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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Riapre il Parlamento, ma l'unica certezza è il vitalizio per deputati e senatori

Riprendono i lavori delle aule parlamentari dopo la pausa estiva: l’unica certezza dei mesi che separano dalla fine della legislatura sembra essere la legge di bilancio. Ius soli, vitalizi e legge elettorale hanno tutt'altro che un orizzonte definito

ROMA - Martedì 12 settembre l’aula della Camera è convocata alle 15 per l’esame della proposta di legge che introduce nel codice penale il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista. Abbastanza scontata l’approvazione, nonostante il no di M5s e centrodestra. Poi il testo passerà al Senato dove, invece, sul calendario dei lavori regna l’incertezza.

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Sarà la conferenza dei capigruppo, convocata martedì alle 15.30 a Palazzo Madama, a fare un po’ di chiarezza sul calendario di lavoro dei senatori: i pentastellati chiedono che si approvi subito in via definitiva la legge Richetti sull’abolizione dei vitalizi, già approvata a Montecitorio. Anzi, è la pregiudiziale per riprendere qualsiasi discorso sulla legge elettorale. Lo ha detto chiaramente Danilo Toninelli, l’esperto M5s di riforme, in commissione Affari Costituzionali a Montecitorio dove la scorsa settimana è ricominciata la discussione sul sistema di voto.

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Altro tema caldo a Palazzo Madama è la legge sulla cittadinanza. Molti, dal presidente del Senato, Pietro Grasso, al ministro della Cultura, Dario Franceschini, hanno di recente auspicato che il provvedimento che prevede lo ius soli temperato e lo ius culturae diventi legge entro la fine della legislatura. Nei fatti però, si apprende dal Pd, il partito di Matteo Renzi non chiederà alcuna accelerazione. Quindi è molto probabile che il ddl, contestatissimo da centrodestra e M5s, slitti a dopo la legge di bilancio e che possa vedere la luce solo con una eventuale questione di fiducia. “Sul tema dei diritti – ha detto il segretario dem – non ci siamo mai tirati indietro, dalle unioni civili alle altre battaglie, ma sullo ius soli decideranno Gentiloni e il governo se mettere la fiducia”.

Nella lista dei disegni di legge da esaminare alla ripresa dei lavori parlamentari del Senato prima dello ius soli e dei vitalizi, il Pd mette la legge fallimentare, provvedimento approvato già alla Camera, e attualmente all’esame della commissione Giustizia. Poi c’è la Legge europea 2017, già approvata alla Camera. Quindi la legge delega per il codice dello spettacolo, ancora in prima lettura ma sollecitata dal ministero dei Beni culturali da tempo.

A Montecitorio, dopo la legge Fiano sul reato di propaganda nazifascista, all’ordine del giorno ci sono una serie di mozioni, la legge sul limite dei mandati al Coni e il testo sui delitti di frode patrimoniale in danno di soggetti vulnerabili e di circonvenzione di persona incapace. Ma con ogni probabilità un nuovo calendario uscirà dalla conferenza dei capigruppo di mercoledì 13. La riunione dovrà tenere conto delle scadenze della sessione di bilancio e decidere se confermare l’approdo in aula a fine mese della legge elettorale. Sul punto il Pd martedì terrà una riunione dell’ufficio di presidenza del gruppo intorno all’ora di pranzo dalla quale è probabile emerga una linea attendista. Delle elezioni siciliane e della manovra. Subito dopo, alle 14.15, si riunirà l’ufficio di presidenza della commissione Affari Costituzionali rinviato la scorsa settimana proprio su richiesta del relatore dem Emanuele Fiano.

Per quanto riguarda il ciclo di bilancio, il Parlamento deve approvare la nota di aggiornamento al Def entro il 27 settembre e deve ricevere la legge di bilancio entro il 20 ottobre. Il termine per la presentazione del Documento Programmatico di Bilancio (Dpb) alle autorità europee resta il 15 ottobre. Non è escluso che legge di bilancio e Dpb vengano adottati contemporaneamente.

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