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Giovedì, 25 Aprile 2024
Polemiche e precisazioni

La confessione del premier albanese: "Ho fatto contrabbando di vaccini con Di Maio"

Il passaggio di vaccini da parte del governo italiano all'Albania sarebbe avvenuto all’insaputa della casa farmaceutica Pfizer secondo Edi Rama

Contrabbando di vaccini per scopi umanitari. Con questa premessa, il primo ministro dell'Albania, Edi Rama, durante il suo intervenuto all'evento 'La Cultura salverà il mondo' che si è tenuto ieri 9 ottobre a Bergamo, ha raccontato di una strana operazione gestita dal ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, per far arrivare dosi di vaccino nel suo Paese. Secondo la ricostruzione di Rama, che non ha al momento altri riscontri, c'è stato un presunto passaggio di vaccini da parte del governo italiano, all’insaputa della casa farmaceutica Pfizer, verso l’Albania, che ne era in quel momento non aveva dosi nemmeno per iniziare a proteggere il personale sanitario. 

Il racconto

"Racconto oggi una cosa che nessuno sa", ha esordito Rama alla presenza anche del responsabile della Farnesina. "Se io sono un albanese-italiano, Di Maio è un napoletano-albanese, abbiamo fatto insieme un'operazione di contrabbando. Che italiano o albanese sei, se sei sempre in linea con la legge?".

Rama ha detto che nel periodo in cui il Covid colpiva duramente l'Albania "non avevamo nessun vaccino e la pressione era altissima. La gente aveva paura di morire come pesci fuori dall'acqua ma non potevamo avere il vaccino. Ho chiesto a Luigi: ci potete dare un quantitativo simbolico ma per noi importante per cominciare a fare i vaccini a medici e infermieri?"

Il capo del governo albenese ha anche raccontato di aver criticato con il titolare della Farnesina il colosso farmaceutico. "Pfizer aveva un contratto imperialista, capitalista: io do i vaccini a te ma tu non li puoi dare a nessuno. Una cosa tutt'altro che cristiana". Luigi ha detto: non possiamo farlo perché facciamo una cosa gravissima. Ma l'abbiamo fatto tramite un'operazione con i servizi segreti. Una cosa incredibile, il ministro degli Esteri dell'Italia e il primo ministro dell'Albania che passavano della merce di contrabbando per salvare delle persone".

Rama ha poi aggiunto: "Poi non potevamo nascondere i vaccini, dovevamo pure somministrarli. Gli avvocati di Pfizer minacciavano cause e volevano sapere come li avevamo avuti, ma noi dicevamo solo: 'da un Paese amico'. E quando chiedevano quale Paese, io ho detto: 'Sapete, abbiamo imparato dai napoletani che non bisogna mai mollare un amico davanti alla polizia e così io non mollo l'amico'.

Scherzando sull'accaduto e rivolgendosi a Di Maio, Rama ha poi detto: "Adesso avrai i giornali che diranno addirittura un contrabbandiere". Il capo del governo albanese ha infine rassicurato Di Maio in merito a eventuali polemiche: "Luigi, ormai sei un uomo libero".

La precisazione

All'indomani del suo intervento, arriva la precisazione di Rama su quanto affermato. "Mi sento in obbligo di sottolineare che quello che la stampa ha riportato del mio intervento di ieri a Bergamo sull'invio di vaccini dall'Italia" spiega Rama. "È chiaramente il racconto di un paradosso che in nessun caso non si può interpretare traendo fuori contesto una parola usata scherzosamente".

"Il governo italiano - spiega Rama - ha infatti risposto a una richiesta ufficiale dell'Albania in un momento di grandissima difficoltà del mio Paese a causa della pandemia. Come ho detto, si trattava di una richiesta di emergenza e di una quantità simbolica di vaccini al fine di poter cominciare a vaccinare il nostro personale medico e paramedico. Non intendevo certo dire sul serio che, insieme al ministro Di Maio o ad altre istituzioni italiane, abbiamo fatto contrabbando, ci mancherebbe altro! Tanto più che queste dosi sono state donate dal governo italiano all'Albania e utilizzate in un momento di grave emergenza".

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