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Giovedì, 28 Marzo 2024
Grandi opere

Ponte sullo Stretto, il mezzo passo indietro di Salvini: "Costi da stimare, poi valutiamo"

Il ministro delle Infrastrutture da un lato torna a definire l'opera prioritaria, dall'altro precisa: "Valuteremo la congruità e l'opportunità di andare avanti"

Il Ponte sullo Stretto di Messina si farà. Anzi no, forse. L'infrastruttura è stata definita una priorità dal centrodestra già in campagna elettorale e la sua realizzazione è stata annunciata ancora prima che l'esecutivo iniziasse concretamente il suo lavoro trovando sponda nei governatori di Sicilia e Calabria. Adesso però spunta un problema non da poco: i costi dell'opera. Le nuove ombre sono tutte riassunte in una frase pronunciata oggi dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini: "Valuteremo la congruità e l'opportunità di andare avanti su questa opera". Il progetto insomma potrebbe fermarsi per l'ennesima volta nonostante gli annunci.

Il Ponte sullo Stretto, tra annunci e dubbi

La costruzione del Ponte sullo Stretto rientra tra i punti del programma del centrodestra. Il titolare delle Infrastrutture Matteo Salvini, i presidenti di Regione della Calabria e della Sicilia, tutte le forze di governo non hanno perso occasione per ribadirne l'importanza. E il governo ha fatto un passo concreto verso la posa della prima pietra: nella legge di bilancio ha inserito un articolo (il numero 82) sul "Collegamento stabile, viario e ferroviario tra la Sicilia e il continente". Il Ponte sullo Stretto viene definito come "opera prioritaria e di preminente interesse nazionale" per "rilanciare l'economia del Paese attraverso il completamento della rete infrastrutturale primaria e contribuire agli obiettivi dell'Unione europea relativi alla Rete transeuropea". In quest'ottica in manovra si prevede la riattivazione della società Stretto di Messina spa in liquidazione, nata nel 1981. 

Oggi Salvini, nel corso dell'audizione presso le commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera, ha difeso nuovamente l'opera ma ha detto chiaramente che si devono prima valutare i costi. Solo dopo ci sarà una decisione. 

Il Ponte sulle Stretto di Messina "rientra nella fattispecie di utilità. C'era nel programma elettorale del centrodestra, lo hanno scelto gli italiani, a quello mi attengo", ha detto Salvini. E ancora, è "l'opera più ambientalmente sostenibile, più green. Si ripulisce il mare, si ripulisce l'aria, si evita la condanna all'isolamento della Sicilia che costa ai siciliani 6 miliardi l'anno" e "permetterà la creazione di migliaia di posti di lavoro veri che in Sicilia e Calabria sono fondamentali". Poi però la nota dolente dei costi."C'è un progetto che va aggiornato, una volta che saranno stimati i costi - le parole di Salvini - valuteremo la congruità e l'opportunità di andare avanti su questa opera". 

Il fattore denaro potrebbe quindi bloccare tutto sul nascere. L'ennesimo stop per un'opera che ha sempre diviso politica e società tra sostenitori e detrattori.  

Sui costi troppo alti si è soffermato Fabio Zonta, uno dei massimi esperti di approvvigionamenti in Italia a margine degli Stati Generali della Logistica. "Oggi, così come nel medio termine, per la carenza di materie, è impegnativo e più costoso che mai rifare una facciata di un palazzo, figurarsi un ponte sullo Stretto di Messina", dice Zonta all'agenzia Dire.

"Il ponte sullo Stretto è un'opera colossale, che peraltro si somma a un'ampissima quantità di piccole o grandi opere pubbliche già cantierizzate da molti anni e in molti casi ferme per motivi di budget, burocrazia, scarsità di materie se non anche bloccate dall'Autorità giudiziaria. Alla luce dei nuovi propositi di ripartenza dei lavori, e ricordiamo che la posa della prima pietra annunciata nel 2004 avvenne poi nel 2009 e lì siamo fermi, nutro perplessità non tanto sulle buone intenzioni e sulla volontà di dotare il nostro Paese di un'opera importante, bensì sulla scelta dei tempi", prosegue Zonta.

Con la crisi degli approvvigionamenti in corso iniziare ora un cantiere così importante comporterebbe certamente costi più elevati, tempi di approvvigionamento delle materie molto più lunghi e comunque più incerti che mai in uno scenario globale imprevedibile. "Non sappiamo e nessuno sa prevedere come gli eventi internazionali, la guerra ma non solo, evolveranno e quindi pianificare una così grande opera- riflette l'esperto - in questo momento è poco ragionevole". La soluzione per Zonta è "attendere e posticipare in tempi, magari non lontani, ma con scenari globali più certi e rassicuranti". 

Salvini smentisce se stesso sul ponte di Messina

Sul tema Ponte sullo Stretto tornano ad attaccare anche le oppsizioni. Europa Verde su Twitter pubblica un video con dichiarazioni fatte dallo stesso Salvini nel recente passato. "Se il ministro non crede alle sue stesse parole, lo invitiamo a visionare questo video di quando, nel 2016, ammetteva che il ponte sullo Stretto è un progetto che 'non sta in piedi'". 

Tweet di Europa Verde

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