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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso / Udine

Niente minigonne niente stupri: l'opuscolo anti violenze finisce in Parlamento

Delle opposizioni arriva una mozione di sfiducia per il governo locale di centrodestra. In Parlamento il gruppo di Alleanza verdi e sinistra presenta un'interrogazione. "Questa è vittimizzazione" ha detto Piccolotti (Avs) a Today

L'opuscolo "antistupro" del Comune di Cividale del Friuli (Udine) diventa un caso nazionale. Il gruppo parlamentare di Alleanza verdi e sinistra alla Camera ha già presentato un'interrogazione al Ministro della famiglia. Dalla cittadina friulana invece si alza il coro di chi chiede le dimissioni della sindaca Daniela Bernardi e dell'assessore alle Pari opportunità Catia Brinis. Le opposizioni in consiglio comunale infatti hanno già depositato una mozione di sfiducia per il governo locale di centrodestra. Intanto a Cividale è atteso il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, ospite proprio dalla sindaca, che presenterà il suo libro. "Da Fedriga ci aspettiamo che prenda le distanze da questa iniziativa" fanno sapere le opposizioni locali a Today. 

"No a sorrisi e minigonne per evitare stupri", l'opuscolo del Comune fa esplodere la polemica

Il volantino vorrebbe essere un modo per informare i più giovani sulla violenza di genere. Infatti il titolo è "Prevenire le aggressioni, combattere la violenza". Ma come? Tra i vari punti si legge: "Non fate sorrisi ironici o provocatori a sconosciuti" e "ricordate che l'aggressore osserva e seleziona le vittime anche sulla base di alcuni particolari come gioielli e l'abbigliamento eccessivamente elegante o vistoso". Sul metodo è scoppiata la bufera, nata proprio nelle scuole e nelle assemblee studentesche. Ora l'opuscolo sarà oggetto di dibattito anche alla Camera dei Deputati dopo che l'onorevole Elisabetta Piccolotti ha depositato un'interrogazione scritta per la ministra Eugenia Maria Roccella. 

L'interrogazione alla ministra Roccella

"Anziché promuovere iniziative di sensibilizzazione e di contrasto alla cultura della violenza, il comune di Cividale del Friuli e la regione Friuli Venezia Giulia diffondono uno scritto pieno di stereotipi in cui si colpevolizzano comportamenti che dovrebbero riguardare la libertà di ciascun individuo" si legge nell'interrogazione. Piccolotti ritiene "scandaloso che tale messaggio distorto sia stato diffuso all'interno delle scuole quando l'unica vera prevenzione alla violenza si basa sull'educazione all'affettività, al consenso, al rispetto dell'altro e sulla condanna di qualsiasi atteggiamento giustificazionista di ogni forma di violenza".

Così la sinistra parlamentare chiede ai ministri "quale sia l'orientamento rispetto al tema esposto e quali iniziative di competenza urgenti intendano assumere, anche di carattere normativo, affinché in tutte le scuole di ogni ordine e grado si affronti il tema della prevenzione alla violenza di genere attraverso l'introduzione dell'educazione all'affettività, al consenso e al rispetto dell'altro". Inoltre si chiede al ministero "se non intendano adottare iniziative di competenza per fornire, in raccordo con le regioni, i comuni e le scuole, precisi indirizzi sull'elaborazione di materiale informativo riguardante il tema della prevenzione della violenza di genere" proprio per evitare casi come quello di Cividale. 

"Quel volantino produce vittimizzazione"

"Il problema è che quell'opuscolo dà consigli alle ragazze su come comportarsi per non essere esposte agli uomini violenti - ha spiegato proprio Piccolotti direttamente a Today - ma non affronta in nessun modo il tema dell'educazione all'affettività, la violenza di genere, non cerca di promuovere nelle classi una riflessioni su come sviluppare gestioni di rapporti diversi".

Elisabetta Piccolotti

Non solo non affrontano i veri temi alla radice della violenza degli uomini sulle donne ma quei consigli sono anche controproducenti. Ma davvero si può definire un consiglio dire a una ragazza di non sorridere a un ragazzo? "Sono davvero cliché capaci di produrre vittimizzazione secondaria nelle vittime - continua la deputata di Sinistra italiana - Qui il problema è che, nel caso di un'aggressione, si ritorna all'antico modo di giustificare la violenza, per cui la donna "se la è cercata". La nostra critica a questa impostazione è radicale ed è pazzesco che quell'opuscolo non abbia niente altro da dire agli studenti".

Così dall'alleanza rossoverde arriva anche una richiesta di dimissione del sindaco perché, fanno sapere, "è l'ultimo degli errori di questa amministrazione" su questo fronte.

La mozione per sfiduciare la sindaca: "Si dimetta"

Del resto era stata la stessa sindaca Bernardi a giustificarsi, ribadendo come questo non fosse certo il primo anno in cui distribuivano quell'opuscolo. "Gli stessi consigli erano stati dati anche l'anno scorso" aveva detto la prima cittadina di Cividale. Questa per le opposizioni è forse la cosa più grave. Per questo che i consiglieri dei gruppi all'opposizione "Prospettiva Civica", "Civi_ci" e "Impegno Comune", hanno chiesto la convocazione di un consiglio comunale urgente, nel quale presenteranno una mozione di sfiducia con richiesta di dimissioni nei confronti della sindaca Daniela Bernardi e dell'assessore Catia Brinis.

"Non solo non si è fatta marcia indietro ma ne sono stati rivendicati i contenuti con dichiarazioni alla stampa poco concilianti che hanno suscitato ulteriore clamore mediatico. - si legge in una nota congiunta dei gruppi - La sindaca Daniela Bernardi (Lega) ha evidenziato quello che a suo modo di vedere sarebbe il malcostume di alcune ragazze che "girano mostrando le mutande". Frasi inaccettabili da parte di colei che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, senza discriminazioni e giudizi moraleggianti, ricoprendo la più alta carica istituzionale della città".

Tanto è lo sdegno che le prese di distanza sono state bipartisan. Infatti dalla stampa locale emerge come anche cinque consiglieri della maggioranza, di cui uno anche consigliere regionale (Elia Miani), hanno preso le distanze dei contenuti di quell'opuscolo. "È interessante che anche alcuni consiglieri della maggioranza abbiano preso le distanze. - ha spiegato il consigliere comunale Fabio Manzini direttamente a Today - Questo significa che non è una battaglia di parte e che stiamo sollevando temi che riguardano la dignità delle istituzioni stesse. Anche il presidente Fedriga, che dovrebbe venire qui a Cividale alla presenza della stessa sindaca, dovrebbe prendere le distanze e sarebbe molto grave se non lo facesse". Anche perché la Regione Friuli Venezia Giulia lo ha patrocinato quell'opuscolo. 

Fabio Manzini-2

"Il presidente della Regione ha il dovere di essere a fianco delle studentesse e degli studenti di Cividale, che protestano contro l'amministrazione comunale della città ducale: l'opuscolo distribuito nelle scuole in funzione antistupri ottiene l'effetto opposto, disinforma gravemente e getta disonore anche sulla Regione che lo finanzia. Fedriga eserciti la sua funzione di riferimento per gli Enti Locali e aiuti la sindaca Bernardi a correggere un errore clamoroso" ribadiscono anche le senatrici del Pd Tatjana Rojc e Valeria Valente, che ricordano come ogni violenza sulla donna sia sempre "responsabilità degli uomini, che vanno educati a un rapporto corretto e paritario con le donne".

Intanto la sindaca di Cividale del Friuli ha in programma di incontrare gli studenti in protesta. Sono stati proprio questi ultimi a chiede un incontro con Daniela Bernardi per strappare alla sindaca una promessa: che i percorsi educativi sul tema della violenza sulle donne, se devono essere inseriti nelle scuole, che almeno siano riprogettati solo dopo aver ascoltato anche gli studenti.  
 

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