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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Pd, l'avvertimento a Renzi: "Se prevale il cinismo si torna al voto, non abbiamo paura"

Parla Goffredo Bettini, sempre molto ascoltato dentro e fuori il Pd: "Se dovesse prevalere il ricatto, l'interesse particolare, occorrerà rispondere con molta chiarezza". Di Maio (M5s): "Renzi ha il 4 per cento, non bisogna rincorrerlo"

Non è uno qualunque Goffredo Bettini. E quando parla è molto ascoltato, soprattutto all'interno del Partito democratico. "Se dovesse prevalere il ricatto, l'interesse particolare, la manovra cinica e distruttiva, allora occorrerà rispondere con molta chiarezza. Ma non siamo ancora a questo punto", "il ricatto è una tigre di carta. Si vuole tornare al voto? Una sciagura. Ma il Pd è pronto e non ha paura delle urne". Lo afferma, analizzando lo stato dei rapporti tra i partiti della maggioranza di governo, Goffredo Bettini (Pd) in una intervista a Repubblica. Bettini è stato il "mentore" di Zingaretti ed è tutt'ora un consigliere del segretario, oltre che fautore delle candidature di ex sindaci romani come Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Ignazio Marino.

Bettini (Pd): "No a polemiche quotidiane con Renzi"

Su Renzi idee chiare: "Ignorarlo sarebbe irrealistica iattanza. Concentrarsi in una polemica quotidiana con lui ingiustificabile subalternità", "sta tra il 4 e il 5% nei sondaggi. E' molto attivo perchè vuole e ha bisogno di crescere", risponde Bettini ribadendo che "gli ultimatum vanno comunque respinti" ma anche che bisogna "evitare polemiche artificiose" perchè "il problema non è arginare Renzi ma frenare la risorgente e nuova destra italiana".

Bettini, "uno degli 'sponsor' dell'intesa con i 5S", il quale avverte che se prevarrano "cinismo e ricatti si torna al voto, ma il Pd non ha paura". Quanto a Renzi, che continua a sparare sul quartier generale del governo, Bettini non si dice preoccupato: "Renzi nei sondaggi sta tra il 4 e il 5%. E' molto attivo perché vuole e ha bisogno di crescere. D'altra parte questo governo avvia un processo politico complesso, mettendo a contatto mondi fino adesso molto diversi ed anche un partito che si è appena scisso dal Pd. La forza fondamentale dell'alleanza. Sono naturali convergenze e conflitti".

Di Maio (M5s): "Renzi ha il 4 per cento, non bisogna rincorrerlo"

"Vedo membri di governo che scrivono la manovra sui giornali, ma non bisogna cadere nell'annunciare: è una sindrome leghista" e poi "leggo troppe interviste tra Pd e Italia Viva, gli uni contro gli altri, e così si dà la percezione di una lite continua nel governo. Ma non bisogna rincorrere uno che ha il 4%, gli fanno solo un favore". Lo afferma Luigi Di Maio in un colloquio con Il Fatto Quotidiano in cui rivolge "a tutti" un appello per fare meno annunci sui giornali e più fatti, prendendo esempio dai ministri Lamorgese e Gualtieri che "prima di dire fanno".

Conte ha risposto a Renzi? "Se Giuseppe gli ha risposto - spiega Di Maio - significa che doveva farlo ma penso che sia il momento di fare un punto tra ministri e capigruppo per dare chiaramente le regole di ingaggio, perchè i problemi di comunicazione potrebbero diventare politici". Per quel che riguarda le tante polemiche su Conte per il ruolo dei servizi segreti italiani e la missione a Roma del procuratore generale Usa Barr Di Maio ha risposto: "Le considerazioni di Renzi non meritano risposta. Per il resto io mi fido ciecamente di Conte e sono certo che darà tutte le risposte necessarie in audizione al Copasir".

Ansia Pd, Zingaretti affronta la "caccia alla visibilità" di Renzi (e i sondaggi preoccupano)

luigi di maio ansa 2-2-2

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