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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Pd, scoppia la pace tra Renzi e Martina: al "reggente" fiducia unanime, verso il congresso

Il Partito Democratico si presentava alla direzione nazionale spaccato a metà ma l'organo di governo del Pd ha approvato all'unanimità la relazione del segretario reggente Maurizio Martina. Tensione con la minoranze dem. Emiliano: "Riallacciare dialogo con M5s"

Direzione Pd: la diretta dal Nazareno

Il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini ha annunciato in apertura che la direzione nazionale del Pd si chiuderà con un voto.

Dopo l'intervista tv a Fabio Fazio, un'altra intervista complica i rapporti tra Matteo Renzi e le altre anime del Pd. Quella data lunedì scorso da Renzi a Piazzapulita e anticipata da La7 alle agenzie proprio nel corso della direzione dem. Direzione alla quale Renzi è presente, ma durante la quale non parlerà. Ma la diffusione in contemporanea ai lavori del parlamentino dem dell'intervista al programma di Formigli desta il malumore degli esponenti che sostengono Maurizio Martina. "Non interviene in direzione e parla per interviste?", si chiedono.

Renzi a Piazza Pulita: "Da Pd no voti ad altri governi"

"La flat tax è una roba che non sta né in cielo né in terra. Matteo Renzi, intervistato da Piazzapulita (La7), lunedì scorso. in bocca al lupo a Di Maio se ha i numeri per fare il governo. Ma certo i numeri per fare il Governo Di Maio li avra' senza il Pd"

"Io trovo abbastanza sorprendente che Di Maio si arrabbi perchè non votiamo la fiducia al governo Di Maio. Sapessi quanti si arrabbiano se noi votiamo la fiducia al governo Di Maio. Andiamo sulla sostanza. Il punto è: se sono in grado di governare governino per l'Italia. C'è un sacco di cose da fare. Hanno promesso il reddito di cittadinanza... io non ci credo. Ora tocca a loro darlo il reddito di cittadinanza, in particolar modo al Sud. Noi abbiamo preso il 18% dei voti. Quindi non abbiamo vinto. Anzi, hanno vinto gli altri in modo molto chiaro. Sono capaci di governare? Lo facciano. E noi dobbiamo essere molto tranquilli. Dobbiamo non avere il tono che hanno avuto i cinque stelle contro di noi quando eravamo al governo o Salvini che diceva "avete le mani sporche di sangue", gli altri dicevano: "mafiosi, corrotti". Dobbiamo essere rispettosi. Chi sarà il presidente del Consiglio potrà contare sul nostro rispetto istituzionale ma non sul nostro voto". 

La sconfitta del 4 marzo è stata una delle più gravi nella storia del centrosinistra, dice Maurizio Martina in apertura della direzione.

"La nostra discussione deve ripartire da qui perchè non possiamo rimuovere quello che p accaduto. Dobbiamo riflettere analizzare e capire per cambiare. Renderci conto prima di essere davvero fuori tempo massimo".

 "Serve una nuova idea di coalizione, delle alleanze che vogliamo promuovere, per far rivivere un centrosinistra competitivo. 

Serve un suo ripensamento generale a partire da questioni essenziali: la democrazia rappresentativa e la crisi del rapporto tra politica e cittadini, una nuova idea dello sviluppo perche' sia davvero equo socialmente e sostenibile, il ruolo dell'Italia in Europa e il suo protagonismo del mondo globale. E serve un ripensamento netto anche su come si fa partito. Su come si sta insieme. Su come ci si riconosce. Su come ci si confronta e si prendono decisioni dopo essersi ascoltati e confrontati con la voglia di costruire una risposta comune. Da noi non possono esistere liste di proscrizione. Non tutto si può risolvere sempre con la logica dei rapporti di forza"

Martina: "Con M5s capitolo chiuso"

L'accordo tra Pd e Movimento 5 stelle è un "capitolo chiuso". Lo ha detto il segretario reggente del partito democratico Maurizio Martina in direzione nazionale del Partito Democratico.

"I fatti dei giorni scorsi hanno escluso questa possibilità ma "non si è mai trattato di decidere con un sì o un no, se fare un'alleanza o votare la fiducia a un governo Di Maio. Si trattava di lanciare con il confronto una sfida politica e culturale diretta a quel movimento che tanto ha eroso il nostro consenso anche il 4 marzo. E sfidarli proprio sul terreno del cambiamento. Nessuna rinuncia ai nostri valori. Non una resa, ma un rilancio per non confinarci nell'autoirrilevanza".

Il Pd deve avere chiaro che è possibile "il voto anticipato, con le conseguenze che questo può avere per il paese. Ma il tema non può essere un governo con Salvini Berlusconi e Meloni, come soci di riferimento. Bisogna essere altrettanto chiari", dice Maurizio Martina alla direzione Pd. "Non vedo il capitale umano, non vedo grandi costituitenti tra chi oggi minaccia querele e tribunali", aggiunge il segretario reggente.

"Bisogna prendere atto che dopo la chiusura del dialogo con M5s il rischio di nuove elezioni è "più forte"

Martina chiede fiducia alla Direzione Pd

"La nostra gente ci chiede chiarezza e unità. Chiede una direzione salda, univoca, collegiale del Pd. Non si puo' consentire di dire che ci sono diversi partiti nel Pd. Non possiamo permetterci doppi binari di direzioni, polemiche e attacchi. Credo debba esserci un immediato cambio di passo. E con questa consapevolezza chiedo alla direzione di rinnovare la fiducia a questa gestione fino all'assemblea nazionale", dice Maurizio Martina in direzione.

"Propongo un patto consapevole. Non servono false unanimità. Basta con la logica della scissione in casa. Serve una direzione salda e univoca del Pd. Certamente non solitaria ma collegiale. Non dobbiamo consentire a nessuno di poter dire ogni giorno che ci sono diversi partiti nel nostro partito. Dobbiamo esserne consapevoli verso il Paese e verso la nostra comunità che ci guarda con attenzione e si aspetta chiarezza e unità. L'unità senza chiarezza sarebbe inutile. E il nostro compito è raggiungere questo obiettivo parlandoci con grande sincerità. A tutti i nostri elettori, militanti e simpatizzanti dobbiamo chiedere scusa per le troppe volte che abbiamo fatto prevalere le nostre divisioni e non invece il senso del nostro impegno comune".

Orlando: "Voto anticipato ipotesi più probabile"

"Oggi noi abbiamo una carta in mano in meno, prima di andare in Tv per bruciarla io mi sarei interrogato se esista un'altra carta da giocare dopo. Io sono convinto che non ce ne siano altre e l'ipotesi di Dario e Matteo di un accordo costituzionale non mi vede convinto: se non sono affidabili per fare un governo come possono essere contraenti di un patto costituzionale?". Lo ha detto Andrea Orlando parlando alla Direzione del Pd.

Per il ministro, quella di tornare al voto "mi sembra l'ipotesi più probabile: il governo di tutti si fa se ci stanno tutti e oggi questa condizione è difficile. Prepariamoci alle prossime elezioni". Nel corso del suo intervento, Orlando ha invocato una "analisi del voto, che non è stato spiegato" e una chiarimento sulla linea: "Facciamo una Opa su Forza Italia o andiamo a riprenderci un pezzo di elettorato che votava centrosinistra ed è andato con il M5s? Dobbiamo decidere".

Poi, sull'accordo con M5s, Orlando ha spiegato: "Io ho detto, meglio vedere le carte. E' stato detto ricerca di poltrone, tradimento, svendita al M5s e lo ha detto qualcuno qua. Questo non è compatibile con il proporzionale: proporzionale e fanatismo non vanno d'accordo. Io non sono stato preso con le mani nel sacco cercando di fare un accordo, io ho sostenuto una linea politica, che dobbiamo spiegare".

Franceschini: "Renzi ha interrotto dialogo con M5s"

"Non possiamo rimuovere il fatto che siamo entrati in un sistema proporzionale. O cambiamo la legge elettorale affinchè qualcuno vinca in entrambe le Camere o dobbiamo accettare alleanze con forze che erano avversari alle elezioni". Lo ha detto Dario Franceschini alla Direzione Pd.

"Chi ha 'semivinto' non è riuscito a fare un governo. E allora abbiamo provato a percorrere la strada di un confronto con i 5Stelle. Non un governo, ma un confronto", ha sottolineato Franceschini. "Abbiamo impostato la prima fase dando la responsabilità a chi è arrivato primo e secondo alle elezioni. Visto il loro fallimento, siamo entrati in una seconda fase. Tenuto conto che non potremmo mai appoggiare un governo della Lega, avevamo iniziato a esplorare la possibilità di avviare un confronto con i 5stelle".

"Su questo il Presidente della Repubblica aveva deciso di attendere questa direzione. Il percorso si è interrotto con la posizione di Renzi e la risposta immediata di Di Maio. Peccato perché avremmo dovuto confrontarci qui, discutere e prendere una decisione", ha rimarcato Franceschini.

Emiliano: "Riaprire discussioni con il M5s"

"Stasera alterniamo momenti in cui sembriamo Willy il coyote che insiste con le sue strategie perdenti a momenti di approfondimento politico che mi rincuorano" . Lo ha detto Michele Emiliano alla Direzione Pd.

"Penso che Martina abbia preso atto del veto di Renzi a proseguire col Movimento 5 Stelle ma io non mi rassegno a non parlare degli argomenti che sarebbero stati oggetto del confronto. Sosterremo Martina ma vigileremo perché non si faccia governo con le destre e insisteremo perché col Movimento si riapra discussione nel merito. Con questo sistema elettorale abbiamo obbligo di continuare il confronto".

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