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Martedì, 19 Marzo 2024
Politica Italia

La notte senza Governo in cui Berlusconi (ri)pensò a Roma

Un video sparito, una resa dei conti e una lettera: per l'alleanza tra Lega e Movimento 5 stelle sono state le 24 ore più lunghe. L'amalgama legastellata ha rischiato di "impazzire" ma ora il percorso potrebbe essere ancora più difficile

“Ieri sera sono stato tentato dal far saltare tutto”. Luigi Di Maio lo spiega fuori di metafora ai parlamentari del Movimento 5 stelle riuniti in assemblea dopo quella che è stata la notte più lunga per il governo Conte. Che l'incidente sul disegno di legge anticorruzione andato in scena alla Camera fosse grave si era capito fin da subito con le prime dichiarazioni del capogruppo M5S Francesco D'Uva che ha parlato senza mezzi termini di "porcata" per il risultato del voto segreto che a Montecitorio ha fatto prevalere una maggioranza avversa al Governo su un emendamento che depotenzia il reato di peculato.

Porcata è un termine ripreso dallo stesso Luigi Di Maio che etichetta così l'inciampo del Governo e la girandola di accuse e rimpalli tra Lega e 5 stelle che ha segnato le ore più calde della maggioranza gialloverde. Il video dell'intervento di Luigi Di Maio in assemblea congiunta M5S, pubblicato stamattina sulla pagina Facebook del vicepremier è stato poi cancellato dopo pochi minuti. Fonti parlamentari pentastellate raccontano all'Adnkronos di "ragioni di opportunità politica" dietro la rimozione del video, dai 5 stelle riconducono il giallo a "motivazioni tecniche".

Perchè farlo sparire? Perché nel video Di Maio spiega alla pattuglia pentastellata che lo sgambetto potrebbe essere avvenuto all'interno della maggioranza. Guardando il tabulato della votazione (che essendo segreta, esplicita solo chi ha partecipato al voto) i presunti franchi tiratori della maggioranza sono almeno 36 se si calcola che le opposizioni - per strategia e non perché a favore dell'emendamento sul peculato - abbiano votato sì. Ma il Pd sostiene che siano molti di più perché, giura, di aver votato contro la norma.

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Ma Di Maio allude anche ad altro, ad un segnale dato da Matteo Salvini per innescare una crisi di Governo. "La Lega è abituata a rispettare gli impegni presi e questo faremo - spiega il vicepremier Matteo Salvini - Le opposizioni fanno il loro lavoro... anche se vorrei vedere se si votasse domani mattina quanti parlamentari portano qua il Pd e Forza Italia. Però questa è una curiosità che terrò per me perché tanto non si vota", assicura il segretario della Lega che tuttavia può contare su sondaggi che danno la Lega in irresistibile ascesa e capace di risucchiare consensi dalla base pentastellata.

5 Stelle di nuovo in calo, vola la Lega

Oggi passata la bufera i 5 Stelle chiedono alla Lega di abbassare i toni. Nel pomeriggio alla Camera, sotto il colonnato antistante all'ingresso dell'emiciclo, c'è stato un fitto colloquio tra il capogruppo grillino Francesco D'Uva ed Edoardo Rixi, viceministro leghista ai Trasporti. "Così non si può andare avanti".

Il presidente del consiglio Conte viene chiamato a far da garante del patto e dopo aver riunito i due vicepremier detta i tempi: "Proseguiremo nella valutazione degli emendamenti, poi correggeremo al Senato" e quindi il testo tornerà alla Camera per la terza lettura. "Avevamo previsto l'approvazione per gennaio 2019, la notizia è che verrà approvato alla Camera in terza lettura per la fine di dicembre". Però per vigilare sulle votazioni il premier e i due ministri Di Maio e Salvini devono passare la giornata a presidiare l'Aula.

Per questo l'attesa bocciatura della legge di bilancio pronunciata - come atteso - dalla Commissione Europea è il male minore di una giornata tesa, forse la più lunga per la compagine legastellata. 

Oggi il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha valutato inadempiente l'Italia chiedendo l'apertura di una procedura per deficit eccessivo basata sul debito: "Il debito italiano è previsto rimanere a circa il 131% nei prossimi due anni. Si tratta di un indebitamento medio di 37mila euro e di mille euro di interessi per abitante, ogni anno. Con quello che il governo italiano ha messo sul tavolo" nella manovra economica per il 2019, "vediamo il rischio che il Paese cammini come un sonnambulo nell'instabilità".

Insomma, secondo Bruxelles, la violazione delle regole di bilancio da parte dell'Italia è stata "particolarmente grave" ma il vicepremier Matteo Salvini commenta sprezzante: "È arrivata la lettera di Bruxelles? Va bene, aspettiamo quella di Babbo Natale". Resta un sorriso amaro perché se nel percorso diplomatico non si otterrà una mediazione l'Italia rischia in incorrere in sanzioni.

Intanto a Roma si è rifatto vedere anche Silvio Berlusconi che ha convocato una riunione dello stato maggiore di Forza Italia per fare il punto della situazione politica alla luce delle ultime fibrillazioni all'interno della maggioranza.

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Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, posa per una foto con un boccale di birra, Merano, 18 ottobre 2018.

Il leader degli azzurri coccola un unico obiettivo: aspettare che la maggioranza pentaleghista crolli per via delle sue divisioni. In caso di una crisi di governo una maggioranza di Centrodestra difficilmente avrebbe i numeri ma Berlusconi - in una nota uscita al termine del vertice - si è detto convinto che la maggioranza non sia in grado di andare avanti a governare il Paese. "D'altronde - aggiunge - i segnali in sede parlamentare confermano che l'accordo di potere fra Lega e 5 Stelle è ormai profondamente logorato".

"Speriamo e crediamo sia vicino il momento nel quale si potrà tornare a dare agli italiani un governo di personalità competenti di centro-destra, espressione della maggioranza naturale degli italiani sulla base dei risultati delle elezioni del 4 marzo"

Berlusconi, il 27 novembre la sentenza dalle CEDU

Proprio oggi la Corte di Strasburgo ha annunciato che la Corte Europea per i Diritti umani emanerà la propria sentenza scritta sull'ineleggibilità dell'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi il prossimo 27 novembre alle ore undici.

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