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Giovedì, 25 Aprile 2024
REGIONE LOMBARDIA / Milano

Gli energy drink del Trota e l'aperitivo della Minetti: spese folli al Pirellone

I due consiglieri sono tra i quaranta indagati nell'inchiesta sui rimborsi alla regione Lombardia: sigarette, videogiochi e cene di lusso con i soldi dei contribuen

Nell'inchiesta sulle spese folli del Pirellone non potevano mancare i due consiglieri più 'chiacchierati' della Regione Lombardia: Nicole Minetti e Renzo Bossi detto il Trota.

Dai ristoranti alle munizioni da caccia, i rimborsi per i consiglieri regionali ( in tutto sono una ventina gli inviti a comparire consegnati ad altrettanti consiglieri regionali della Lombardia in quota Pdl e Lega) sono finiti sotto la lente della procura di Milano che procede per peculato.

E così si scopre che il figlio di Umberto Bossi, che si è dimesso ad aprile sempre a causa dell'uso 'distorto' di fondi pubblici, avrebbe speso i soldi dei contribuenti per numerosi acquisti di beni che poco o niente hanno a che fare con l'attività politica: videogiochi, sigarette e bibite, in particolare drink energetici.

Le spese "sospette" della Minetti, invece, vanno dai 16 euro di per comprare il libro "Mignottocrazia" a un aperitivo da 832 euro all'hotel principe di Savoia fino alla cena da "Giannino" di 400 euro.

E poi anche un ipad da 750 euro, comprato nonostante la Regione Lombardia ne avesse già dato uno ad ogni consigliere. In tutto le spese della consigliera pidiellina, fatte con i fondi del Pirellone, ammontano a decine di migliaia di euro.

La giornata di Nicole Minetti in Consiglio regionale della Lombardia

Nicole Minetti sfilata

Secondo i magistrati di Milano gli indagati avrebbero utilizzato i rimborsi elettorali e regionali anziché per l'attività politica per scopi personali. Camuffati sotto la voce "comunicazione" e "espletamento del mandato" si nascondevano pranzi, cene, sigarette, perfino scatole di cioccolatini per svariati milioni di euro. C'è anche un consigliere leghista che avrebbe munizioni da caccia per un valore di 750 euro.

Tra gli indagati, da quanto emerge, c'è anche un consigliere che avrebbe comprato coi rimborsi regionali il pane, mentre l'esponente leghista Cesare Bossetti avrebbe speso, nel 2011, quasi 15 mila euro per comprare dolci in pasticceria e fare colazione con brioche e caffè. Al consigliere del Pdl Angelo Giammario, invece, viene contestato di aver usato per fini personali oltre 27.000 euro di soldi pubblici, in particolare per noleggiare auto e taxi.

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