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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Dalla studentessa di filologia all'attore corteggiato da Hollywood: chi sono i nuovi Deputati

I nuovi parlamentari entrano per la prima volta a Montecitorio

Ci sono tante novità nel primo giorno della diciannovesima legislatura in Parlamento. Non solo il numero dei parlamentari è ridotto. Ecco i volti nuovi. Sono carichi di entusiasmo e hanno voglia di fare. Mentre al Senato si vota la "strana" elezione di Ignazio La Russa, alla Camera il Transatlantico è un flusso costante di deputati e capannelli di donne e uomini che discutono fra loro. Gli uomini sono impeccabili: abito scuro, camicia e cravatta. Proprio dalla cravatta si riconoscono quelli di Fratelli d'Italia: blu scura con una piccola bandiera dell’Italia sulla parte bassa, per volere di Giorgia Meloni. Le deputate di destra invece hanno un foulard intorno al collo con la medesima fantasia. I leghisti si riconoscono dalla spilla di Alberto da Giussano, emblema di una Lega che Umberto Bossi, all'uscita dal voto in Aula, ha già detto di voler salvare. E manda la stoccata a Matteo Salvini. Le donne vestono colori più audaci che, non a caso, a volte richiamano la storia politica da cui vengono. C'è una deputata di Fratelli d'Italia in blu scuro, Anna Ascani del Pd è in completo rosso socialista e Eleonora Evi (Verdi e Sinistra italiana) in tailleur verde ecologia.

La campana della pace e la cravatta "anti droga"

A Palazzo Madama il leader della Lega Matteo Salvini si presentava con quella che egli stesso ha definito la "cravatta anti droga". Cosa sarebbe? Quella della Comunità Incontro di don Pierino Gelmini, in prima linea nella lotta alla droga. Il messaggio è chiaro: la lotta agli stupefacenti sarà una priorità del partito. Rachele Silvestri, deputata Fdi, non è alla prima esperienza parlamentare ma questa volta ha portato con sé una sorpresa: la pancia di chi aspetta in figlio e per questo è pronta a fare le proprie battaglie "con anche maggiore impegno" ha dichiarato.

A sinistra fa rumore Angelo Bonelli che, nella piazza di Montecitorio, tira fuori una piccola campana della pace di Rovereto e la fa suonare nel nome della pace che, dice lui, "non è una bestemmia". "La Campana è il simbolo pacifista per eccellenza, realizzata fondendo il bronzo dei cannoni utilizzati dai due eserciti nemici durante la Prima Guerra Mondiale - ha spiegato il co-portavoce di Europa Verde. La pace è urgente e necessaria. La politica deve recuperare al più presto questa parola, non lasciando da solo Papa Francesco".

C'è anche tempo per un grande abbraccio fra Alessandro Zan (Pd), papà del Ddl Zan e Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay. "La legge contro l’omotransfobia è viva e vegeta. Un capogruppo dell’Aula può richiamare in vita una legge precedente e richiederne la ricalendarizzazione, ha tempo fino a sei mesi e io sono qui per chiedere che venga ricalendarizzata immediatamente". Lo rassicura proprio il deputato democratico: "Il Ddl lo stiamo presentando proprio oggi".

Rachele Scarpa, 25 anni e studentessa di Filologia 

Ma la vere novità del primo giorno in Parlamento sono le nuove entrate. I deputati e le deputate che per la prima volta mettono piede nei luoghi in cui è stata scritta e votata la Costituzione. Tra questi c’è una giovanissima studentessa. Rachele Scarpa, ha 25 anni, è stata eletta nel collegio di Treviso nelle file del Pd. Da dieci anni è attiva nelle associazioni studentesche, è stata candidata alle Regionali del 2020, dove è risultata la prima dei non eletti con quasi 5mila preferenze. È stata vice segretaria del Pd locale ed è laureata alla triennale in Lettere antiche e sta facendo la magistrale in Filologia moderna all’università di Padova. “Oggi sono emozionatissima - ha detto a Today - ho la carica e la determinazione ma sento anche la responsabilità di rappresentare la mia generazione e il mio territorio. Ci sono troppi pochi under30 e troppe poche donne. È desolante e spero che l’impegno sarà collettivo, bisogna saper fare spazio alle donne e alle nuove generazioni. Consigli? Me ne hanno dati una quantità sterminata ma il più bello è quello di un amico, che mi ha detto: non chinare la testa davanti alle prepotenze, non voltare la faccia davanti alle ingiustizie".

Emanuele Loperfido, vicesindaco da Pordenone 

La truppa più consistente però viene da Fratelli d'Italia, partito più votato in Italia. Tra i meloniani ci sono persone che un'esperienza da amministratori ce l’hanno. Uno di questi è Emanuele Loperfido, eletto nella sua Pordenone, città di cui è vice sindaco. "È un'emozione entrare nelle istituzioni ma, come ribadito anche oggi dal Presidente, oggi la situazione del Paese è difficile e dobbiamo stare qui dentro con grande senso di responsabilità. Io sono un vice sindaco e qui voglio usare la stessa serietà e lo stesso pragmatismo che mi hanno sempre guidato a Pordenone".

Flavio Tosi, nuovo ma navigato

Uno a cui l’esperienza da amministratore non manca di certo è Flavio Tosi, ex Lega, oggi deputato eletto con Forza Italia. Lui è a suo agio e quando gli si chiede come si sente, risponde con grande serenità: "Ma sono palazzi che conosco benissimo. Da sindaco e assessore alla sanità del Veneto li ho frequentati parecchio, come anche i Ministeri. Insomma sono nuovo ma non inesperto ecco. Sono molto sereno. Sono venuto qua e attendo le istruzioni che mi dà il mio partito".

Christian Di Sanzo, il manager che viene dal Mit di Boston 

Il Partito Democratico ha puntato anche su Christian Di Sanzo, 39 anni, ingegnere, consulente manageriale. Genitori toscani e lui originario di Prato, vive e lavora a Los Angeles da quasi venti anni fa, dopo un anno al Mit di Boston. È stato capolista alla Camera per il Nord e Centro America e, zainetto in spalla, è arrivato anche lui a Montecitorio. "È un’emozione essere qui per la prima volta, anche perché rappresento 500mila residenti all’estero. Mi sono preparato attraverso l’organizzazione del Pd. Secondo me sarà tutto più chiaro nelle prossime settimane e la composizione del governo ci dirà cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi cinque anni. Non la vedo bella comunque".

Gaetano Amato, attore verso una parte nel film con Denzel Washington

Il Movimento 5 Stelle porta in Aula vere e proprie celebrità. È il caso di Gaetano Amato, attore di cinema, serie tv e teatro. Tra le serie ci sono titoli quali La squadra, Il Grande Torino, L'uomo sbagliato, L'ultimo padrino, Crimini, Il coraggio di Angela. Al cinema lo abbiamo visto in pellicole quali Tre uomini e una gamba, I banchieri di Dio - il caso Calvi, Basilicata coast to coast. Fino a To Rome with love di Woody Allen. E adesso per il suo impegno da deputato forse dovrà fare una rinuncia non da poco. "Non lo so se sono felice di stare qui perché non so se potrò fare il film "The Equalizer 3" con Denzel Washington" ha detto a Today con un velo di ironia. La felicità c’è eccome. L’emozione anche. "Sono entrato in Aula dal lato opposto da dove normalmente si vede in tv, si para davanti questa sorta di muro, un muro di persone, come allo stadio. Ho avuto la sensazione di vedere la storia, ho immagini chi c'è stato lì. Ha immaginato l’ultimo discorso di Matteotti davanti a Mussolini, ho immaginato Pertini, ho intravisto Nilde Iotti. Poi, quando sono salito sui banchi, quell’emozione è finita e ho visto l’Aula come l’ho sempre vista in tv".

Silvia Roggiani, nominata da Letta per guidare i volontari Pd

È entrata anche Silvia Roggiani, la 38enne di Milano scelta da Letta per guidare i volontari del Partito democratico in campagna elettorale. Laureata in Scienze sociali, la prima tessera l'ha presa quando è nato il Pd, nel 2007 ma la svolta è avvenuta con il progetto "Bella ciao Milano" e le magliette gialle, di cui è stata promotrice. "L’emozione quando si entra da parlamentare alla Camera dei Deputati è enorme. Qui è nata la nostra Costituzione e qui si sono svolti passaggi fondamentali della nostra storia repubblicana. Questi banchi sono stati attraversati negli anni da rappresentanti lungimiranti delle nostre istituzioni, donne e uomini che hanno reso grande il nostro paese. Per me essere qui è un grande onore". Poi parla dei problemi reali, quelli da affrontare, con l’impegno non da poco di riconvertire gli astenuti, che forse ieri, di fronte a quanto accaduto al Senato, saranno ancora più disillusi. "Ci sono problemi reali che le persone vivono ogni giorno che vanno affrontati subito: - ha proseguito Roggiani - lavoro, caro vita, povertà vecchie e nuove che stanno emergendo, opportunità ancora non garantite in modo equo e uniforme, guerra in Ucraina ecrisi climatica. La sfida per me è portare in Aula la voce di tutte e tutti, anche di chi, disaffezionato dalla politica, ha deciso di non andare a votare. Con loro abbiamo  un ulteriore impegno, quello di dimostrare che la politica è ancora la risposta".

Marco Grimaldi: "Io al posto di Antonio Gramsci"

Marco Grimaldi viene da Torino, si è candidato con l’Alleanza Verdi e Sinistra ed è pieno di orgoglio per essere seduto su un banco speciale. "Vengo dall’esperienza di consigliere regionale in Piemonte, Stare qui è bellissimo ed emozionante, anche perchè siedo sul banco di Antonio Gramsci: un onore per la storia della mia famiglia. Io faccio politica da quando sono ragazzino, non è come la chiamata alla nazionale. Sento il peso delle cose che dovremo fare e siccome fare opposizione non è solo giocare in difesa, oggi abbiamo presentato tre leggi, tra cui una per vietare il lavoro cottimo e una per il congedo di paternità obbligatorio".

Elisa Montemagni, mamma e donna d'opposizione in Toscana

Della Lega c’è Elisa Montemagni: geometra, 36 anni, mamma di un bimbo di sei mesi, eletta nel collegio di Massa e abituata a fare l’opposizione dai banchi del consiglio regionale della Toscana negli ultimi sette anni, di cui cinque da capogruppo del Carroccio. "Per questo per me è assolutamente una novità essere in maggioranza e sento la responsabilità perché in maggioranza si possono davvero fare le cose. È un giorno emozionante ma che lascia un po' di preoccupazione per quello che si vede fuori nel Paese e c’è voglia di dare delle risposte".

Eleonora Evi, da Bruxelles al Parlamento italiano

Nuova esperienza anche per Eleonora Evi anche se viene da un posto non certo meno importante. il Parlamento Europeo. Evi in campagna elettorale aveva "scosso" Enrico Letta, richiamandolo all’alleanza con Verdi e Sinistra. E così è stato. "Senza dubbio una grande emozione ma anche un grande senso di responsabilità che si fa sentire sulle spalle, sapere che la storia del nostro Paese è stata fatta in quell’aula, tra quegli scranni e a ricordarlo ad esempio i pannelli lignei che riportano i plebisciti delle prime annessioni nel processo di unificazione del paese, o l’approvazione della Costituzione repubblicana. Eppure a contrasto con tutto ciò la prima giornata ha visto andare in scena al Senato opachi giochi di potere per l’elezione del Presidente, cosa che suscita un certo disorientamento, se non vera preoccupazione per la mancanza di amore e rispetto verso il Parlamento, ovvero la casa di tutte le cittadine e tutti i cittadini".

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