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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Italia

Mani sulle nomine: perché al Movimento 5 stelle ora interessano le poltrone

Nei prossimi mesi si dovranno riassegnare 350 poltrone in 79 società controllate dal ministero del Tesoro, tra queste ci sono veri e propri salvadanai degli italiani come la Cassa depositi e prestiti, la Saipem e la Sogei. E ora il M5s rivendica la propria fetta

Da aprile e fino al 2019 ci sono da riassegnare 350 poltrone nei posti di comando di 79 società controllate, direttamente o indirettamente, dal ministero del Tesoro, tra queste veri e propri salvadanai degli italiani: tra queste ci sono la Cassa depositi e prestiti che raccoglie il risparmio postale degli italiani e viene utilizzata spesso per la risoluzione di crisi aziendali.

Nel triennio 2015-2017, la Cassa depositi e prestiti ha mobilitato risorse pari a 92 miliardi di euro, contribuendo a creare o mantenere 490mila posti di lavoro. Numeri da capogiro che da soli valgono il oltre 2% del Pil e che rendono l'idea di quanto sia importante per la politica aver un piede nella stanza dei bottoni. Nulla di nuovo, ma ora sono i 5 stelle a rivendicare questa prerogativa "di indirizzo per il Paese".

Per il ministro dell'economia del "governo ombra" dei 5 stelle "la Cassa Depositi e Prestiti è una risorsa dell’Italia che può assumere il ruolo di banca di sviluppo per stimolare l’innovazione, lo sviluppo tecnologico e aiutare le nostre imprese sul mercato nazionale e su quelli esteri" spiega Andrea Roventini, candidato ministro dell'economia del MoVimento 5 Stelle. "La CDP ha sempre finanziato gli enti locali e può pertanto promuovere lo sviluppo sfruttando le sinergie con Invitalia.

M5s, banca dati unica del Fisco per combattere evasione

Ma non solo. Le nomine riguarderanno anche i vertici della Sogei, società che presta servizi informatici per la pubblica amministrazione, in particolare per il Ministero dell’Economia e Finanze e per le Agenzie Fiscali. "Scelte mirate e meritocratiche  spiega Roventini in un post sul blog del Movimento 5 stelle - avranno l’obiettivo di realizzare la banca dati unica del fisco, per combattere l’evasione fiscale in maniera efficiente senza danneggiare le nostre imprese ed i contribuenti onesti".

Tra le altre cassaforti dello Stato c'è anche Saipem la società di cui la Cassa depositi e prestiti è azionista al 12% e che opera nel ricco settore petrolifero realizzando di infrastrutture per la ricerca, perforazione e messa in produzione di pozzi petroliferi, oleodotti e gasdotti. Il 3 maggio scadono i vertici di Saiperm e il neo deputato M5S, Stefano Buffagni, rivendica su Facebook il peso dei 5 Stelle: "Il Movimento 5 Stelle - scrive - è la prima forza politica del paese: nessuno sogni di non tenerne conto, a partire da Saipem e Cdp perché lo sviluppo del paese passa da questi nodi fondamentali".

Nei casi in cui la nomina dei vertici d’imprese di rilievo nazionale "un governo dimissionario, la cui maggioranza politica è stata così pesantemente ridimensionata dagli elettori, non può decidere da solo" rivendica ancora Roventini. 

Nomine ma non tabula rasa

Secondo il responsabile dell'economia del Movimento 5 stelle i manager che hanno "ben operato" potranno essere riconfermati: "Bisognerà pragmaticamente verificare i risultati ottenuti dai vertici uscenti caso per caso, considerando gli obiettivi ed il contesto competitivo e normativo".

"Tutto ciò dovrà avvenire nella massima trasparenza, evitando logiche politiche spartitorie che possano promuovere manager appartenenti a circoli di potere, che affondano le radici nella Prima e Seconda Repubblica, e cercano di riciclarsi anche oggi, o fornire una comoda poltrona agli amici degli amici, o un buen retiro per i soggetti (es. capi di gabinetto, consiglieri di stato, direttori generali, etc.) non più graditi e privi delle competenze necessarie". 

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