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Giovedì, 25 Aprile 2024
La querelle

Nel Pd hanno trovato un nuovo motivo per litigare: Giorgia Meloni

Bonaccini la definisce "capace", mentre per Letta è "meglio di quanto ci aspettassimo" (almeno sulle questioni economiche). Parole che non vanno giù ad altri esponenti di peso del partito

Nel Pd c'è un nuovo caso che alimenta le tensioni interne: il giudizio sull'operato di Giorgia Meloni. Il casus belli è nato dalle parole pronunciate prima dal segretario Enrico Letta e poi dal candidato alle primarie Stefano Bonaccini. I due dirigenti dem sono in sostanza "accusati" di aver tratteggiato un ritratto della premier troppo soft e poco in linea con quanto predicato fino a oggi dallo stesso Pd. Ma andiamo con ordine. 

Al New York Times l'attuale segretario dei dem ha detto che sulle questioni economiche Meloni è "meglio di quanto ci aspettassimo". Non solo. Secondo Letta, riferisce il Nyt, Giorgia Meloni avrebbe abbandonato i toni aggressivi nei confronti dell'Ue decidendo di "seguire le regole" e dunque evitando di "commettere errori". "La realtà è che è forte", ha aggiunto il segretario del Pd. "È in quella luna di miele piena, senza alternativa all'interno della maggioranza e dell'opposizione divisa". 

A stretto giro sono arrivate le parole di Bonaccini a Coffee break, su La7. "Giorgia Meloni non è fascista, è capace, ha idee lontane dalle mie, dovrà dimostrare di essere all'altezza, sono partiti da troppi pochi mesi. Nelle critiche ci vuole misura, ma si possono fare. Voglio ancora vedere cosa succede in Europa quando davvero si decidono le cose".

Orlando: "C'è qualcosa che non va". Provenzano attacca Bonaccini

Ma nel Pd c'è chi non è d'accordo. "C'è qualcosa che non va" esordisce sui social l'ex ministro della Giustizia Andrea Orlando. Che poi argomenta: "Mettiamoci d'accordo compagni e amici. Se sosteniamo, io credo in modo sacrosanto, che la manovra di bilancio incentiva l'evasione, non aiuta l'economia reale e premia le rendite, colpisce i poveri e non affronta la crisi salariale".

E ancora, prosegue Orlando: "Se diciamo che il decreto ONG è contro la Costituzione, i trattati internazionali e il senso stesso di umanità. Se diciamo che esponenti del Governo, coperti dalla premier, si sono resi responsabili di comportamenti gravi e di un utilizzo inaccettabile delle istituzioni contro l'opposizione". Insomma, si chiede l'esponente dem, rivolgendosi indirettamente sia a Letta che a Bonaccini: "Come si fa a dire contemporaneamente che sono capaci (di cosa?) o che sono meglio di quanto ci aspettassimo?". 

Il post di Andrea Orlando

E a rinfocolare la polemica arriva anche un tweet del vicesegretario del partito Peppe Provenzano che mette nel mirino soprattutto Bonaccini. "Il governo Meloni è il peggiore di sempre. Nel Pd c'è chi pensa di no? È il governo delle disuguaglianze, come si fa a dire che 'è capace' e di 'misurare le critiche'? Pensiamo a fare opposizione e costruire l'alternativa" dice l'ex ministro per il Sud schierato per la candidatura di Schlein. "Le primarie servano a questo. O almeno a fare chiarezza".  

Il post di Provenzano su Twitter

In serata, però, arriva da fonti del Nazareno arriva una risposta piccata nei confronti dell'ex ministro del lavoro: "Dispiace che Andrea Orlando travisi completamente le dichiarazioni di Enrico Letta al New York Times ai fini di una polemica interna che non ha alcun fondamento. Il segretario si è limitato a esprimere al quotidiano statunitense un giudizio positivo, che peraltro conferma, sul fatto che la premier Giorgia Meloni non ha infranto le regole di bilancio e le regole dell’euro, a differenza di quanto negli anni aveva detto di fare. Basta del resto leggere per intero l’articolo, con i virgolettati testuali, perché non sorgano fraintendimenti”.

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