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Venerdì, 19 Aprile 2024
Opposizione

Pd, Staino controcorrente: "Letta resti". De Micheli e Bonaccini scalpitano, incognita De Luca

Il dibattito dentro al Partito Democratico in vista del congresso è già vivace

Acque agitate in casa dem. Sergio Staino non ha dubbi: come successore di Enrico Letta alla guida del Partito democratico non vorrebbe "nessun altro". "Deve rimanere lui", afferma il vignettista in un'intervista a Repubblica. E siccome Letta ha già detto che si dimetterà, per Staino "ha sbagliato". "Perché così tutta la discussione si concentrerà sul successore invece che su cosa vogliamo essere: qual è il nostro orizzonte ideale? Quali classi sociali vogliamo rappresentare?", insiste. Anche stavolta molti operai e le persone in difficoltà hanno votato a destra. Ma Staino propone un modello che conosce bene. "Non nella mia Scandicci, qui abbiamo preso il 41 per cento. Ed è una lezione per tutti".

"Io ho un'idea radicale della sinistra" e a Enrico Letta "in privato ho detto quello che pensavo" dice l'ex ministro ai Trasporti, Paola De Micheli, in un'intervista al quotidiano La Stampa. "Il Pd non può più essere quello dell'un po' e un po'. Quello dei messaggi mai netti", ha spiegato. "Non abbiamo mai detto cose nette e radicali e quando abbiamo cominciato a dirle era troppo tardi, come sul Jobs act. E anche in quel caso, credo che il linguaggio non fosse comprensibile perché noi abbiamo un linguaggio complesso e troppo elitario. Va cambiato anche quello". Quanto al suo rapporto con Giuseppe Conte quando era ministro del suo governo, De Micheli ha spiegato: "Avevo un rapporto normale, come tra due persone che discutono anche ruvidamente, certo non di sudditanza".

"Quando dico che è un errore partire dai nomi non è una frase di rito: o cambiamo profondamente o bruceremo in fretta anche il prossimo segretario". Così il presidente della Regione Emilia, Stefano Bonaccini, in un'intervista al Corriere della Sera. "Serve una leadership ma serve anche un partito. Il problema non è di forma o di ruoli, ma di sostanza. Iniziamo per esempio col dire che nel gruppo dirigente servono molti più amministratori locali, donne e uomini, spesso giovani, che ogni giorno devono dare risposte ai cittadini sui problemi reali e che in questi anni hanno tenuto in piedi con il loro lavoro silenzioso il partito: non possiamo più tenerli in panchina", ha aggiunto. Secondo Bonaccini, "bisogna ricostruire dalle fondamenta". Sì, va avviata una rigenerazione profonda. Quando facemmo il Pd con Veltroni, 15 anni fa, avevamo l'obiettivo di raccogliere un largo consenso per cambiare la società e renderla più giusta, più moderna e sostenibile, che facesse spazio ai giovani e non discriminasse le donne. E invece abbiamo quasi sempre perso pur governando. Non è una sconfitta contingente. Io non rinnego nulla ma adesso bisogna tirare una riga", ha sottolineato. Quanto al Congresso del Pd, Bonaccini "concorda con Letta". "Il tempo di discutere è adesso. E bisogna farlo con chiarezza e in tempi ragionevoli, per evitare mesi in cui nessuno decide e altri parlano per noi. Anche questo sarebbe un segnale di sintonia con la società e il tempo che stiamo vivendo", ha precisato. "Naturalmente", ha aggiunto, "parteciperò al congresso del Pd, perché serve una discussione molto schietta, alla quale mi dedicherò con impegno e determinazione. Il Pd ha bisogno di un forte contributo da parte di tutti".

Secondo il Corriere del Mezzogiorno anche il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca starebbe pensando di candidarsi alla segreteria del Pd.

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