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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Unioni civili, c'è l'accordo nel Pd. Alfano ci prova: "Referendum"

Il Pd ritrova l'unità nel dire sì al voto finale sul ddl Cirinnà per le unioni civili. Trattative con le opposizioni perchè riducano il numero degli emendamenti. Alfano: "Un referendum abrogativo? L'ho messo in conto"

Restano ancora da sciogliere i nodi sul tappeto del ddl Cirinnà sulle unioni civili, ma il percorso, dopo l'assemblea di ieri del Pd, appare più chiaro in casa dem, mentre si prosegue nella mediazione con Fi e Lega - oltre che con lo stesso Ap - per sforbiciare il numero degli emendamenti a fronte del ritiro dell'emendamento super-canguro (anzi, più precisamente della sua trasformazione in ordine del giorno). Il tutto "per consentire il dibattito e la votazione del Parlamento sul merito del provvedimento", come insiste il capogruppo azzurro al Senato, padre del cosiddetto 'lodo Romani'. 

PD - Il Pd ritrova l'unità nel dire sì al voto finale sul ddl Cirinnà per le unioni civili. Resta da definire un possibile accordo sul tema della stepchild adoption. Questo l'esito dell'assemblea dei senatori in cui è stato anche deciso di rivedersi tra una settimana per stabilire su quali emendamenti verrà lasciata la libertà di coscienza. Come ha spiegato il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda, "il Pd deve avere una linea. Non facciamo correnti".

MENO EMENDAMENTI - A rendere più agevole il percorso parlamentare della legge potrebbe essere l'intesa che Zanda sta cercando di trovare con le opposizioni perchè riducano il numero degli emendamenti. Lo scoglio più duro, come sempre, è la Lega che ne ha depositati 5mila sui circa 6mila totali. Gli altri provengono da Fi e dall'alleato di governo Ap. Se si riuscisse a ridurre il numero di emendamenti Andrea Marcucci ha già fatto sapere che ritirerebbe il suo 'canguro', emendamento che impedirebbe anche le modifiche frutto delle trattative interne al Pd sulle adozioni: "Sull'articolo 5 le distanze sono minime - sottolinea il parlamentare renziano - bisogna trovare un accordo fino all'ultimo. Insieme al collega Pagliari, credo che l'affido biennale pre-adottivo possa essere un buon contributo. L'unità del Pd è la maggiore garanzia di approvazione della legge. Chiedo a tutto il Pd un piccolo sforzo sul mio emendamento che ho firmato con Pagliari", ha proposto Marcucci ricordando "lo smacco dei Dico, superiamo quello smacco".

"CATTO-PD" - Anche la minoranza dem è intervenuta all'assemblea con Federico Fornaro per sollecitare un accordo: "Se dovesse nascere una corrente cattolica - ha avvertito - sarebbe un fallimento del progetto del Pd che è nato con una visione riformista per superare vecchi steccati tra laici e cattolici".

STEPCHILD ADOPTION - La cattolica Maria Rosaria Di Giorgi non nasconde che ci potrebbe essere una soluzione accettabile: "In prospettiva vedo una stepchild adoption temperata - ha detto al termine dell'assemblea - se riusciamo a intervenire anche sulla base di alcuni emendamenti che sono stati presentati e che potrebbero essere interessanti, ai quali guardiamo con attenzione".

C'E' OTTIMISMO - Monica Cirinnà, autrice del testo, è ottimista: "Dopo il voto di oggi l'accordo nel Pd è più vicino. I senatori hanno detto unanimemente che voteranno sì nel voto finale alla legge. Restano delle opinioni diverse sulle adozioni ma abbiamo una settimana di tempo per trovare un'intesa". I tempi potrebbero aiutare a sciogliere i nodi ancora sul tavolo. Giovedì il ddl approda nell'Aula del Senato ma solo per il voto sulle pregiudiziali e l'inizio della discussione generale, le votazioni sugli emendamenti entreranno nel vivo solo da metà della prossima settimana, quindi dopo il family day e questo potrebbe aiutare a riavvicinare le posizioni di laici e cattolici.

Unioni Civili, le piazze di Roma e Milano

VOTI SEGRETI - Certo restano le insidie dei voti segreti, che le opposizioni sicuramente chiederanno ma su questo Zanda oggi è stato chiaro: "Ce ne infischiamo del voto segreto, il Pd esprime le proprie opinioni, anche diverse, alla luce del sole", e comunque anche la libertà di coscienza avrà un limite che i vertici dem chiariranno nei prossimi giorni.

ALFANO - "Un referendum abrogativo nel caso passasse la legge Cirinnà? L'ho messo in conto". Così il ministro dell?interno, Angelino Alfano a radio Capital. "Penso che a fronte di una così difficile decisione parlamentare, se davvero la legge fosse precepita come un punto di eccesso, in una direzione o nell'altra, - ha aggiunto Alfano - potrebbe essere una scelta razionale affidarsi al popolo. Ma è un fatto di domani: per l'oggi c'è una partita parlamentare che può condurre a una direzione di buon senso, che non prevede l'equiparazione al matrimonio e l'apertura alle adozioni".

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