rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Legge elettorale

Legge elettorale, rabbia grillina: "Siamo tutti illegittimi, si voti"

Grillo alza la voce contro il Porcellum: "Parlamento, governo e Napolitano non hanno alcuna facoltà di mettere mano alle riforme". I deputati cinque stelle annunciano le dimissioni: caos in Aula

ROMA - Doveva essere un terremoto istituzionale. E' stato, quasi, un nulla di fatto. L'incostituzionalità del Porcellum, stabilita dalla sentenza della Corte Costituzionale, non ha fatto "cadere" il governo, non ha fatto sciogliere le Camere e non ha dato all'Italia una nuova legge elettorale. Ha, però, evidenziato come i parlamentari italiani siano in Camera e Senato grazie a una legge "fuori legge".  

Un particolare, non da poco, che i grillini non riescono a digerire. Per questo, dopo che senatori e deputati cinque stelle si sono detti pronti alle dimissioni immediate, il Movimento cinque stelle questa mattina si è presentato alla Camera, "un Parlamento illegittimo", chiedendo di convocare immediatamente una conferenza dei capigruppo per calendarizzare la riforma della legge elettorale. E dopo il voto dell'emiciclo, che ha visto il parere contrario del Pd, tutti i deputati pentastellati hanno abbandonato l'aula in segno di protesta. 

"Abbiamo appena lasciato l'Aula di Montecitorio - chiarisce il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio - finché non si calendarizza il Mattarellum, ovvero finché non si convoca la capigruppo". Sul suo profilo Facebook, in mattinata Di Maio aveva lasciato intendere che la giornata sarebbe stata movimentata: "Stamattina - aveva scritto - è stata chiesta in Aula dal Movimento 5 Stelle la calendarizzazione immediata della legge elettorale Mattarellum. Abbiamo chiesto una conferenza dei capigruppo per inserirla con urgenza nei lavori d'Aula. L'ultima legge Costituzionale prima dell'era del Porcellum. La risposta è stata picche". La risposta dei grillini, invece, è stata abbandonare l'Aula. 

Una scelta che, senza dubbio, avrà trovato il pieno appoggio di Beppe Grillo che ieri dal suo blog attaccava: "Il Porcellum è incostituzionale. Lo ha deciso la Corte Costituzionale in particolare su premio di maggioranza e esclusione del voto di preferenza. Ci sono voluti alcuni anni, la Corte ha i tempi di un gasteropode. La legge è del 2005 e fu subito contestata come incostituzionale dal blog. Era evidente che fosse incostituzionale".

Chiare le conseguenze della scelta della Corte, almeno per Grillo: "Ora abbiamo un Parlamento eletto con una legge incostituzionale, un Governo votato da un Parlamento incostituzionale, un presidente della Repubblica votato ben due volte da due parlamenti incostituzionali. Parlamento, Governo e Napolitano sono rappresentanti illegittimi del popolo italiano e non hanno alcuna facoltà di mettere mano alle riforme e tanto meno a una nuova legge elettorale. Non hanno più alcuna autorità. Non sono rappresentanti di nulla". 

Chiaro ancora quello che bisognerà fare: "La sentenza della Consulta di fatto cancella il Porcellum che va considerato decaduto con il ritorno immediato al voto con la precedente legge elettorale Mattarellum. Il M5S è stato l’unico a votare per la decadenza del Porcellum in Parlamento, la mozione era stata presentata da Giachetti, un deputato del pd, si sarebbe tornati subito al Mattarellum, ma Letta si oppose e tutto il Pd, tranne Giachetti, votò contro. Solo un nuovo Parlamento potrà modificare la legge elettorale. I partiti, Letta e Napolitano non hanno più nessuna legittimità. Sono figli illegittimi della Repubblica. Si torni al Mattarellum - conclude - si sciolgano le Camere e si vada al voto. Non ci sono alternative".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Legge elettorale, rabbia grillina: "Siamo tutti illegittimi, si voti"

Today è in caricamento