rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Tempo di primarie

Tramonta l'era del Cavaliere: ora le primarie

In campo dal 1994, Silvio Berlusconi non sarà più il leader del centrodestra italiano. Si apre il toto-primarie nel Pdl: ci sono Alfano, Santanché e Galan. Poi Meloni e Alemanno e l'incognita Montezemolo

"Diciotto anni di politica sono tanti. Ora sarò al fianco dei giovani: sono loro che devono giocare e fare gol". Nella lunga nota di ieri, Silvio Berlusconi ha pescato ancora una volta nel gergo calcistico per annunciare la sua non candidatura a premier per le prossime elezioni. Come nel lontano 1994, con "la discesa in campo per il bene del Paese".

LE PRIME CANDIDATURE - Dopo l'annuncio clamoroso, il Cavaliere ha subito chiesto alle nuove leve del partito di "riprodurre il miracolo di 18 anni fa". Le primarie, indette dall'ex premier per il prossimo 16 dicembre, designeranno il successore. Bastano pochi minuti e arrivano già le prime candidature ufficiali. Daniela Santanché si dice "prontissima", così come l'ex ministro Giancarlo Galan. "Mi candido alle primarie. Rappresento l'area liberale e anche una buona storia di amministrazione regionale. Non ho soldi ma spero che qualcuno mi sosterrà anche economicamente", ha detto Galan a Radio 24.

CORSA ALLE PRIMARIE - Dando per scontata la candidatura del segretario Angelino Alfano (che ha l'appoggio di Gasparri e La Russa) già si moltiplicano, insomma, i nomi dei potenziali concorrenti, e già si intravede una contesa che potrebbe coinvolgere anche Meloni e Alemanno, Crosetto e chissà quale altro dirigente. Proprio il sindaco di Roma, principale indiziato a raccogliere lo scettro dei "naufraghi" ex An, è stato il primo a commentare l'annuncio di Berlusconi: "La dichiarazione di Berlusconi è il gesto di generosità e di apertura al futuro che tutti ci aspettavamo. Silvio Berlusconi si conferma un grande leader che ha il merito storico di aver fondato il centrodestra. La scelta delle primarie è la premessa per ricostruire uno schieramento vincente e alternativo alla sinistra estrema di Vasto". Gli ex An esultano: le primarie saranno l'occasione giusta per "pesarsi". E sorride Cicchitto e tutti gli ex ministri azzurri che chiedevano "chiarezza" a Berlusconi, a costo di finire ai margini. Sorride anche Alfano, che finalmente porta a casa un risultato, dopo estenuante trattativa. Da "democristiano", come ormai lo chiamano in molti.

CASINI - Un po' sorride, un po' si preoccupa Pier Ferdinando Casini. E' preoccupato perché le primarie potrebbero ridare un po' di fiato a un partito, il Pdl, in caduta libera. Ma è anche sollevato, perché da quelle primarie potrebbe venir fuori uno scontro così duro da favorire i competitor nel campo moderato. Lui si tira subito fuori, nel dubbio: "Per me dopo Monti c'è Monti, non Alfano. Se la linea del Pdl se è quella della Santanché, non la condividiamo, mentre Alfano è diverso, è una persona che io stimo e speriamo venga emancipato da questa scelta di Berlusconi perché ce n'è bisogno".

MARONI E MONTEZEMOLO - Parla di "nuovi scenari" Roberto Maroni, e chissà a cosa pensa il segretario del Carroccio. Chi invece tace è Luca Cordero di Montezemolo. Ieri si è dimesso dalla Presidenza di Ntv, muovendo un altro piccolo passo nella direzione dell'impegno diretto. Berlusconi lo corteggia da tempo, ma difficilmente sovrapporrà la propria immagine gli eredi del berlusconismo. La verità è che tutti, ancora una volta, aspettano. Sempre che alla fine le primarie si tengano davvero. Perché i tempi sono strettissimi e qualcuno, nel Pdl, già pensa che dopo il voto siciliano il quadro potrebbe modificarsi ancora.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tramonta l'era del Cavaliere: ora le primarie

Today è in caricamento