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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Italia

Nuovo Governo, parla Di Battista e detta nuove condizioni al Pd (e alla Lega)

Di Battista si schiera contro le elezioni subito e al tempo stesso non fa mistero che dei "due forni" aperti con Lega e Pd sia proprio quello con Salvini quello che preferisce. Ma solo a patto di un premier politico del M5s. E per l'accordo col Pd "via 345 parlamentari e i Benetton dalle autostrade"

Fuori dal Parlamento, candidato in pectore per il nuovo governo, gemello diverso del panteon pentastellato: Alessandro Di Battista parla da una posizione comoda e detta le condizioni per la nascita di un governo giallorosso, o MaZinga che dir si voglia. Il pasionario pentastellato interviene con un post su Facebook proprio mentre si svolge il primo incontro tra le delegazioni di Pd e Movimento 5 stelle. 

Di Battista si schiera contro le elezioni subito perché "non vorrei mai che la prossima legge di bilancio la scrivesse l’Unione Europea e tale rischio è altissimo votando a fine ottobre" e al tempo stesso non fa mistero che dei "due forni" aperti con Lega e Pd, sia proprio il primo quello che preferisce. 

In queste ore d'altronde è tornata virale una intervista in cui l'ex parlamentare pentastellato ribadiva che sarebbe uscito dal Movimento se il 5 stelle avesse sancito un accordo con il Partito Democratico. 

"Ho visto nuove aperture della Lega al Movimento e mi sembra una buona cosa" scrive Di Battista auspicando un Presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle. 

E l'alleanza con il Partito Democratico? Per Di Battista la mossa di Zingaretti (che si era detto per le elezioni fin dallo scoppio della crisi, ndr) nasce dal  "terrore che Renzi spacchi il PD". Va ricordato come non appena 5 giorni fa Di Battista non aveva avuto parole tenere per entrambi.

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Tuttava in soccorso della ragion politica Di Battista tuttavia pone due condizioni a quella che risulta - ad oggi - l'unica alternativa allo scioglimento delle Camere. Nel cercare nuove o rinsaldare vecchie alleanzie il Movimento 5 stelle dovrà cercare di portare a casa "il taglio dei parlamentari e la revoca delle concessioni autostradali ai Benetton".

"Sono convinto che questi due obiettivi si possano raggiungere in questa legislatura, nella prossima sarebbe molto più difficile".

Un appello che trova uno sponsor in Luigi Di Maio. Il capo politico del M5s identifica come "non solo legittimo ma sano di una democrazia" il concetto espresso da Di Battista.

"Io e Alessandro (Di Battista, ndr) ci sentiamo sempre ed è chiaro che il concetto espresso da Alessandro è un concetto non solo legittimo ma sano di una democrazia" spiega Di Maio ai cronisti, uscendo dal ristorante in cui ha pranzato con il sottosegretario Manlio Di Stefano. 

Per la trattativa M5s-Pd tuttavia è un ulteriore promontorio da superare.

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