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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Pensioni, pronti 1,5 miliardi: al centro la flessibilità nell'uscita dal lavoro

L'Ape sarà il fulcro del "pacchetto pensioni" che il Governo sta per varare: novità anche per quanto riguarda ricongiunzioni, lavori usuranti, precoci, no tax area e quattordicesime

ROMA - L'Ape, l'anticipazione pensionistica, sarà lo strumento di riferimento per la flessibilità nell'uscita dal lavoro. Il costo dell'intervento, che sarà avviato prima della legge di stabilità, è stimato intorno ai 600-700 milioni di euro. Ma il Governo è pronto a stanziare circa 1,5 miliardi per l'intero "pacchetto pensioni", che riguarderà anche ricongiunzioni, lavori usuranti, precoci, no tax area e quattordicesime. E' quanto riferiscono fonti del Tesoro.

L'ULTIMA RIUNIONE - Nell'ultima riunione con i leader di Cgil, Cisl e Uil, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, aveva promesso risorse rilevanti per gli aggiustamenti alla riforma Fornero. Secondo i sindacati, per finanziare i provvedimenti di cui si sta discutendo al tavolo di confronto, che riprenderà a settembre (il 6 sull'occupazione, il 7 sulle pensioni e il 12 incontro politico per definire il piano completo delle misure), servirebbero circa 2-2,5 miliardi.

LE NOVITA' - Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Tommaso Nannicini, ha confermato che l'Ape sarà il fulcro del "pacchetto pensioni" e sarà approvato con un provvedimento ad hoc prima della manovra di bilancio. Questo strumento debutterà nel 2017 e si stima che solo per il prossimo anno la platea potenziale sarà di 350mila lavoratori (nel primo si cumulano i primi tre anni), 130mila l`anno successivo e 180mila nel 2020. Da questi, ha sottolineato Nannicini, bisognerà poi togliere quelli che utilizzeranno le nuove flessibilità concesse all'interno del sistema, in particolare per le ricongiunzioni e i lavoratori precoci e usuranti.

LE COPERTURE FINANZIARIE - Nelle inenzioni del Governo, l`Ape sarà finanziato con un prestito erogato dalle banche e restituito in rate mensili per 20 anni. Il taglio sulla pensione determinato dalla rata del prestito sarà in parte alleggerita da detrazioni per le persone più in difficoltà. 

QUANDO SI ANDRA' IN PENSIONE - Per i dipendenti del settore privato e pubblico sarà possibile accedere alla pensione fino a 3 anni a 7 mesi prima rispetto al requisito anagrafico previsto per il trattamento di vecchiaia (nel 2017 sarà di 66 anni e 7 mesi per gli uomini di entrambi i settori e per le donne del pubblico; di 65 anni e 7 mesi per le donne del privato). Il piano dettagliato sarà conunque presentato ai sindacati negli incontri programamti a settembre.

LE ALTRE "VOCI" - Tra gli altri interventi ipotizzati ci sono inoltre il rafforzamento della defiscalizzazione sul salario di produttività con un'estensione della platea e un aumento del bonus, riconferma delle misure di decontribuzione per le nuove assunzioni, la prosecuzione del superammortamento degli investimenti effettuati dalle imprese. Queste misure andranno nella legge di stabilità.

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