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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Napolitano allontana il voto e apre all'abolizione del Senato

Il presidente della Repubbblica: "Non ci sono elezioni dietro l'angolo". E al sindaco neo segretario del Pd: "Tagliare le duplicazioni e le ridondanze" del bicameralismo perfetto

Napolitano è arrabbiato. Ancora una volta. E quando prende la parola al Senato, al convegno su Innovazione, ricerca e salute sbotta per via del “frastuono delle polemiche politiche”, “così dannatamente sempre elettorali anche quando non ci sono elezioni dietro l'angolo per quanto sia di moda invocarle in ogni momento, anche quando sono lontane”. Il monito è chiaro: senza far nomi, se la prende con Grillo e Berlusconi che da giorni sbandierano la via elettorale come l’unica percorribile. Quella che non vuole, perché prima il Paese ha bisogno di stabilità e riforme. Così ad aprile, quando accettò il bis al Quirinale, così oggi. Così ogni qual volta ha difeso a spada tratta l’operazione Letta.

E tuttavia, il Capo dello Stato, che prima di tutto è un politico di lungo corso, sa che per far camminare questo governo ora c’è anche da dar retta alle istanze fiorentine, quelle con cui Renzi si è preso il Pd. Così apre all’agenda del sindaco e si dice convinto che si possa “tagliare le duplicazioni e le ridondanze” del  bicameralismo perfetto e “qualificare in modo nuovo ed essenziale il Senato”. Un exit strategy per il 2014 che ora non può più prescindere dalla lista della spesa del nuovo segretario ‘dem’ e dai tre milioni di italiani che gli hanno consegnato il mandato.

C’è da dar retta ad Alfano che vuol riformare la giustizia, c’è da far contento Renzi che spinge su piano lavoro e riforme. Riforme appunto. Per questo Napolitano ha fatto l’esempio di altri Paesi dove  c’è “una Camera Alta che non ha poteri di investitura politica ma altri poteri” (vedi il Bundesrat tedesco o il Senato francese), che “ha saputo in tempi recenti riformarsi profondamente senza scandalo e con il contributo dei senatori stessi”.

Da una parte Napolitano prova a tracciare la via mezzana. Dall’altra Forza Italia, con Brunetta che va all’attacco: “Con tutte queste esternazioni, compresa quella odierna, Napolitano non si attiene al suo ruolo il Presidente della Repubblica può rapportarsi al Parlamento solo con un messaggio alle Camere e non con continue esternazioni. Per molto meno Napolitano criticò il presidente Cossiga contribuendo alla decisione del Pci di chiederne l'inpeachment”.

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