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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Il consigliere che regala un pallottoliere a Fontana per i numeri sbagliati della zona rossa in Lombardia

Il "dono" di Bussolati durante un'accesa seduta del consiglio regionale. La difesa del governatore in aula: "Calunni e mistificazioni della realtà"

È stata sospesa quasi subito la seduta del consiglio regionale della Lombardia dopo le comunicazioni in aula del governatore Attilio Fontana sul pasticcio dei dati Covid che avrebbero portato la regione in zona rossa per una settimana. Come racconta MilanoToday non ci è voluto molto per scatenare la bagarre. Fontana è stato più volte interrotto dai consiglieri di opposizione. Ma il clou è avvenuto dopo l'intervento di Michele Usuelli (+Europa-Radicali), il primo a parlare, che al termine del discorso si è recato davanti ai banchi della giunta per chiedere "in ginocchio" i dati Covid disaggregati.

Una seduta decisamente movimentata tra cartelli esposti dalle opposizioni, fischietti, e persino un pallottoliere recapitato al presidente Fontana dal consigliere dem, Pietro Bussolati, "per evitare che mandi di nuovo la Lombardia in zona rossa per sbaglio".

Caos sui dati della Lombardia: la spiegazione di Fontana in aula

Nel suo intervento, Fontana ha ripercorso le tappe attraverso cui si è arrivati alla rivalutazione della zona per la Lombardia, col passaggio da rossa ad arancione dopo una settimana, con toni duri, ripetendo sostanzialmente la ricostruzione già nota. Parlando di "mancanza di rispetto oltre il consentito per i lombardi", il governatore ha ricordato che la Regione invia "tutti i giorni i dati certificati in modo corretto, così come attestato dall'Iss", dati mai contestati fino al report 35 perché vi era sempre statta coerenza. "In occasione del report 35 abbiamo invece notato discrepanza tra l'Rt sintomi (1,4) e gli altri indicatori, compreso Rt ospedalieri. Abbiamo quindi ricalcolato l'Rt sintomi risultato pari a 1,01. Per questo abbiamo chiesto una valutazione più coerente da parte della cabina di regia, che tenesse conto anche dell'Rt ospedaliero e dell'incidenza dei nuovi positivi per 100 mila abitanti. La stessa cabina aveva suggerito al Ministero di pesare maggiormente questi indicatori".

"Abbiamo manifestato la nostra perplessità sul metodo utilizzato - ha proseguito - e abbiamo chiesto di trovare una via strutturata di superamento del problema come testimonia una nostra mail del 21 gennaio. Nei due giorni successivi abbiamo chiesto di verificare anche l'indice RT sintomi del report 35, ma ci è stato risposto di dichiarare che tale richiesta doveva essere considerata una rettifica del nostro flusso; nel caso in cui non avessimo acconsentito ad ammettere di operare una rettifica dei dati, pur conoscendo il nuovo valore del RT della settimana precedente, l'Is ci ha comunicato che non avrebbe formalizzato il nuovo valore permettendoci così di andare in zona arancione. Abbiamo, quindi, formalizzato una richiesta di rivalutazione del Rt sintomi del report 35 dichiarando una integrazione di dati a seguito del confronto tecnico con ISS e su loro precisa richiesta".

E' del 19 gennaio la richiesta lombarda di verificare il valore Rt sintomi del report 35, per recepire le modifiche tecniche proposte dall'Iss. In vista del report 36, l'Iss ha chiesto di "inserire un valore convenzionale in un campo facoltativo per superare la difficoltà di estrapolazione dei dati e calcolare valore corretto". La Lombardia si è adeguata "trasmettendo il 20 gennaio un flusso identico alla settimana precedente con intgrazione delle informazioni convenzionali che ci erano state rchieste, manifestando perplesstà e, con mail del 21 gennaio, chiedendo di trovare un superamento strutturale del problema".

Nei giorni successivi l'Iss avrebbe chiesto alla Regione di scrivere che la richiesta di verifica dell'Rt sintomi del report 35 avrebbe dovuto essere considerata una "rettifica del flusso". Così Regione ha dichiato una "integrazione di dati su loro precisa richiesta, e lo sottolineo vibratamente". Secondo Fontana, dunque, "non corrisponde al vero che la rivalutazione era frutto di una nostra rettifica".

"Non è corretto che il destino di una Regione sia legato a un indicatore esile come Rt sintomi, che i destini di milioni di persone siano affidati a dati facoltativi. E' impensabile che la compilazione di dati facoltativi determini la colllocazione di una Regione in zona rossa: ecco perché avevamo chiesto di sospendere per 48 ore l'ordinanza del Ministero, per confrontarci con collaborazione leale. Non è avvvenuto e non ci è rimasto che ricorrere al Tar: senza questo ricorso saremmo ancora in zona rossa", ha detto Fontana: "Non accetto che la Lombardia venga calunniata con mistificazioni della realtà. E' una vergogna quello che sta succedendo e lo dico per i lombardi che sono stufi di essere umiliati".

Usuelli: "Vi chiedo in ginocchio i dati grezzi"

Subito dopo Fontana ha parlato Usuelli, consigliere di +Europa-Radicali, secondo cui da tempo i dati della Regione sui positivi con sintomi potrebbero essere errati. Usuelli ha ricordato che l'algoritmo con 21 parametri (e l'intesa su come compilare le schede) risale a un periodo a cavallo tra marzo e aprile 2020. "So dal 9 giugno 2020, e da quella data lo sa anche quest'aula, che il vostro software non toglieva i guariti", ha affermato l'esponente radicale ricordando una sua interrogazione dell'epoca. "Erano i tempi in cui minacciavate di querelare Gimbe, per dire qual è il vostro rapporto con le istituzioni scentifiche".

Nell'interrogazione, Usuelli segnalava che il 7 maggio 2020 la Lombardia aveva comunicato il numero di 50 mila persone con sintomi Covid iniziati il mese di aprile, per poi modificare quel dato a 70 mila. Un errore che avrebbe potuto ripetersi, e che si poteva prevenire cogliendo il suggerimento dell'Accademia dei Lincei: rendere pubblici e trasparenti i dati epidemiologici in forma grezza e non aggregata. Infine il gesto che ha innescato la bagarre: "Chiedo e non so più come chiedere di diffondere i dati grezzi, disaggregati. Siccome non so più come chiedervelo, ve lo chiedo in ginocchio". E si è recato davanti ai banchi della giunta, inginocchiandosi e costringendo il presidente dell'aula Fermi a espellerlo. Il presidente dell'aula lo ha censurato e gli ha intimato di andarsene dall'aula minacciando l'intervento della forza pubblica: ma la bagarre (non visibile sulla diretta streaming, ma perfettamente udibile) era ormai fuori controllo, con tanto di cori ("a lavorare, vai a lavorare"), e la seduta è stata infine sospesa. Dopo un quarto d'ora, il consigliere è stato portato via dagli agenti della Digos.

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(La protesta del consigliere di Più Europa Michele Usuelli inginocchiato davanti alla giunta - Consiglio regionale al Pirellone - Milano 26 Gennaio 2021 Ansa/Matteo Corner)

Prima dell’inizio del consiglio regionale ho voluto dare a Fontana un pallottoliere per evitare che ci mandi ancora in...

Pubblicato da Pietro Bussolati su Martedì 26 gennaio 2021

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