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Sabato, 9 Dicembre 2023
Politica Italia

Patto Pd-M5s: Germanicum e riforma del Parlamento dopo il sì al referendum

Tiene il patto delle riforme in vista dell'election day. I grillini strappano ai Dem l'impegno per l'indicazione di voto per il taglio dei parlamentari in occasione del referendum poi sarà il Parlamento a cambiare la legge elettorale

La Conferenza dei capogruppo di Montecitorio si è riunita per definire il calendario del mese di settembre al di là delle sedute di oggi sulla fiducia al decreto Covid. I due provvedimenti su cui insisteva il Pd, vale a dire la legge elettorale e la legge Fornaro, sono stati calendarizzati a fine mese rispettivamente lunedì 28 e venerdì 25, giorni nei quali si svolgerà la discussione generale sui due provvedimenti. Nelle giornate tra il 29 settembre e l'1 ottobre si svolgeranno le sedute con le votazioni sugli emendamenti. 

La discussione sui correttivi costituzionali al taglio dei parlamentari e sulla riforma della legge elettorale sarà esaminata pertanto subito dopo la tornata elettorale che il 20 e 21 settembre vedrà gli italiani alle urne per votare il referendum per il taglio dei parlamentari unitamente all'elezione di 7 governatori regionali e circa un migliaio di sindaci.

"Soddisfatto" il capogruppo del Pd Graziano Delrio che esulta: "il patto sulle riforme tiene". Essenziale per la tenuta del governo, il Movimento 5 stelle aveva chiesto al Partito Democratico una chiara indicazione di voto per la conferma del taglio dei parlamentari trovano non poche opposizioni tra i dem. La segreteria di Zingaretti aveva acconsentito alla richiesta a patto di incardinare in Parlamento le due importanti riforme che dovranno redisegnare l'impianto democratico del paese. 

La nuova rappresentatività in Parlamento: la legge Fornaro

La cosiddetta Legge Fornaro è una proposta di legge che intende modificare il principio di elezione a base regionale attualmente vigente per l’elezione del Senato della Repubblica, sostituendovi la base circoscrizionale con l’obiettivo di rafforzare la rappresentatività dei parlamentari nei confronti del più ampio numero di elettori.

La nuova legge elettorale: il Germanicum

Il testo base della riforma delle legge elettorale è stato presentato alla Camera dal presidente della Commissione affari costituzionali, Giuseppe Brescia, del Movimento 5 Stelle (da qui il nomignolo "Brescellum" cui spesso viene indicata ndr) propoone un sistema elettorale proporzionale ispirato al modello tedesco, con uno sbarramento del 5% che garantisce un cosiddetto diritto di tribuna per i piccoli partiti (che devono superare la soglia in almeno 2 regioni per entrare alla Camera). Tra i capisaldi l'abolizione dei collegi uninominali mentre non viene toccato il tema dei listini bloccati decisi dai partiti. 

In pratica si elimina la quota maggioritaria dell'attuale legge elettorale, il Rosatellum, cancellando i collegi uninominali. 

Le 28 circoscrizioni vengono mantenute, 391 i seggi proporzionali che vengono assegnati a Montecitorio. A questi si aggiungono 8 seggi per gli eletti all'estero (in tutto 4 circoscrizioni), e 1 collegio uninominale per la Val d'Aosta. Al Senato sono in tutto 195 i seggi proporzionali che vengono assegnati. A questi si aggiungono 4 seggi per gli eletti all'estero e 1 seggio per la Val d'Aosta.

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