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Giovedì, 25 Aprile 2024
PRIMARIE PD

Pd, ecco i dieci parlamentari 'da sempre' che non vogliono lasciare la poltrona

Alla Direzione del partito chiamata a stabilire le regole per le 'parlamentarie' dieci veterani hanno chiesto e ottenuto la deroga per la candidatura: e così - dalla Bindi a Fioroni passando per la Finocchiaro - potranno riaccomodarsi in Parlamento. Dove siedono da oltre 15 anni.

Tutto cambia affinché niente cambi. Potremmo riassumere in questa citazione 'gattopardiana' l'esito della direzione del Pd chiamata, ieri sera, a darsi le regole interne per le primarie dei parlamentari.

E così, alla fine, per non arrivare allo scontro la Direzione è stata costretta a votare una serie di norme per consentire ai 'veterani' del partito di potersi riaccomodare in Parlamento.

Tre gli escamotage trovati: un listino del segretario Bersani al quale lasciare la scelta del 10% dei candidati in Parlamento, la possibilità (sempre in capo a Bersani) di nominare i capilista (facendo così aumentare la sua quota 'riservata') e - soprattutto - una deroga votata a maggioranza per quanti ne avessero fatto richiesta.

E la richiesta di potersi candidare anche se già presenti tra Montecitorio e Palazzo Madama da oltre 15 anni è arrivata da dieci 'big': auro Agostini, Rosy Bindi, Gianclaudio Bressa, Anna Finocchiaro, Giuseppe Fioroni, Maria Pia Garavaglia, Giuseppe Lumia, Franco Marini, Cesare Marini, Giorgio Merlo.

Tutti e dieci, se non saranno compresi nel 'listino del segretario', dovranno comunque sottoporsi alle primarie.

LE REGOLE. Ogni regione sceglierà il giorno del voto: sabato 29 o domenica 30 dicembre. Ma quasi tutte le regioni opterà per il 29.

Discussa - ma alla fine non affrontata - la questione dei 'parlamentari uscenti': tutti quelli che non hanno superato i 15 anni di legislatura potranno ricandidarsi tranquillamente senza passare dalle primarie.

Non candidabili - anche qui a meno di deroga - i parlamentari europei, i sindaci dei comuni oltre i 5mila abitanti, i presidenti di Municipio e Circoscrizioni delle città metropolitane, i presidenti di Provincia e Regione, gli assessori e i consiglieri regionali in carica.

Quanto agli elettori, potranno votare alle primarie tutti gli iscritti Pd e chi ha partecipato alla consultazione del 25 novembre per eleggere il candidato premier del centrosinistra.

Ogni elettore, potrà esprime due preferenze, per un uomo e una donna.

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