina, Laura Bignami nell’incontro, la scorsa settimana, con Beppe Grillo. Una vicenda che poi è entrata nel ping-pong dei meet-up italiani e ha scatenato il putiferio.

La Lezzi ha licenziato la figlia del compagno – “La mia assistente ha rinunciato al contratto stamattina, non vuole dare spazio alle polemiche, continuerà a supportarmi come semplice attivista. Ho un’altra persona che si occupa della mia comunicazione a Lecce, per ora va bene così” – e tuttavia la faccenda si è ingrossata. Dopo il caso Lezzi è scoppiato quello della senatrice campana Vilma Moronese, che come portaborse si è scelta il fidanzato: “Lui si è preso un anno di aspettativa, quando scadrà non so cosa succederà. Al momento non saprei scegliere qualcun altro che sappia darmi lo stesso contributo”, ha spiegato la senatrice.

Così, con la base in eterna agitazione, la polemica è salita di giri. Mario Michele Giarruso ha subito chiesto una riunione congiunta tra deputati e senatori. La capogruppo al Senato, Paola Taverna, ha frenato (“Un’assemblea congiunta? Giarrusso può chiedere quello che vuole, per me non si farà”). E in tutto questo le due ‘dipendenti dei cittadini’, così la dicitura ufficiale del vocabolario a 5 Stelle, che si difendono, hanno provato la disperata difesa, come ha raccontato il Corriere della Sera.

“Nessun caso parentopoli. C’è una grossa incomprensione di fondo: i curricula li avevamo chiesti per i dipendenti dei gruppi parlamentari - quelli che curano gli aspetti tecnici - non per i nostri assistenti personali”. E la differenza dov’è? “I nostri collaboratori – continua Barbara Lezzi – devono essere delle persone di fiducia, deleghiamo a loro cose estremamente personali come password, mail, persino bancomat”. Gli ha fatto subito eco la collega campana: “Ho scelto il mio fidanzato per via delle sue competenze, si occupa di ambiente ed è anche un attivista della prima ora come me, candidato alle amministrative a Napoli». E per quel che riguarda le polemiche infuocate, rispondo all’unisono: “Si tratta di una posizione minoritaria, sono sempre gli stessi 8-9”.

GRILLO – Grillo per adesso tace. E lancia la ‘Colletta day’, la campagna di sottoscrizione per l’organizzazione del V3Day: “E’ iniziata una colletta spasmodica per l'organizzazione del V3Day. Quello che avremo in più, se ci sarà, lo metteremo da parte per le elezioni europee che il M5S vuole vincere. Andiamo oltre, siamo già oltre, io sono andato oltre. A casa mia non mi hanno riconosciuto con la giacca e il vestito blu”. E le collette per i portaborse licenziati?

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