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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica Italia

Primarie Pd, i "renziani" convergono su Martina ma spunta il ticket Giachetti-Ascani

Alle primarie Pd si profila un "tutti contro Zingaretti". Dopo l'addio di Minniti non c'è accordo tra la pattuglia di parlamentari vicini all'ex premier. A sorpresa si candidano insieme anche Giachetti e Ascani: corsa contro il tempo per raccogliere le firme

Le ultime notizie >> Primarie Pd, il boom di Zingaretti

Tutti contro Zingaretti alle primarie Pd: il governatore del Lazio candidato segretario del Partito Democratico potrebbe trovarsi buona parte del partito contro al prossimo Congresso. Acclamato come "elemento di unione" dell'anima popolare della sinistra dopo il big bang renziano è sì il favorito nei sondaggi, ma ora il segretario uscente Maurizio Martina ha una carta in più da giocare. 

È quello di Martina il nome su cui converge l'area dem che fa capo ai renziani. Il presidente del Copasir Lorenzo Guerini ha avuto il mandato di verificare con Maurizio Martina i termini di una convergenza dell'area renziana sulla candidatura dell'ex segretario al Congresso. È questo l'esito della riunione dei parlamentari che si erano riconosciuti nella candidatura di Marco Minniti alla primarie.

Primarie Pd, ci provano Giachetti e Ascani

Oltre allo stesso Guerini diversi parlamentari renziani si sono espressi per un appoggio a Martina. A partire da Andrea Marcucci e poi Antonello Giacomelli, Alessia Morani, Emanuele Fiano tra i tanti. Nel corso della riunione, però, è emersa una piccola ma "agguerrita" area di dissenso che ha chiesto esplicitamente una candidatura di bandiera. Tra gli altri, Roberto Giachetti, Luciani Nobili, Anna Ascani.

Nel pomeriggio Roberto Giachetti e Anna Ascani hanno ufficializzato il tentativo di un candidatura di area: dovranno infatti raccogliere le firme necessarie in meno di 24 ore per candidarsi. Le candidature per il Congresso dovranno essere infatti presentate entro le 18 di mercoledì 12 dicembre.

Ma, al netto del ticket Giachetti-Ascani, per i sostenitori di Zingaretti la mossa dei renziani rende comunque più espliciti gli schieramenti in campo. "È chiaro che la candidatura di Martina con Lotti, Guerini, Rosato, Marcucci e via dicendo -sottolineano- diventa ancora di più in continuità con la stagione Renzi. Già c'erano Delrio e Richetti, ora la caratterizzazione è ancora più netta...".

Nella peggiore delle ipotesi se nessun candidato superasse il 50% ai gazebo, le correnti dovrebbero trovare un accordo in Assemblea nazionale e nel Pd il dialogo si è trasformato più spesso in una rissa.

I sondaggi mandano nel caos l'area libdem

Tuttavia nel Partito Democratico si respira tutta la tensione legata alla possibile decisione di Matteo Renzi in merito alla creazione di un proprio movimento che guardi più al centro piuttosto che alla sinistra. Secondo un sondaggio dell'istituto Noto l'ipotetico partito di Renzi avrebbe ad oggi il 7% dei consensi. Tuttavia dallo stesso sondaggio emerge anche come il 25% degli elettori Pd si  definisca ancora renziano e caldeggia che l'ex segretario resti nel partito (per il 56% rimane infatti una risorsa).

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