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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

I 5 Stelle a Bersani: "Niente fiducia in bianco. Vogliamo le prove"

Bersani ha incontrato il Movimento 5 Stelle ma sbatte contro il muro del "no alla fiducia". Si prova con il ‘modello Sicilia’. Crimi: "Noi pronti a governare il Paese"

Si sono visti, parlati e detti arrivederci. Non addio. Addio forse al progetto di Pierluigi Bersani, il premier in pectore a cui Napolitano ha affidato l’incarico esplorativo. Arrivederci al Pd. Dove? Nelle aule parlamentari dove gli onorevoli e senatori 5 Stelle sono pronti a votare i provvedimenti concordi al loro programma. In due parole: l’attuazione del ‘modello Sicilia’. Così ha sottolineato Vito Crimi, così gli ha fatto eco Roberta Lombardi. Di fronte a loro, in una prima assoluta, le consultazioni in diretta streaming, Pierluigi Bersani ed Enrico Letta. In mezzo, la questione decisiva: la fiducia al nuovo governo.

Bersani illustra il progetto, il doppio registro: programma politico da una parte – lavoro, piccola e media impresa, finanziamento ai partiti, leggi anticorruzione, conflitto di interessi – riforma della seconda parte della Costituzione dall’altra. “Sono un insano di mente avrebbe la fregola di governare in questo momento. Sia chiaro: io sono pronto a prendermi una responsabilità enorme. Chiedo a ciascuno di prendersene un pezzettino”. E chiarisce ancora meglio, sgomberando il campo da qualunque ipotesi alternativa: “C’è un aspettativa di governassimo, ma io dico ‘non esiste’”.

Ma le parole di Bersani si arenano sulla durezza di Roberta Lombardi – “Sembra di stare a Ballarò” – e sulla pacata fermezza di Vito Crimi: dai nostri elettori ci arriva “un messaggio quasi unanime di non dare fiducia in bianco, non ce la sentiamo davvero di poterci fidare. Vogliamo le prove”. L’idea del Movimento 5 Stelle non si sposta di un millimetro: un governo M5S sui 20 punti forti dello Tsunami Tour. Bersani ne prende atto e chiosa, sui progetti in potenza: “Qua è roba seria. Magari fossimo a Ballarò. Vi faccio avvertiti che con tutti i giri che ho fatto ritengo quella che sto dicendo la cosa realistica. Fuori da questo vedo un meccanismo che ci porta a passare dal 'faremo, diremo', all'avremmo potuto fare, avremmo potuto provarci”. E sull’ipotesi d un governo 5 Stelle, Bersani è chiaro: “Voi dite 'faremo, faremo', ma presupponete che ci sia qualcuno che ci pensa. Se la soluzione è dire governate voi con un appoggio esterno? Ne discutiamo con il Capo dello Stato”.

Crimi e Lombardi escono dalla Sala del Cavaliere, leggono un comunicato: “Ci sentiamo di dover respingere questa assunzione di responsabilità' sulla mancata partecipazione del governo perché siamo gli ultimi a doversi sentire responsabili. Non siamo noi la causa. Se c’è questo risultato è anche perché c’è una legge elettorale che non è stata modificata da nessuno”. Ma poi stupiscono: si fermano a rispondere alle domande dei giornalisti. Ribadiscono il loro no alla fiducia e poi, incalzati dai cronisti, si soffermano in passaggio chiave per quel che riguarda le dinamiche parlamentari: “Escludo che usciamo dall’aula, voteremo no al governo Bersani”. Curiosità: mentre era ancora in corso l’incontro tra le due delegazioni e le immagini stavano passando in diretta streaming su Twitter Beppe Grillo ha confermato la linea intrapresa dal Movimento: “I capigruppo portavoce del M5S Vito Crimi e Roberta Lombardi incontrano il leader pd per ribadire il no alla fiducia”.

DIRETTA

Crimi-Lombardi-4CAMBIAMENTO, DAL FAREMO ALL’AVREMO POTUTO FARE – “Nell'ultima campagna elettorale il tema del cambiamento che abbiamo portato poi è stato recepito, chi più chi meno, persino con lo slogan ‘uscite dal buio’”. Così risponde Roberta Lombardi alla necessità di cambiamento delle politiche di governo espressa più volte dal segretario del Pd. Bersani sorride, non si scompone, poi risponde: “Vi faccio avvertiti che con tutti gli incontri che ho fatto, ritengo la mia proposta l’unica cosa realistica. Fuori da questo vedo un meccanismo, che passa dal faremo all’avremmo potuto fare, avremmo potuto provarci”.

RUOLI - Letta non parla quasi mai, Bersani spesso si prende con Roberta Lombardi, che arretra di un millimetro. Vito Crimi, da parte sua,  è chiarissimo nel respingere la proposta del Pd, ma sembra quasi scusarsi.

MODELLO SICILIA – No alla fiducia in bianco assicura Crimi, ma pronti a votare in aula i provvedimenti illustrati da Bersani.

NO ALLA FIDUCIA IN BIANCO, VOGLIAMO LE PROVE – Interviene Vito Crimi e, anche se pacatamente, stronca il progetto fiducia che Bersani va cercando: “Nonostante quello che si dice sul nostro dibattito, il messaggio che riceviamo unanime da nostri elettori non è quello della ‘responsabilità’, ma di non dare fiducia in bianco. Vogliamo le prove”. Gli risponde subito Bersani: “Non vi fidate? La fiducia si dà e si toglie”.

LOMBARDI – Ma il botta e risposta va avanti: “Lei diceva che solo un insano di mente può avere la fregola di voler governare il Paese; ebbene, noi siamo quegli insani di mente perché abbiamo un progetto per il Paese. Noi siamo disposti a prenderci la responsabilità, a riprenderci la sovranità, a riprenderci il nostro Paese”.

BALLARO’ – Finisce Bersani, prende la parola Roberta Lombardi: “L’ho ascoltata. Per me è la prima esperienza in politica e mi sembrava di stare a sentire una puntata di Ballarò. Sono vent’anni che sentiamo dire queste cose. Noi non incontriamo le parti sociali perché noi lo siamo”. Gli risponde subito piccato Bersani: “Qui non è Ballarò, magari fosse Ballarò. Qua è una roba seria”.

‘FREGOLA' – Bersani quindi lancia un ultimo appello: “A chi è più vicino chiedo responsabilità. Alle forze che vogliono avere più autonomia chiedo di non impedire questo percorso”. E ancora: “Sono un insano di mente avrebbe la fregola di governare in questo momento. Sia chiaro: io sono pronto a prendermi una responsabilità enorme. Chiedo a ciascuno di prendersene un pezzettino”.

DOPPIO REGISTRO – Bersani illustra il progetto, l’ormai celebre doppio registro: “Io un governo senza cambiamento non lo faccio”. E illustra i punti della piattaforma programmatica. Poi il “secondo” pezzo del progetto: “la riforma della seconda parte della Costituzione”.

BERSANI, NO AL GOVERNISSIMO – E nell’opera di convincimento il segretario del Pd fa subito chiarezza su un tema: “C’è un aspettativa di governassimo, ma io dico ‘non esiste’”. Messaggio chiarissimo rivolto sì al M5S, ma soprattutto a Silvio Berlusconi. Un no “non per preclusione verso la destra, che la pensa diversamente da me ma è in tutta Europa, ma perché metteremmo un coperchio politicista su una pentola che chiede cambiamento: finiremmo per bloccarci reciprocamente. Questo non si farà”.

GOVERNO – Bersani si appella alle necessità imminenti: “C’è da dare un governo a questo Paese. Questa è un’esigenza conclamata. Il presidente della Repubblica ha fatto la sua parte in modo correttissimo sul profilo costituzionale e ha detto di provare a formare il governo senza dimenticare il quadro delle difficoltà” del Paese. “Le difficoltà politiche si concretizzano in termini numerici”.

BERSANI E IL CAMBIAMENTO  – Finalmente l'audio. Bersani va subito all'osso: “Parto dal presupposto: governo sì, governabilità ok, ma senza cambiamento non ci può essere governo. Voi di questo cambiamento siete protagonisti, ma non siete esclusivi protagonisti. La mia forza sente questa esigenza. Io non farò governi che abbiano davanti l’impossibilità di cambiamento”.

LA COSA - Pochi minuti dopo le 10. La ‘cosa’, il canale streaming del Movimento 5 Stelle stacca la musica, e accende la telecamera sulla Sala del Cavaliere di Montecitorio. Bersani e Letta alla sinistra del tavolo, Crimi e Lombardi alla destra. Il segretario del Pd, muove le mani. Crimi è impassibile. Peccato non si sente nulla. L’audio non va.

A dialogare con il premier in pectore non ci sarà il presidente del M5S ma solo Vito Crimi e Roberta Lombardi, rispettivamente capogruppo al Senato e alla Camera.

Il Movimento 5 Stelle manderà in diretta streaming l’incontro con Bersani.

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