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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Renzi porta il Pd al voto ma la minoranza si spacca: "Ci dica se è fuori chi ha votato No"

"Congresso poi elezioni": discorso durissimo del segretario del Pd Matteo Renzi che alla direzione del partito ha attaccato duramente la minoranza "dem" che pur assicurando il sì alla fiducia al governo per "senso di responsabilità", pone alcuni paletti

ROMA - "Caro Paolo Gentiloni, siamo tutti con te". Così il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ha concluso il suo intervento alla direzione del partito che si è tenuto oggi al Nazareno. "Il 59 per cento è un voto politico? Allora lo è anche il 41 per cento - ha detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, rispondendo a Roberto Speranza e alla minoranza dem che avevano come, senza un recupero dei temi di sinistra, il partito è destinato a morire. "L'elettorato di sinistra e popolare non l'ha mai visto nemmeno col binocolo il 40 per cento. Quell'elettorato non ha mai avuto il 40 per cento, anche quando c'erano personalità molto più alte di quella seduta a questo tavolo, e anche di quelle sedute dall'altra parte del tavolo", ha sottolineato Renzi.

"Ora bisogna aprire una riflessione" su cosa deve fare il Pd per il bene del partito e dell'Italia - ha affermato Matteo Renzi - Negare la complessità della situazione è incredibile per tutti. Il Pd ora deve immaginare cosa sarà il proprio futuro", sottolinea prima di lanciare il suo guanto di sfida: "Io sono dell'idea che occorre rispettare lo Statuto e che domenica l'Assemblea debba decidere se fare o no il congresso. Io vorrei farlo". Matteo Renzi, come segretario del Pd ha tracciato la road map: "Se si fa un congresso, sarà l'assemblea a definire le modalità delle candidature, poi la direzione, poi i nostri iscritti ed elettori. Nell'arco dei prossimi mesi andremo a un passaggio di elezioni politiche. Non abbiamo paura mai del confronto con le persone".

Ma la minoranza del partito, pur assicurando il sì alla fiducia al governo per "senso di responsabilità", pone alcuni paletti: "Ci riserviamo di votare contro eventuali provvedimenti che non condividiamo". Roberto Speranza chiarisce: "Non si può ignorare quello che è accaduto il 4 dicembre, serve discontinuità. Così la sinistra non ha senso, noi non siamo più noi stessi e il Pd è destinato a morire". E conclude, provocando un brusio di disappunto della platea: "Se non c'è spazio per chi ha votato No al referendum lo si dica con chiarezza" senza ricorrere "a insulti organizzati su internet o a manifestazioni sotto al Pd".

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