Pd, Cuperlo attacca Renzi: "Scissione vicina, sta a lui scongiurarla"

Come voterò al referendum costituzionale? "Deciderò dopo la direzione di oggi come ho sempre detto", ma "vorrei ascoltare la relazione di un premier che, oltre a rivendicare quanto ha fatto, vede i pericoli di una frattura nel centrosinistra e se ne fa carico". E' quanto ha dichiarato, in una intervista alla Stampa, Gianni Cuperlo, esponente della minoranza Pd, guardando alla direzione del Pd di oggi pomeriggio. 

Nel Pd è arrivata l'ora del redde rationem: dopo le polemiche di ieri tra Matteo Renzi e gli  esponenti della minoranza Speranza e Bersani, la Direzione del partito oggi potrebbe sancire la rottura definitiva tra l'ala renziana e il resto del partito. E a poche ore dalla resa dei conti le parole dell'ex candidato alla segreteria non suonano concilianti.

Come evitare la spaccatura? "Vorrei sentire la volontà di una svolta nelle priorità sociali del governo e un atto concreto sulle regole", prosegue Cuperlo, "elezione diretta dei senatori e nuova legge elettorale che garantisca rappresentanza, collegi e un premio per la governabilità tale da non farci uscire da una repubblica parlamentare". Sulle regole Cuperlo non sembra disposto a trattare. "I segnali di questi giorni non incoraggiano - rileva -. Io però non voglio arrendermi". 

Referendum, Renzi e Zagrebelsky nel salotto di Mentana

Bersani dice di essere stato trattato come un rottame: ha ragione? "Le parole di Bersani - risponde Cuperlo - mi hanno colpito e ho colto la sua amarezza. Lui si è assunto le sue responsabilità, ma i numeri generosi che oggi in Parlamento sostengono il governo Renzi sono frutto del suo lavoro. Un'antica saggezza orientale dice 'quando prendi l'acqua al pozzo ricordati di chi lo ha scavato'. Temo che parecchi non conoscano il detto. Spero solo che non vendano il pozzo".