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Sabato, 20 Aprile 2024
C(amale)onte

Un partito tutto suo o un ministero: così Conte può restare in pista

E' già stata scritta la parola fine sull'ascesa di colui che dopo le elezioni di tre anni fa si presentò come "l'avvocato del popolo"? Non è affatto detto, ma la strada è stretta e in salita. Tutti gli scenari e le indiscrezioni sul futuro politico del docente di diritto privato sconosciuto ai più fino alla primavera del 2018: forse non è finita la sua avventura

Che ne sarà, politicamente parlando, di Giuseppe Conte? Il Quirinale punta su Mario Draghi per la formazione di un nuovo governo: il banchiere ed economista ha accettato "con riserva" l'incarico di formare il nuovo esecutivo. E' già stata scritta la parola fine sull'ascesa politica di colui che dopo le elezioni del 2018 si presentò come "l'avvocato del popolo"?

Giuseppe Conte: che cosa farà in futuro "l'avvocato del popolo"?

In queste ore la delusione sarebbe cocente dalle parti di Palazzo Chigi. Silenzio. Solo una nota del portavoce Rocco Casalino: "Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo le dimissioni rassegnate al Capo dello Stato, ha ritenuto di non dover assumere alcun ruolo o posizione pubblica in questa delicata fase per il Paese, nel rispetto dell’impegno profuso dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal Presidente della Camera Roberto Fico". 

"Come ricordato nei giorni scorsi, il Presidente del Consiglio non ritiene di dover rilasciare dichiarazioni mantenendo invece il doveroso riserbo sulla evoluzione della crisi di governo".  Secondo alcuni rumors inconfermabili Conte si sarebbe lasciato andare a uno sfogo con i suoi: "Ho sbagliato a dimettermi, se non avessi fatto quel passo forse, ora...". La sensazione di essere finito in un trappolone lo accompagnerà per un po' di tempo, poco ma sicuro. L'avvocato di Volturara Appula (dove lo difendono tutti a spada tratta) ha già in mente di tornare in campo con un progetto politico tutto suo? Oppure, addirittura, potrebbe trovare spazio come ministro in un eventuale governo Draghi? Al momento siamo alla fantapolitica, ma le cose possono cambiare nel volgere di pochi giorni, senza che nessuno ormai si stupisca più di tanto.

Un partito di Conte quanti voti prenderebbe

Esistono davvero in parlamento (o anche fuori) alcuni fedelissimi che potrebbero seguirlo nella "lista Conte", il suo partito che alcuni sondaggi davano al 16 per cento? Girano voci sul super-commissario Domenico Arcuri e la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, secondo il Tempo. Nessuna conferma.

Per un sondaggio Emg Different di qualche giorno fa la Lega è sempre il primo partito nel Paese al 24,1%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto alla settimana precedente. Al secondo posto il Partito Democratico al 20%, in leggero calo. Sul terzo gradino del podio, nonostante lo 0,3% in meno rispetto all'ultima indagine, Fratelli d'Italia, con il 16,1%. Seguono il Movimento Cinque Stelle (14%), Forza Italia (7,6%) e Italia Viva (4,1%, in leggero aumento). Ma se Giuseppe Conte fondasse un proprio partito, potrebbero esserci sorprese: sarebbe quotato al 10% dei consensi provenienti per la maggior parte dalle fila dell'elettorato M5s e Pd.  E potrebbe ritrovarsi con più voti (potenziali) sia del M5s sia dei suoi "carissimi nemici" di Italia Viva.  Secondo il sondaggio, un nuovo soggetto politico a guida del giurista pugliese andrebbe comunque a ‘rosicchiare’ consensi a un po’ tutti i partiti, sia di maggioranza che di opposizione. A farne le spese sarebbero come detto ovviamente l’M5s, che vedrebbe ridotto il suo consenso di 5,1 punti e dal 13,8% scenderebbe addirittura all′8,7% e il Pd con 3,1 punti in meno (dal 19,5% al 16,4%). Molto meglio andrebbe a Lega e Fdi che si vedrebbero ‘scippare’ entrambi appena lo 0,2% dei consensi, e a Forza Italia, che cederebbe al partito di Conte solo lo 0,4% dei consensi. Poco o nulla.

YouTrend per Sky TG24 stimava a gennaio una “lista Conte” al 14,3%.

Un ministero per Giuseppe Conte nel governo Draghi?

Conte aveva assicurato che sarebbe andato “casa per casa”, “porta a porta”, a cercare voti e consenso. Sono passate due settimane soltanto, ma era un altro scenario: l'attuale premier dimissionario era certo che ci sarebbe stato solo il voto in alternativa al suo governo. Le cose sono andate diversamente e c'è chi assicura che Draghi, se riuscirà a mettere in piedi un esecutivo, lo farà con l'obiettivo di andare avanti fino alla fine della legislatura. In quel caso - con elezioni lontanissime - a Conte resta solo una via per avere ancora peso politico a stretto giro di posta: un ministero. 

Il Corriere della Sera rilanciava la voce qualche giorno fa. Indiscrezioni, rumors di palazzo, secondo cui a Conte non sarebbe dispiaciuto affatto traslocare alla Farnesina se la crisi fosse precipitata: sicuramente, scriveva il quotidiano, "il ministero degli Esteri gli garantirebbe quella visibilità di cui ha bisogno per costruire il suo progetto politico europeista e moderato". Più probabile che per quella posizione però Draghi punti su una figura di maggiore esperienza internazionale. Conte non ha alcuna fretta di tornare a insegnare diritto privato a Firenze. I sondaggi recenti indicano chiaramente che è oggi come oggi il leader politico più apprezzato. Vero è che la fiducia e il gradimento verso un leader politico non vogliono dire automaticamente voti. Ma secondo Ipsos Giuseppe Conte è generalmente considerato il leader italiano più popolare, o tra i più popolari. Un bel 57% di gradimento, seguono Roberto Speranza al 36%, Giorgia Meloni al 34%, Matteo Salvini al 31%.

Un patrimonio che l'avvocato proverà in qualche modo a difendere. Non è detto che ci riesca. Ma il suo non essere fondamentalmente divisivo, i toni mai sopra le righe, i modi felpati, la stima generica ma salda che a livello europeo è comunque riuscito a ottenere e la capacità di trovarsi a suo agio governando "con chiunque" potrebbero aiutarlo ancora. Solo uno sciocco sottovaluterebbe un uomo che non ha nulla da perdere (politicamente parlando, s'intende).

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