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Giovedì, 28 Marzo 2024

Finanziamento illecito ai partiti, grazie al Pdl niente più carcere

Dal centrodestra un emendamento al disegno di legge che cancella il finanziamento pubblico ai partiti vorrebbe fissare nuove regole per la "trasparenza". E tra queste spicca la "sanzione amministrativa" al posto del carcere

A rischio i processi Penati, Scajola, Milanese. Tutto merito di un emendamento Pdl al disegno di legge che cancella i rimborsi elettorali ai partiti che elimina il carcere come pena per il finanziamento illecito dei partiti.

Repubblica definisce questa sorta di moratoria come "la madre di tutti i possibili azzeramenti". Sono sole cinque righe ma potrebbero mettere uno stop a qualsiasi processo stile "mani pulite".

PER IL 2013 I PARTITI SI ASSEGNANO 56,3 MILIONI

L'emendamento è al disegno di legge del governo che cancella il finanziamento pubblico dei partiti e vorrebbe fissare le nuove regole per garantire "la trasparenza".

C'è proprio la parola "trasparenza" nell'intestazione della legge. Ebbene, ecco comparire lì l'articolo 10-bis. Criptico. Bisogna leggerlo e rileggerlo più volte per capirlo. Bisogna andare alla legge 195 del 1974, che istituiva il finanziamento pubblico dei partiti, confrontare i testi, rendersi conto del colpo di mano.

Ecco il testo dell'emendamento: "All'articolo 7, terzo comma, le parole da "reclusione a triplo" sono sostituite dalle seguenti "sanzione amministrativa pecuniaria pari al triplo"".

Quindi, le firme: Bianconi, Calabria, Centemero, Ravetto, Francesco Saverio Romano. Maurizio Bianconi è il vice segretario amministrativo del Pdl, gestisce con Rocco Crimi, un fedelissimo di Berlusconi, la cassa dei soldi del partito. Anna Grazia Calabria, responsabile giovanile del Pdl. Elena Centemero, responsabile scuola. La deputata Laura Ravetto. L'ex ministro dell'Agricoltura Romano.

Fonte: La Repubblica →
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