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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Salvini lancia la sfida al nuovo governo: ''Referendum sulla legge elettorale''

Dal raduno di Pontida il leader della Lega parte all'attacco: ''Basta partitini che tengono in ostaggio il Paese, con il 3-4%, avanti con il referendum''. Su Di Maio e i 5 stelle: ''Li lascio alla disperazione''

Dal raduno per eccellenza della Lega, quello di Pontida, Matteo Salvini lancia il primo guanto di sfida contro il governo Conte Bis e lo fa parlando della legge elettorale. "Basta partitini che tengono in ostaggio il Paese, con il 3-4%. Gli italiani vogliono chiarezza. Quindi avanti con il referendum - ha tuonato Salvini - Nei prossimi mesi avremo un governo del popolo contro il governo delle poltrone". L'ex vicepremier e ministro dell'Interno si è detto contrario al sistema proporzionale e pronto a lanciare un referendum per una legge puramente maggioritaria. 

Pontida, grande accoglienza per Salvini

Il leader della Lega è stato accolto da un bagno di folla e, dopo alcune dichiarazioni alla stampa, ha percorso a  il pratone, ormai quasi pieno. I sostenitori leghisti lo hanno abbracciato, tirato a loro, alcune persone addirittura si sono vantate con un 'l'ho toccato'. 

"Vengo qui da 26 anni e una giornata così non l'ho mai vista, colonne enormi di auto, di pullman - ha detto il segretario federale della Lega incontrando i giornalisti -. Qualcuno immaginava una giornata triste, invece sarà una Pontida mai vista. Vogliamo un governo del popolo contro un governo del palazzo". Gli alleati del centrodestra "sono d'accordo con un referendum sulla legge elettorale. Ne avevo parlato con entrambi", ha detto Salvini aggiungendo: "Io voglio che ogni italiano sappia per chi vota, senza che ci siano partitini che tengono in ostaggio il Paese".

Pontida, la sfida di Salvini: "Qua non ci sono poltronari"

"Questa è l'Italia che vincerà". Matteo Salvini si rivolge così al popolo della Lega che si è radunato a Pontida. "L'odio e la paura non abitano qui", dice il leader del Carroccio dal palco. "Qua non ci sono poltronari, ma donne e uomini con valori. Siate determinati e coraggiosi ma pazienti", aggiunge facendo riferimento al governo formato da M5S e Pd. "Sfideremo traditori chiusi nei palazzi", afferma, ribadendo che "non andremo mai con il Pd finché campiamo, neanche per mille poltrone".

Salvini torna sulla necessità di riformare la legge elettorale in senso maggioritario e fa riferimento ad un "referendum per fare chiarezza, basta inciuci". Alle porte c'è il voto in Umbria. Luigi Di Maio propone il sostegno ad una giunta civica e le sue idee suscitano l'attenzione di Dario Franceschini. "Di Maio va con il cappello in mano, ma il popolo non è scemo e vi manda a casa", dice Salvini rivolgendosi alle due formazioni che costituiscono l'asse del governo. "Ci riprenderemo i ministeri con gli interessi, oggi li cedo ai traditori", prosegue.

Spazio al tema del contrasto all'immigrazione illegale: "Ci sono stati 200 sbarchi a Lampedusa nelle ultime ore. Schiavisti, razzisti e colonialisti stanno a sinistra. Io non vedo l'ora di andare a processo per guardare Carola a testa alta".

Migranti: ''Le ong ora festeggiano''

Salvini è poi tornato sul tema migranti, già affrontato ieri dopo la notizia dell'imminente sbarco dei naufraghi della Ocean Viking: "Il problema è che l'Italia torna ad essere un campo profughi. Lo vedremo nelle prossime settimane. Le ong hanno festeggiato. Se smonteranno il decreto sicurezza sarà un'altra occasione di referendum, perché sia il popolo ad opporsi alle scelte del palazzo. Sull'immigrazione la vede grigia nei prossimi mesi, la vedo male". 

''Roma? La sciagura è il duo Raggi-Zingaretti''

"Questo governo della truffa vede anche l'accordo del duo sciagura per Roma e i romani, Raggi-Zingaretti" ha detto ancora il segretario della Lega, commentando anche gli insulti di ieri pronunciati da un esponente del Carroccio contro il Capo dello Stato: "Possono essere sbagliati i toni, bisogna sempre portare rispetto - ha sottolineato -. Sicuramente sono state fatte scelte che non corrispondono alla volontà popolare. Io però non uso l'insulto e propongo agli italiani un cambiamento".

''Ai 5 stelle lascio la disperazione''

Poi ha tuonato: a Luigi Di Maio e al Movimento Cinque Stelle "lascio la disperazione. Sono contento di essere qui e non farei mai a cambio. Penso che questo governo sia figlio di un enorme imbroglio e che Renzi sia uno dei protagonisti. Penso che né il Pd né i 5 Stelle avranno gran fortuna da questo imbroglio", ha aggiunto. Quanto alla proposta di alleanza in Umbria fra Pd-M5S Salvini ha additato "la disperazione dei Cinque Stelle, che pur di non scomparire vanno dal Pd con il cappello in mano chiedendo due posti". "Che fine triste per chi predicava la rivoluzione - ha osservato ancora - Si rassegnino perché in Umbria c'è una voglia di cambiamento dopo cinquant'anni di sinistra e i trucchetti di palazzo non valgono nulla". .

La riforma elettorale

E sulla riforma elettorale, con una legge puramente maggioritaria "mettiamo in sicurezza il Paese - ha poi rimarcato Salvini, tornando a lanciare il referendum per eliminare il proporzionale -. Forza Italia e Fratelli d'Italia sono d'accordo con il referendum proposto dalla Lega per eliminare gli elementi proporzionali dalla legge elettorale. Quindi ha lanciato un avvertimento all'esecutivo: "Se smonteranno il decreto Sicurezza sarà un'altra occasione di referendum. Che sia il popolo a opporsi alle scelte del palazzo".

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