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Venerdì, 29 Marzo 2024
La giornata

Che cosa ha detto Nordio sulle intercettazioni

Il ministro è intervenuto alla Camera, in previsione del Consiglio dei ministri dove si discute del disegno di legge che modifica la riforma Cartabia

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è finito al centro delle polemiche per le sue posizioni sulle intercettazioni. Aveva già fatto discutere quando, in una delle sue prime uscite pubbliche, in occasione della presentazione del calendario della Polizia penitenziaria a Roma, aveva detto che il carcere non era l’unica risposta e che si definiva un garantista. C’è chi aveva giurato che Nordio avrebbe dato grattacapi alla sua presidente del Consiglio Giorgia Meloni. 

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Così è stato anche ieri quando il Guardasigilli è intervenuto alla Camera, in previsione del Consiglio dei ministri dove viene discusso il disegno di legge che modifica la riforma Cartabia su procedibilità d'ufficio e arresto in flagranza. Ma il nocciolo della polemica sono state le sue dichiarazioni sulle intercettazioni. In diversi lo hanno criticato per aver avuto delle posizioni quanto meno ondivaghe. Ma che cosa ha detto di preciso Nordio alla Camera sulle intercettazioni?

Cosa ha detto il ministro Nordio sulle intercettazioni 

"Se non interverremo radicalmente sugli abusi delle intercettazioni cadremo in una sorta di democrazia dimezzata". Questo è stato l’esordio del Guardasigilli, che ha specificato che "non si è mai inteso toccare le intercettazioni che riguardano il terrorismo, la mafia e ovviamente quei reati che sono satelliti di questi fenomeni perniciosi". Ma visto che si parla di intercettazioni, ne spiega senso e differenze. 

Nordio elenca i tipi di intercettazioni esistenti in Italia: "Senza tediarvi con una lezione di procedura penale, ripeto però, sennò si rischia di parlare a vuoto, che le intercettazioni sono di tre tipi: il primo disposto dalla procura generale di Roma per garantire la sicurezza dello Stato. Si tratta di intercettazioni ultrasegrete, e nessuna di queste è mai uscita sui giornali, per la competenza di chi ne garantisce la sicurezza". Prosegue Nordio: "Esistono poi le intercettazioni preventive, autorizzate dai pm come impulso alle indagini nella ricerca della prova e per il sospetto su autori di reati molto gravi. Sono utilissime, avvengono sotto la vigilanza del pm, sono segrete, perché il pm è l'unico responsabile della gestione e del loro uso, restano in cassaforte, non sono diffuse perché si individuerebbe subito il magistrato che le ha disposte. Sono rilevantissime ed essenziali".

"Esiste poi un terzo tipo di intercettazioni, quelle giudiziarie. Qui c'è il pasticcio colossale perché per fare la punta troppo aguzza, la punta stessa si è spezzata. Perché attraverso il passaggio da pm a giudice e con le perizie, le intercettazioni finiscono a conoscenza di persone che non hanno diritto di conoscerle, e su fatti che non hanno a che fare con il processo. Ecco l'abuso su cui sicuramente interverremo perché si tratta di notizie che diffamano l'onore privato dei cittadini". 

Parole che gli sono valsi applausi provenienti da diverse parti dell’emiciclo, a riprova del fatto che le posizioni di Nordio raccolgono il plauso in modo bipartisan. Sicuramente i partiti più soddisfatti sono quelli del Terzo Polo e Forza Italia ma applausi sono anche arrivati dalla sinistra, in particolare da parte del Partito democratico.

Il discorso di Nordio si può sintetizzare col fatto che vuole cercare di limitare l’uso delle intercettazioni, cercando di non depotenziare troppo le armi delle Procure, infatti ha specificato più volte che non toccherà quelle che riguardano i reati di mafia. Da una parte non possono essere usate con leggerezza, dall’altra non si possono limitare troppo. Per questo Nordio sta scontentando un po’ tutti ma soprattutto i fan delle intercettazioni, Fratelli d’Italia compresa.

Proprio a chi vuole difendere a spada tratta le intercettazioni, Nordio risponde: "L'Italia non è fatta da pubblici ministeri e il Parlamento non deve essere supino e acquiescente a quello che sono le affermazioni dei pubblici ministeri. Non mi stupisco che alcuni pm abbiano posizioni ferocemente negative" perché "ognuno vede la realtà in base alla lente più o meno deformante dei propri pregiudizi" così come "gli avvocati delle camere penali vedono le cose in modo diverso, opposto a quello dei pm. Ma la politica - ha sottolineato Nordio - rappresenta i cittadini che non sono né pm né delle Camere penali".

ordio va avanti e cita l'articolo 15 della Costituzione che "garantisce la segretezza delle comunicazioni", aggiunge che "la limitazione può avvenire per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge". Ma, chiosa Nordio, "l'eccezione non è la regola. La regola invece è stata invertita" perché vengono pubblicati anche i brogliacci e sui marescialli che fanno cattive trascrizioni e precisa: "Non ho detto che sono inaffidabili per cattiveria di chi li scrive, ma perché la trascrizione è difficilissima e l'errore è in agguato". E conclude il suo ragionamento sulla legge in vigore: "Non è fatta male, ma il danno è fatto lo stesso perché i brogliacci fasulli sono già usciti sui giornali". E qui parte il terzo applauso. Insomma, chiosa Nordio, è "un dialogo tra sordi". 

Gli attacchi a Nordio

E’ ironica Deborah Serracchiani quando parla di quattro Nordio: "Nordio 1, Nordio 2 e Nordio 3. “Il primo dice che i mafiosi non parlano al telefono, ma alla prova dei fatti Matteo Messina Denaro è stato arrestato con due telefoni in tasca. Il secondo dice che i mafiosi non parlano al telefono dei loro reati, eppure Matteo Messina Denaro è stato arrestato proprio per quanto emerso dalle intercettazioni. Il terzo Nordio alla Camera dice che poiché i mafiosi parlano al telefono anche dei loro reati, ma più frequentemente di altri reati, sostiene che le intercettazioni si faranno anche per quei reati satellite a quelli di natura mafiosa. Attendiamo di capire dal Nordio numero quattro cosa intende dire. Un po' preoccupati, per la verità". 

Conte a Nordio: “Lei non può cambiare idea ogni giorno”

"Lei oggi ha provato a correggere il tiro, precisando che le intercettazioni sono assolutamente indispensabili nella lotta alla mafia e al terrorismo. Però, questa precisazione dimostra una deficitaria comprensione del fenomeno mafioso oltre che dubbia consapevolezza politica e culturale". Lo dice il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, nella sua dichiarazioni di voto in aula alla Camera sulla relazione sulla giustizia del ministro Carlo Nordio.
"Gli addetti ai lavori, chi combatte la mafia da una vita - aggiunge Conte - ci spiegano che le infiltrazioni mafiose sono pervasive. Diventa così assolutamente fondamentale utilizzare tutti gli strumenti, comprese le intercettazioni. Signor Ministro, lei è in una posizione in cui non può cambiare idea ogni giorno. Siamo d'accordo sulle intercettazioni per tutti i reati o no?".

Conte osserva infine: "La sua dichiarazione sui mafiosi che non parlano al telefono è improvvida, soprattutto per chi siede a quel ministero, il punto più basso della sua improvvida crociata contro le intercettazioni".

La crociata del Fatto, una raccolta firme per mandare via Nordio

Tanto il ministro della Giustizia non piace a qualcuno che dal Fatto Quotidiano lanciano la petizione online per chiedere le dimissioni del numero uno della Giustizia. Sul sito del quotidiano si legge: “Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dichiarato ripetutamente il falso davanti al Parlamento sulle intercettazioni nelle indagini di mafia e di corruzione. Ha calunniato i magistrati e le forze dell’ordine sostenendo che usano manipolarne e strumentalizzarne politicamente le trascrizioni. Non contento, ha apertamente polemizzato alla Camera con la Procura di Palermo, “rea” di aver catturato Matteo Messina Denaro e spiegato di averlo fatto proprio grazie alle intercettazioni. Infine ha addirittura invitato i parlamentari a non rendersi “supini dei pm” che “vedono la mafia dappertutto”. Le sue dichiarazioni, contraddizioni, giravolte e bugie, per non parlare delle controriforme giudiziarie e (in)costituzionali in parte minacciata e in parte già avviate, fanno di Nordio un personaggio imbarazzate per una parte della sua stessa maggioranza e soprattutto per ogni cittadino onesto: un soggetto che non può restare un minuto di più al vertice del ministero della Giustizia. Ci appelliamo ai presidenti della Repubblica e del Consiglio perché lo inducano immediatamente alle dimissioni e alle opposizioni, perché presentino nei suoi confronti una mozione di sfiducia individuale”.
 

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